Portafoglio di Trading System per tutte le stagioni - La All Weather di Ray Dalio

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Ti piacerebbe disporre di un portafoglio in grado di affrontare tutte le diverse fasi del mercato?

Svariati anni fa Ray Dalio, fondatore e manager del fondo di investimenti Bridgewater Associates, creò una strategia chiamata “All Weather Portfolio”, il sui nome rimanda appunto alla capacità di resistere alle diverse condizioni del mercato (in inglese, “weather” è il tempo atmosferico)

Sei curioso di scoprire come creare un portafoglio All Weather e che risultati avrebbe prodotto negli ultimi decenni?

Allora non perderti questo video!

Trascrizione

Buongiorno a tutti ragazzi e benvenuti da Andrea Nebiolo.

Oggi parliamo di una strategia di investimento più che di trading molto famosa, anzi tra le più famose in assoluto, e in particolare parliamo della strategia All Weather inventata da Ray Dalio.

Dunque, la strategia All Weather, o anche chiamata All Weather Portfolio, come abbiamo detto è una strategia che è stata inventata parecchi anni fa da Ray Dalio, che è un famoso gestore di un fondo nonché proprietario di un fondo d'investimenti che si chiama Bridgewater Associates.

Il nome della strategia dovrebbe dare proprio già l'idea della finalità della stessa, cioè di resistere a tutte le "stagioni di mercato", quindi un po' a tutte le fasi di mercato. Per assolvere questa funzione, in questa strategia si prevede una diversificazione su diverse asset class in base proprio alla loro funzionalità, quindi asset class che hanno un ciclo economico “differente” in atto, e questo dovrebbe dare come risultato una riduzione della volatilità totale del portafoglio, e quindi una crescita più o meno costante nel tempo del portafoglio stesso.

In particolare, secondo Ray Dalio, sugli investimenti incidono principalmente quattro parametri (o fattori se vogliamo) che sono l'inflazione, la deflazione, la crescita economica e la decrescita economica. Quindi diciamo che questa strategia, tramite un buon grado di diversificazione su asset class completamente diverse, dovrebbe in teoria riuscire a dare buoni risultati all'interno di questi quattro differenti contesti di mercato.

La strategia di base è piuttosto semplice. In particolare, si tengono sempre 5 titoli in portafoglio, diciamo 5 strumenti in portafoglio, con dei pesi fissi e ogni anno viene fatto un ribilanciamento in modo tale che vengano ripristinati i pesi corretti di ognuna di queste 5 componenti.

In particolare, la strategia originale prevede di avere un 30% del portafoglio investito sulle azioni americane, un 40% di titoli di stato americani a lungo termine (io per fare il test utilizzerò l'ETF TLT che appunto prevede i titoli di Stato con almeno 20 anni di scadenza residua), poi un 15% di titoli di stato a medio termine (io utilizzerò in questo caso l’IEF, in cui praticamente ci sono dei titoli di stato che vanno dai 7 ai 10 anni), poi un 7,5% investito sull'oro e un 7,5% investito in materie prime (nel mio caso utilizzerò l'ETF DBC).

Quindi i pesi di queste 5 componenti vengono ribilanciati in teoria una volta all'anno per ripristinare questo equilibrio tra le varie componenti e ripristinare appunto la corretta diversificazione anche in portafoglio.

Dunque partiamo con un test sugli ETF della versione originale, quindi quella con ribilanciamento annuale. Effettivamente possiamo vedere che rispetto al benchmark il drawdown è significativamente più basso, soprattutto qua nella fase del 2008 che come sappiamo è stata molto dura praticamente per qualsiasi strategia long sull'azionario.

E infatti il drawdown massimo di questa strategia è il 14,6% contro quello dell'S&P 500 che è stato del 57% circa. Il ritorno annuale tutto sommato è solo di mezzo punto percentuale inferiore rispetto al buy and hold, che è appunto l'S&P 500. Tra l'altro si può notare qui che proprio solo di recente la crescita repentina dell'S&P 500 avrebbe superato in ritorno quella della strategia, ma possiamo anche notare che la strategia sarebbe andata nettamente meglio nei periodi di difficoltà.

Se invece andiamo ad analizzare un orizzonte temporale molto più lungo abbiamo bisogno di cambiare i prodotti in portafoglio con degli indici, perché purtroppo alcuni di questi ETF utilizzati non esistevano prima di una certa data. Quindi ho rifatto praticamente il test su un orizzonte temporale molto più lungo però ovviamente sostituendo gli ETF con degli indici che mi permettessero di fare questo tipo di considerazioni e di test.

Ecco, quindi qua vediamo il test dal 1995 e possiamo vedere che anche da una data comunque così lunga il drawdown tutto sommato è rimasto sempre bene o male lo stesso, quindi sempre un 15% circa, mentre invece l'S&P 500 avrebbe sempre avuto un drawdown del 57% circa. Tutto sommato anche il rendimento annuale comunque continua ad attestarsi, anche ampliando lo storico, intorno a un 7,6% annuale.

Volendo si potrebbe provare anche a utilizzare la strategia su base mensile, quindi anziché fare una rotazione annuale la si può fare mensile. In questo caso ho fatto il test anche su base mensile ma come possiamo notare i risultati non cambiano in maniera significativa.

Questo test è dal 2006, quindi con gli ETF e non con gli indici. Ad ogni modo, possiamo vedere che il drawdown forse è salito leggermente al 16,11%, quindi il rendimento non è salito in maniera significativa, per cui direi che la versione con ribilanciamento annuale tutto sommato rimane la più efficace al momento.

Ripetendo il test con gli indici al posto degli ETF possiamo vedere che il rendimento annuale è praticamente lo stesso rispetto a quello che abbiamo visto con gli ETF ma comunque non è significativamente più alto rispetto a quello con ribilanciamento annuale anziché mensile, per cui anche in questo caso diciamo che opterei sinceramente per la versione con ribilanciamento annuale che, tra l'altro, è meno onerosa a livello di commissioni pagate, perché ovviamente qui si fanno più operazioni al mese, cioè 5 operazioni al mese, cioè una per ogni componente, mentre invece con quella annuale chiaramente si fanno 5 operazioni in tutto l'anno e quindi è sicuramente molto più economica tra virgolette da tradare.

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.