Definiremo una strategia che ti permetterà di avere tutto quello che ti serve per guadagnare costruendo e operando il tuo portafoglio di strategie automatizzate... Rispondi a qualche domanda nel nostro questionario e poi scegli giorno e ora più adatti a te.
PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Usare un cloud server invece del proprio computer di casa per fare trading sistematico è un'ottima soluzione per evitare di incorrere in problemi dovuti a disconnessioni internet oppure a blackout della rete elettrica.
Tuttavia, se da un lato usare una macchina remota garantisce maggiore sicurezza e stabilità, dall'altra può presentare anche alcuni svantaggi di cui è bene essere consapevoli.
In questo video analizziamo i pro e i contro dei cloud server (VPS e server dedicati) e forniamo una stima approssimata dei costi medi mensili da sostenere a seconda delle dimensioni del proprio portafoglio.
Buona visione!
Ciao a tutti e benvenuti. Oggi parleremo di un argomento molto caro a chi fa trading sistematico, ovvero l'operatività dal cloud server.
Io sono Andrea Nebiolo e sono uno dei coach presso la Unger Academy.
Oggi vi voglio parlare dei cloud server, che sono praticamente dei computer remoti che permettono al trader sistematico di operare con una maggiore sicurezza e stabilità. I cloud server, in tutte le loro declinazioni, rappresentano una valida alternativa all'operare con i sistemi sul proprio computer di casa, domestico, ed offrono alcuni svantaggi che non sono, a mio avviso, da sottovalutare.
Innanzitutto, una volta che vengono apprese le nozioni di base di programmazione e che vengono codificati i primi sistemi, si vuole procedere poi con l'attivazione degli stessi. Questo anche un po' per prendere confidenza con la piattaforma, con gli automatismi e la risoluzione dei problemi che poi si incontrano nel trading in real time, che sia con denaro reale o in demo.
Ed è proprio solitamente a questo punto che si è di fronte a una scelta importante perché si possono, ovviamente, attivare sistemi sia sul proprio computer (quindi sul computer dal quale sono codificati gli script) sia invece noleggiando un computer remoto che permette di operare da questi cloud server.
Innanzitutto, che cosa sono questi cloud server? Operare tramite un cloud in questo ambito (quindi del trading sistematico) significa che si affitta un server presso un provider di servizi di cloud e si installa su questa macchina remota la propria piattaforma. Quindi, si sposteranno poi anche i propri workspace, script e programmi funzionali al trading sistematico.
Da questa infrastruttura quindi partiranno poi tutti gli ordini, e sarà proprio questo server a gestire la propria operatività. Questi server funzionano allo stesso modo di un computer domestico, basta loggarsi (autenticarsi presso questi server remoti) e avere accesso a questo computer esattamente come si farebbe da un computer fisso.
Vediamo i pro e i contro di questo tipo di soluzione. In generale, è un po' sorta anche per i trader retail la necessità di dotarsi di infrastrutture simili, prima di tutto per evitare i principali problemi che si potrebbero verificare su un computer domestico: ad esempio i black out (banalmente) alla linea elettrica piuttosto che, eventualmente, problemi alla propria linea internet. Però, vediamo un po' più nel dettaglio quali sono i pro e i contro di queste soluzioni.
Innanzitutto, per quanto riguarda i pro direi che questi server remoti solitamente sono dei data center, e in questi data center è molto difficile che ci siano dei problemi ad esempio alla linea internet. Perché? Perché solitamente ci sono delle connessioni ridondanti e ci sono anche dei gruppi elettrogeni per la gestione di eventuali black out, per cui non si rischia che la propria infrastruttura sia instabile o comunque irraggiungibile. Questo perché questi data center sono dotati di un certo standard di sicurezza e autonomia anche per quanto riguarda sia le connessioni di backup (per quanto riguarda Internet), che anche a livello energetico di gruppi di continuità e quant'altro.
Sempre per quanto riguarda la stabilità, diciamo che questi data center comunque garantiscono in generale uno standard qualitativo più elevato. Questo anche grazie, in questi data centre, al personale addetto a monitorare comunque costantemente la situazione e l'uptime di queste infrastrutture, e quindi eventualmente un banale black out (o comunque un qualsiasi inconveniente) viene gestito da uno staff che provvederà a rimettere in piedi la situazione.
Esiste poi anche un vantaggio, a mio avviso, un pochino più "sottile" nel senso che dal momento in cui su questi computer remoti solitamente si fa solamente trading (nel senso che non si usano per scopi personali), si è meno portati ad essere soggetti a minacce esterne quali virus e malware.
Quindi, se su questi computer voi installate solamente la piattaforma di trading e i software propedeutici a fare trading, è più difficile (rispetto al vostro computer domestico) incappare eventualmente in un malware piuttosto che comunque file pericolosi o nocivi. Fermo restando che comunque ci sono delle buone norme per cui dovreste stare attenti a quello che installate e quello che fate con questi computer remoti.
Per quanto riguarda i contro invece, direi che sicuramente ce n'è uno, e cioè che rappresenta un costo aggiuntivo. A prescindere da quale server voi vogliate noleggiare, comunque esso rappresenta una voce di spesa aggiuntiva per quanto riguarda il trading sistematico e, tra l'altro, neanche tanto trascurabile. Chiaramente, dipende da con quanto capitale fate la vostra attività di trading, però solitamente non è una spesa particolarmente trascurabile.
E poi, a mio avviso c'è un altro contro, cioè la duplicazione degli spazi di lavoro: nel senso che se voi avete già tutti i vostri workspace e la vostra piattaforma configurata su un computer fisso, ecco che dovrete esportare (dal computer fisso) tutto quello che vi serve per poter lavorare all'interno del vostro cloud server. Quindi, dovrete portare il vostro ambiente di lavoro all'interno del cloud server per poter operare.
Esiste un altro contro che sono le licenze doppie. Infatti solitamente, quando si noleggia un server, il costo della licenza, diciamo di Windows, può essere già incluso nell'abbonamento (nel canone) oppure in altri casi potrebbe essere da aggiungere a parte. Comunque, esso non rappresenta proprio una spesa trascurabile, a meno che voi non utilizziate una vostra licenza, dove però il provider vi permette di farlo. Solitamente, sui server dedicati è possibile mentre sui VPS no.
Al di là di questo, anche ad esempio banalmente la licenza della vostra piattaforma: se avete poi bisogno di eseguirla contemporaneamente sia sul vostro computer fisso di casa che sul VPS, dovrete probabilmente avere due licenze.
Quindi, questo rappresenta sicuramente un altro aspetto da non sottovalutare. Inoltre, di server dedicati ne esistono principalmente di due categorie. I primi sono i server chiamati VPS e gli altri sono invece i server dedicati. Dunque, i VPS cosa sono? Un VPS è l'acronimo di "Virtual Private Server" mentre DS è l'acronimo di "Dedicated Server".
Solitamente si richiama con molta facilità l'acronimo VPS intendendo in generale un computer in cloud, ma non è propriamente così. Infatti il Virtual Private Server è molto diverso dal Dedicated Server. Più in particolare, diciamo che il server virtuale privato, il VPS, non è altro che un'istanza che viene noleggiata all'interno di un grande server.
Quindi, solitamente ci sono questi provider di servizi (e vedremo poi dopo in seguito quali sono i principali) che all'interno dei loro server creano delle macchine virtuali e affittano le singole macchine virtuali a noi utenti. Invece, nei server dedicati si ha la possibilità di noleggiare interamente un server.
Quindi, vi è una sostanziale differenza perché nel caso del VPS, io vado ad affittare un'istanza, quindi a noleggiare un'istanza virtuale (una macchina virtuale), mentre invece nel caso del server dedicato io vado, di fatto, a noleggiare un intero server.
Le differenze non sono trascurabili infatti, per quanto riguarda i VPS, quindi i server virtuali, solitamente si paga una quota in base alla potenza che si vuole noleggiare, e poi però non sempre i provider di servizi sono tenuti poi a garantire al 100% questa potenza. Anzi, nella maggior parte dei casi non sono tenuti a farlo e non lo fanno proprio per contratto.
Mentre invece con i server dedicati, quando uno affitta un'intera macchina, ha poi a disposizione effettivamente tutta la capacità computazionale della macchina che sta noleggiando.
Quindi solitamente con un server dedicato si ha una maggiore stabilità, nel senso che le prestazioni della macchina saranno costanti e saranno in funzione della potenza computazionale fisica della macchina che si è noleggiata. Quindi questa è una differenza assolutamente da non trascurare, e comunque da considerare sempre.
Tenete presente comunque che come vi dicevo prima, con il VPS i provider di servizi (nella maggior parte dei casi) non sono tenuti a garantivi al 100% le risorse che voi noleggiate, ma solitamente devono garantire una quota minima che non è il 100%, anzi. In alcuni casi, tra i migliori contratti ho visto addirittura si arriva al 50% di risorse garantite.
Veniamo ai provider, dunque sicuramente non possiamo non menzionare Amazon Web Service, ovvero AWS. È sicuramente uno dei fornitori a livello mondiale di prim'ordine, molto importanti all'interno di questo mercato, però lo sconsiglio caldamente ai neofiti perché ha un'interfaccia e una maschera di gestione che sono piuttosto complicati, e di conseguenza, a mio avviso, non sono molto adatti a chi non è particolarmente esperto nell'ambito informatico.
Tuttavia, per chi invece avesse già conoscenze in materia informatica rappresenta un'ottima soluzione, e Amazon AWS è comunque uno dei principali fornitori, per cui è un'ottima scelta.
A pari merito direi Microsoft Azure che però, allo stesso modo, condivide sia i pregi che i difetti di AWS. Poi, per citare un'azienda italiana, direi Aruba, è un'azienda con sede ad Arezzo ed è annoverata tra i leader del settore dell'hosting e dei servizi web, e opera da molti anni nella vendita e nella gestione dei domini (anche della posta certificata) e del noleggio sia di VPS che di server certificati.
Poi, sempre per quanto riguarda i VPS, direi Vultr che è un fornitore di servizi se non ricordo male americano. Comunque, anch'esso altrettanto molto valido. Ed infine OVH che è una società francese, leader mondiale nella fornitura di server remoti e dispone di data center praticamente in tutto il mondo: quindi vi dà anche la possibilità di scegliere dove volete collocare il vostro server.
Negli ultimi anni, tra l'altro, hanno aggiunto anche dei nuovi data center sia in Virginia che in Oregon che si aggiungono poi a quelli che erano già stati introdotti in Canada e che quindi rappresentano una soluzione interessante per chi, magari come me, lavora molto con i mercati Futures americani, quindi del CME Group.
In generale, che cos'è che influisce sul costo del server? Sicuramente le risorse a livello nominale che sottoscrivete. Ma anche le condizioni contrattuali sulla garanzia delle risorse effettive. Io ho visto che ci sono alcuni provider di servizi in cui un maggiore prezzo è dato come discriminante proprio dal diverso tipo di contratto. Quindi, i contratti in cui solitamente ci vogliono più risorse garantite rispetto a quelle teoriche si pagano ovviamente ad un prezzo nettamente maggiore.
Poi spesso si paga di più anche in funzione del luogo del data center, perché evidentemente ci sono dei costi maggiori legati ad alcune località. E poi i costi della licenza di Windows. Chiaramente ci sono diverse versioni di Windows Server, ovviamente quella che serve di base è quella standard, la Data Center.
Però è bene segnalare che in molti casi il costo della licenza è a parte e che quindi si va a pagare in più rispetto ad altri tipi di soluzioni. Per quanto riguarda il dare una overview dei costi in generale, io direi che per portafogli di sistemi piccoli (quindi dai 5 ai 15 sistemi), solitamente occorre un VPS con 2-4 CPU e intorno agli 8 giga di RAM.
Ormai non mi spingerei più sotto gli 8 giga di RAM perché sono diventati uno standard quasi minimo. Solitamente, per un sistema di questo tipo si sta sui 50€ al mese. Per portafogli invece di media entità (quindi da 20 o più sistemi) consiglierei una VPS con minimo 4-8 core e almeno 16 giga di RAM per una spesa minima di circa 60-100€ al mese. Oppure, comunque almeno un server dedicato con 4 core e 16 giga di RAM che, in questo caso costerebbe all'incirca dai 40 ai 60€ al mese più il costo della licenza di Windows che, come detto, è a parte su questo tipo di server.
Invece, per portafogli più di grande entità (quindi dai 50 ai 100 sistemi attivi), in questo caso andrei su un VPS con almeno 8-10 core e 32 giga di RAM, e la spesa si aggirerebbe intorno ai 250€ al mese circa. Oppure, per rimanere sui server dedicati almeno un quad core (tra l'altro è meglio se di fascia "gaming" perché ha una frequenza operativa più alta) con almeno 32 - 64 giga di RAM e in questo caso si partirebbe da circa 80 euro al mese più il canone della licenza Windows che, se mettete voi la licenza Windows (se ne avete una vostra), ovviamente risparmiate poi in questa sede.
Bene ragazzi, questa è una breve disamina sull'operatività in cloud. Quindi abbiamo visto che cosa sono i server remoti, le differenze principali tra VPS e server dedicati, i pro e i contro di queste diverse soluzioni e vi ho anche accennato, più o meno, quanto si spende in media per soluzioni di questo tipo.
Quindi lascio a voi approfondire ulteriormente l'argomento che, per chi come me fa trading sistematico è sicuramente di rilievo, e vi invito a mettere un like e a condividere questo video se vi piaciuto.
Vi ricordo anche che al link che trovate sotto in descrizione, potrete seguire un webinar completamente gratuito in cui viene trattata un'introduzione alla costruzione di trading system e alla creazione di portafogli ben diversificati di strategie automatiche, il tutto seguendo il metodo del 4 volte campione del mondo Andrea Unger.
Io vi do appuntamento al prossimo video per scoprire insieme altri aspetti legati proprio al mondo dei trading system. Ciao.
Definiremo una strategia che ti permetterà di avere tutto quello che ti serve per guadagnare costruendo e operando il tuo portafoglio di strategie automatizzate... Rispondi a qualche domanda nel nostro questionario e poi scegli giorno e ora più adatti a te.
PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.
Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia.
Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.
Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.
Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...
Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale?
Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.