Notizie sui mercati: Crypto in crisi, FTX rischia il default e Bitcoin crolla! Cosa sta succedendo?

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È stata una settimana caratterizzata da volatilità elevata e movimenti piuttosto ampi su diverse asset class, anche se per motivi differenti. Da un lato abbiamo i notevoli rialzi registrati dai comparti azionario e obbligazionario, derivanti soprattutto dalle prospettive positive sull'inflazione.

Dall'altro abbiamo invece le performance a dir poco disastrose del Bitcoin e delle criptovalute, dovute ad un'ondata di vendite per timore di un possibile default di FTX, uno dei maggiori exchange di crypto al mondo.
Per saperne di più su come si stanno muovendo i mercati e sull'andamento della volatilità, non perderti la nostra panoramica settimanale.

Buona visione!

Trascrizione

Ciao ragazzi, bentrovati! Io sono Francesco Placci e anche questa settimana abbiamo questo appuntamento insieme per parlare dei mercati.

Peraltro è stata una settimana interessante, ricca di volatilità e di spunti operativi da analizzare insieme.

Come anticipato nell'intro, abbiamo vissuto una settimana ricca di volatilità su diverse asset class, per motivi peraltro differenti.

In particolare sugli indici azionari e sui bond questa volatilità sappiamo essere dovuta principalmente ai dati sull'inflazione migliori delle aspettative, che lasciano presagire un rallentamento del rialzo dei tassi per quanto riguarda la Fed.

Abbiamo visto poi inoltre volatilità sul mercato dei metalli e soprattutto delle valute e criptovalute, con il Bitcoin in forte calo e un fortissimo rimbalzo per le valute tradizionali.

Ma andiamo con ordine e partiamo dai mercati azionari.
In questo momento il Nasdaq guadagna quasi un 7% su base settimanale ovviamente. Il Mini SP un 5%.
Bene anche le borse europee con un 5,49%, quasi cinque e mezzo, per il Dax.

La cosa che balza subito all'occhio è l'altissima volatilità. Guardiamo la volatilità storica, per esempio, del Nasdaq al 100%, quindi al massimo percentile nell'ultimo mese. Ma anche su base annuale è molto vicina ai massimi. Stesso discorso per il Mini SP 500.

Mentre sulle borse europee vediamo una volatilità molto più contenuta. Da che cosa dipende questo fattore? Beh, principalmente dal fatto che le borse europee hanno avuto rendimenti sicuramente migliori rispetto alle borse americane.

Per esempio, guardiamo i rendimenti a tre mesi. Il Nasdaq perde un 15%, l'EuroStoxx guadagna un 2%. Se noi diamo un'occhiata al grafico dell'EuroStoxx abbiamo un 1,70% di rendimento.
Abbiamo i prezzi che nei minimi recenti hanno leggermente rotto i minimi di marzo ma che poi hanno avuto un grandissimo rimbalzo, ok?
Mentre invece il Nasdaq rispetto ai minimi di marzo si trova ancora abbondantemente sotto.

Quindi c'è effettivamente una forte differenza di rendimento tra le borse americane e le borse europee. Ovviamente questo dipende anche dalle politiche delle banche centrali. E questo principalmente è il motivo per il quale vediamo una volatilità maggiore sulle borse americane.

Come dicevo, è stata una settimana che ha caratterizzato anche l'andamento dei bond sempre per l'argomento tassi.

E vediamo un bellissimo rimbalzo del T-Bond, il trentennale americano, +3,11% in questo momento.
Bene anche il decennale, +1,80%, e anche il Bund europeo.
Vediamo se questo è la fine, diciamo così, la possibile fine di un ciclo di rialzo e di un ribasso dei prezzi.
Voi sapete che ovviamente i future si muovono con un certo anticipo rispetto a quello che effettivamente la Banca centrale farà, quindi si muovono sulle aspettative.
Vediamo se effettivamente siamo vicini al fondo.

Per quanto riguarda invece il mercato degli energetici, ribassi più o meno ovunque.
In particolare sull'Heating Oil, che era il future che era salito più di tutti.
Era molto vicino ai massimi di giugno. E quindi è anche il future che sta perdendo di più in questo momento.

Bene invece il settore dei metalli.
Con un platino che guadagna un 9,30% in questo momento.
Stanno facendo più o meno tutti bene i metalli.
Quindi vediamo per esempio un 3,60% del Silver, un 4,80% del rame e un 5% dell'oro, che comunque nell'ultimo periodo sta salendo abbastanza bene.

Sulle carni non c'è effettivamente molto da segnalare.
È uno dei mercati più fermi in questa settimana.

Sulle soft commodity, invece, abbiamo un bel rialzo dello zucchero, +5,77%, quindi una bella gamba di rialzo.
Così come per il cacao.

Per quanto riguarda invece le granaglie, abbiamo da segnalare il ribasso del grano di un 4,80%, che direi ha già scontato tutto il rialzo dei prezzi visto in passato relativo al conflitto tra Russia e Ucraina.

Passando invece a un altro settore che si è mosso tantissimo, abbiamo quello delle valute.
Grandissimo recupero di tutte le valute nei confronti del dollaro.
In particolare diamo un'occhiata all'euro, che in questo momento si trova a 1,0330, quindi veramente un rialzo notevole in cinque giorni.

Non sono ovviamente rendimenti tradizionali questi per quanto riguarda le valute, che hanno generalmente una volatilità inferiore rispetto alle commodity.
Però questa settimana vediamo veramente dei rendimenti molto molto ampi, di un'entità inusuale per questo tipo di asset class.

Rimbalza molto bene anche lo Yen, che era tra tutte le valute forse quella più debole nei confronti del dollaro.

Infine, il disastro sulle criptovalute. Il Bitcoin in questo momento perde un 25%, con una volatilità ovviamente che si trova ai massimi storici.

Se avete seguito un po' il mercato delle criptovalute, saprete già che questo dipende dall'ormai probabile direi fallimento di FTX, uno dei più grandi exchange di criptovalute, secondo forse soltanto a Binance.

E ovviamente questo ha innescato preoccupazioni e ondate di vendite un pochino su tutto il settore, ok?
Quindi se è vero che il Bitcoin stava consolidando in questo trading range, direi che ormai è abbastanza evidente che sia stato rotto al ribasso.
Quindi settore ancora in grande crisi, che è stata diciamo così accentuata da questo probabile ormai default di FTX.

Diamo un'occhiata anche alla struttura della volatilità implicita, la struttura a termine della volatilità implicita, misurata attraverso l'indice di volatilità sull'SPX, quindi sull'SP 500.
Abbiamo una struttura a termine che direi che ormai è in pieno contango, quindi è la struttura tradizionale dei mercati azionari quando siamo in assenza di particolari turbative.

Abbiamo anche un VIX che si trova nella parte bassa del range di prezzi degli ultimi 6-8 mesi.

Quindi direi che al momento particolari preoccupazioni tra gli operatori per il futuro andamento dei mercati azionari non ci sono.

Diamo ora un'occhiata al calendario dei rollover in previsione per la prossima settimana.
Abbiamo il 14 novembre la data consigliata per effettuare il rollover sul future del cotone.
E infine il 16 novembre per il Crude Oil future.

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E vi do appuntamento alla prossima settimana.

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Francesco Placci

Francesco Placci

Ciao sono Francesco Placci, trader  professionista dal 2005 grazie all'approccio sistematico ai mercati. 

Le mie competenze spaziano dal trading sui future su indici ai bond, dalle azioni alle commodity, con un focus particolare sulla volatilità e sulle opzioni, che ritengo essere tra gli strumenti più versatili e affascinanti a disposizione di noi trader.

Dopo un'esperienza presso primari istituti di credito italiani, in cui ho appreso le basi della finanza istituzionale, ho intrapreso con successo e soddisfazione personale la carriera di trader indipendente.

Fondatore di Algoritmica.pro, dal 2019 entro a far parte di Unger Academy come responsabile della ricerca e sviluppo.