Come usare la leva nel trading

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Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger! Oggi vorrei parlarvi dell'uso della leva nel trading per dimensionare la posizione e del perché ritengo costituisca un approccio potenzialmente molto pericoloso.

Trascrizione

A volte capita che le persone mi chiedano quanta leva uso. La domanda è sicuramente lecita, ma ritengo che nasconda un atteggiamento alquanto pericoloso nei confronti del trading.

Infatti, chiedere quanta leva io abbia utilizzato nei campionati o utilizzi abitualmente nel trading di tutti i giorni presuppone l'idea che il capitale sia un qualcosa da sfruttare e spremere il più possibile.

Questo approccio, a mio avviso, è non solo sbagliato, ma anche pericoloso. Più si spinge sull'acceleratore nel trading e maggiori saranno le conseguenze negative nel caso in cui le cose dovessero andare male.

La leva è parte integrante del trading, ma ovviamente va utilizzata solo per certi scopi. Al contrario, partire dalla leva per calcolare l'esposizione e via dicendo è pericolosissimo, perché si parte avendo in mente solo l'obiettivo del guadagno e non si pensa minimamente alle possibili perdite.

Per procedere in modo corretto, invece, è importante partire sempre dalle perdite. Io, per esempio, dimensiono quello che vado a fare cercando di tutelarmi nel caso in cui le cose andassero male. Naturalmente, il come tutelarsi dipende dal profilo di rischio di ciascuno.

La domanda chiave da porsi è: se questa cosa dovesse andare male, qual è la percentuale massima del mio conto che sarei disposto a perdere? Dopodiché si fanno i conti e si determina quanto può essere grande la posizione.

Facciamo un esempio. Se con un lotto intero e uno stop di 50 pip perdiamo 500$ e per noi questa cifra è troppo alta, potremmo andare a ridurre quel lotto a N mini o micro lotti, a seconda del conto a disposizione.

Personalmente, suggerisco sempre di restare sotto al 2% di perdita per operazione come obiettivo nel caso in cui le cose dovessero andare male. Quindi, basta prendere il proprio conto e calcolarne il 2%; ad esempio, con un conto da 10.000$ avremmo 200$. A questo punto, si va a calcolare la posizione in modo che uno stop a 50 pip corrisponda a 200$.

Questo è il calcolo da fare. Il mio consiglio è quello di creare un file in Excel che vi permetta di fare in automatico questi calcoli.

La leva viene usata, ovviamente, perché quando apro una posizione il broker non mi blocca tutto l'importo della posizione, perché è parte integrante di quello. Tuttavia, quando mi chiedono quanta leva uso, non so rispondere. Infatti, io parto sempre dal controllo delle perdite, quindi non ho mai guardato quanto occupo del mio conto.

A livello di margini, nelle giornate in cui ho tante posizioni aperte, quindi tanti sistemi che lavorano contemporaneamente, arrivo a circa un terzo di margini di quello che è il conto in totale, che non mi sembra un utilizzo pesante dei soldi a mia disposizione.

Magari qualcuno potrebbe pensare che non sia furbo tenere tanti soldi sul conto e non usarli. Se un terzo basta per fare quello che devo fare, perché tengo più soldi? Questa questione non è affatto irrilevante, quindi magari ne riparleremo più a fondo in un altro post.

Di fatto, partendo sempre da un presupposto di dimensionamento a seconda del capitale, quel capitale mi serve per dimensionare correttamente la posizione. Che poi, come dicevo, potrei allocare i soldi in esubero diversamente, quello è un discorso diverso e anche pericoloso, che merita quindi una trattazione a parte.

In conclusione, non so che leva uso. Partire dalla leva è pericoloso, perché può indurvi a correre troppo. E quando si corre troppo e si scoppia, si rischia davvero tanto. Lungi da me portare sfortuna, ma purtroppo come in tutte le cose quando si esagera si rischia grosso.

Quindi ragazzi, occhio con la leva. Partite sempre dall'idea di quanto potete permettervi di perdere e agite di conseguenza cercando di proteggere quel tipo di obiettivo.

Ciao da Andrea Unger, alla prossima!

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.