{"id":11552,"date":"2022-08-25T00:00:00","date_gmt":"2022-08-24T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/3-modi-per-gestire-il-rischio-di-cambio-nel-trading"},"modified":"2022-08-25T00:00:00","modified_gmt":"2022-08-24T22:00:00","slug":"3-modi-per-gestire-il-rischio-di-cambio-nel-trading","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/3-modi-per-gestire-il-rischio-di-cambio-nel-trading","title":{"rendered":"3 modi per gestire il rischio di cambio nel trading"},"content":{"rendered":"

Introduzione<\/strong><\/p>\n

Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo video. Oggi parliamo di rischio di cambio. Molti dei residenti in Europa, infatti, investono nel mercato straniero, mercato americano per la maggior parte, e quindi in strumenti quotati in valuta estera, in dollari ad esempio. Essendo quindi cittadini europei dobbiamo far fronte a delle scelte di gestione della nostra liquidit\u00e0 in valute estere. Quali sono le scelte migliori da fare? Ce lo avete chiesto in tanti e in questo video proviamo a dare una risposta.<\/p>\n

Io sono Davide Tagliabue, uno dei coach alla Unger Academy.<\/p>\n

Gli scenari possibili<\/strong><\/p>\n

Riguardo al tema del rischio di cambio, potremmo prendere in considerazione una vasta serie di scenari differenti per andare a gestire la liquidit\u00e0. In questo video volevo mostrarvene tre che reputiamo essere i pi\u00f9 comuni tra noi investitori.<\/p>\n

Il primo prevede l’acquisto di un titolo in valuta estera senza possedere tale valuta. \u00c8 il caso, ad esempio, di un acquisto di azioni Amazon utilizzando degli euro.<\/p>\n

Il secondo caso, invece, prevede l’acquisto di dollari e quindi tenere in portafoglio la liquidit\u00e0 necessaria per comprare titoli esteri.<\/p>\n

Il terzo e ultimo scenario va ad aggiungere al punto due una copertura utilizzando un future o altri strumenti derivati.<\/p>\n

Ci tengo a precisare che per l’analisi dei costi per ognuno di questi tre approcci faremo riferimento a quello che \u00e8 diciamo il listino prezzi di uno tra i principali broker disponibili per noi retail trader, vale a dire Interactive Brokers.<\/p>\n

Scenario 1<\/strong><\/p>\n

Passiamo subito quindi in rassegna i vantaggi e gli svantaggi del primo scenario. Quindi ipotizziamo di trovarci con il nostro portafoglio totalmente in euro e vogliamo andare ad acquistare magari un pacchetto azionario piuttosto che un asset allocation quotato in dollari.<\/p>\n

I vantaggi di acquistare tali prodotti utilizzando euro \u00e8 quello che a tutti gli effetti non ci esponiamo al rischio di cambio, perch\u00e9 noi stiamo andando ad acquistare dei prodotti in valuta estera. Il nostro broker ci permetter\u00e0 di acquistare tali titoli andando a debito di dollari e quindi ci ritroveremo con una posizione long su ad esempio un titolo azionario e un debito del corrispettivo controvalore di quello che abbiamo acquistato in dollari per la liquidit\u00e0.<\/p>\n

Quindi gli svantaggi prevedono il pagamento di interessi sul saldo negativo in valuta estera. Naturalmente eventuali profit oppure loss ricevuti sullo strumento finanziario quotato in dollari verranno poi addebitati o accreditati in quella valuta sul nostro conto.<\/p>\n

Quindi, se noi chiudiamo in guadagno una posizione presa in dollari, riceveremo una plusvalenza in dollari. Quei dollari, ovviamente, saranno soggetti a fluttuazioni del cambio. Quindi \u00e8 vero che noi non abbiamo nessuna esposizione all’apertura della posizione, ma tutto quello che succede dopo porta inevitabilmente a ritrovarci sbilanciati sull’esposizione.<\/p>\n

Per farmi capire meglio, ipotizziamo di acquistare dieci azioni Apple a 140$ l’una. Cos\u00ec ci ritroveremmo con un debito di 1.400$. Se il prezzo di Apple sale supponiamo a 280$ per azione, quindi raddoppia, il nostro debito in dollari rimane sempre 1400$, ma il controvalore della posizione che abbiamo aperto \u00e8 di 2.800$. E quindi lo scarto tra queste due posizioni verr\u00e0 naturalmente esposto al rischio.<\/p>\n

Perch\u00e9 se io chiudo l’operazione, vendo le 10 azioni a 280$ per azione mi ritrovo con 2.800$ meno 1.400$ di debito uguale 1.400$ che a tutti gli effetti ho guadagnato ma sono esposti al rischio di cambio.<\/p>\n

Sui future funziona tutto esattamente nello stesso modo. Il profit and loss non verr\u00e0 mai coperto dal rischio di cambio, a meno che noi vogliamo metterci l\u00ec, giorno dopo giorno, a coprirci con dei derivati ma vi garantisco che \u00e8 una fatica inutile e soprattutto molto costosa.<\/p>\n

Esempio pratico<\/strong><\/p>\n

Vediamo adesso come funzionano queste cose nella pratica. Quindi sulla TWS. Ho presentato un esempio un pochino pi\u00f9 complicato aggiungendo anche una parte in dollari, ma adesso vediamo bene di che si tratta.<\/p>\n

Qui vedete un account demo che ha mezzo milione di euro e circa 5.000$. Proviamo a andare ad acquistare un prodotto quotato in dollari. Ad esempio potremmo prendere l’IDTL, che \u00e8 uno tra gli ETF molto utilizzati da noi europei, quotato in dollari.<\/p>\n

Supponiamo ad esempio di andare a comprare una quantit\u00e0 di circa 500, che corrisponde vedete a 2.200$ circa. In questo caso faremo un bel "Transmit". "Override and Transmit". Ok, siamo stati eseguiti. Andiamo a vedere in portafoglio.<\/p>\n

Vedete che la nostra liquidit\u00e0 \u00e8 scesa. Il market value in dollari \u00e8 appunto 2.200$. La nostra posizione prevede 500 titoli di questo ETF. Ma cosa succede se noi dobbiamo acquistarne di pi\u00f9? O meglio ancora, cosa succede se noi non avessimo avuto questi dollari?<\/p>\n

Supponiamo allora di comprarne altri. Andiamo ad acquistarne ancora. Quindi andiamo in "Order ticket" e ci carichiamo con altri 1500 titoli. Mettiamo un ordine market, perfetto. Vedete? Circa saranno 6.600$, ma noi non li abbiamo. Abbiamo solo 2.500$. Trasmettiamo l’ordine. Ecco qui che il nostro market value sar\u00e0 di 8.890$ e avremo un debito di 4.088$.<\/p>\n

Interactive Brokers ci permette di fare questo. Quali sono dunque i costi di questo debito? Di questo debito di 4.000$? Andiamo a vederlo sul web. Andiamo a vederlo su Interactive Brokers.<\/p>\n

Quindi digitiamo "Interactive Broker". Andiamo nella sezione "Trading". Si tratta in tutto e per tutto di un margine, in questo caso un margin rate. Tutti i costi sono naturalmente annualizzati, quindi se si tratta di un 2%, 3%, 4%, 5%, si fa riferimento al 2%, 3%, 4%, 5% all’anno.<\/p>\n

Qui vedete, possiamo fare i conti. Abbiamo gi\u00e0 impostata la valuta dollari, inseriamo i nostri 4.000$. "Calculate", e ci viene proposto questo 2,33%. Questo 2,33% \u00e8 il prezzo da pagare per avere un debito in questa valuta con questo broker.<\/p>\n

Come \u00e8 strutturato il calcolo? Il calcolo va a livelli, quindi torniamo indietro a vedere quali sono questi livelli. Abbiamo per debiti inferiori a 100.000$ un rate del 2,33%. Per debiti tra 100.000 e 1.000.000 andr\u00e0 applicato questo rate e cos\u00ec via. Lo stesso vale per tutte le altre valute.<\/p>\n

Scenario 2<\/strong><\/p>\n

Andiamo avanti con lo scenario due, in cui noi decidiamo di acquistare dollari nel mercato cash. Quindi andremo a possedere i dollari necessari per acquistare un titolo estero.<\/p>\n

I vantaggi sono che noi possediamo la liquidit\u00e0 e quindi non abbiamo nessun costo. Perch\u00e9 nessun costo? Perch\u00e9 noi non dovremo farci prestare dei dollari, non dovremo farci prestare degli euro, non andremo mai a debito.<\/p>\n

Gli svantaggi, per\u00f2, sono quelli di avere un’esposizione totale al rischio di cambio, perch\u00e9 noi, nel momento in cui andiamo ad acquistare dollari, saremo in bal\u00eca delle fluttuazioni tra il cambio euro-dollaro.<\/p>\n

Scenario 3<\/strong><\/p>\n

Il terzo e ultimo scenario a cui vi ho accennato prima riguarda lo scenario due con l’aggiunta di una copertura parziale o totale utilizzando dei prodotti derivati. In questo caso ci ritroveremo quindi ad avere liquidit\u00e0 in dollari e liquidit\u00e0 in euro, ma andremo nello stesso tempo ad acquistare un future euro-dollaro. Quindi con i dollari a disposizione andremo ad acquistare degli euro.<\/p>\n

In questo modo avremo una copertura parziale oppure completa, dipende da quanto bene riusciamo a coprire la nostra quantit\u00e0. Ad esempio, il contratto future principale prevede un controvalore di 125.000\u20ac. Quindi se andassimo ad acquistare dei dollari per un controvalore di 125.000\u20ac e poi andassimo ad acquistare un future, ci ritroveremmo con una copertura completa.<\/p>\n

Gli svantaggi, ovviamente, sono i costi di questa copertura. Quali sono i costi del future? Non sto parlando naturalmente dei costi di commissioni per acquistare il prodotto oppure fare il rollover, anche se \u00e8 comunque da tenere in considerazione perch\u00e9 potrebbe risultare fastidioso.<\/p>\n

Ad ogni modo, i costi dei future sono quelli relativi al prezzo che i future vanno a scontare. Per andarlo a vedere bene potremmo andare ad analizzare quali sono i prezzi dei future quotati in questo momento. Quindi andiamo su "eur fx cme".<\/p>\n

Andiamo a vedere le quotazioni, ad esempio, tra giugno di quest’anno, 2022, e giugno dell’anno prossimo. Quindi andiamo nel campo \u201cQuotes\u201d. E vediamo, andiamo a prendere l’ultimo prezzo proprio, che se noi volessimo acquistare appunto un contratto future e tenerlo ipotizziamo per un anno, il prezzo che andremo a pagare \u00e8 esattamente la differenza tra questo e questo, giugno 2023.<\/p>\n

Andando a fare un rapido conto con la calcolatrice verrebbe fuori un 1.097 diviso 1.07015. Viene fuori un 1,025, che \u00e8 un numero del tutto confrontabile con questo 2,33%.<\/p>\n

Ora i puristi magari mi ammazzeranno dopo quello che ho detto, per\u00f2 comunque qui non si tratta di un arbitraggio, 2,5 da una parte e 2,33 dall’altra, se no lo faremmo subito. In realt\u00e0 io sono andato a vedere il last di un contratto con scadenza giugno 2023. \u00c8 un contratto totalmente illiquido, con un book vuoto. \u00c8 comunque indicativo per farvi capire che comunque il rate, quindi le percentuali annue di indebitarsi oppure di coprirsi con i future sono pressoch\u00e9 identiche.<\/p>\n

Rimane poi l’ultimo costo, ovvero i costi che ho chiamato costi di deposito in valuta, vale a dire quegli interessi negativi che il nostro broker ci far\u00e0 pagare qualora andassimo a depositare del cash, in questo caso euro, abbiamo detto all’inizio, sul nostro conto.<\/p>\n

I costi di deposito<\/strong><\/p>\n

Avere dei soldi fermi parcheggiati sul conto di IB ha un costo che dipende dalla valuta che abbiamo depositato. Andiamo anche qui sul sito di Interactive Brokers a vedere di che cosa si tratta. In questo caso parleremo di "Pricing – Interest rates", e qualora avessimo depositato supponiamo 100.000\u20ac sul nostro conto, dobbiamo scegliere la valuta di riferimento in euro.<\/p>\n

Ecco qui. Vedete che non ci viene addebitato nulla per importi inferiori a 50.000\u20ac. Ma viene applicato un tasso di interesse negativo di quasi l’1% da valori da 50.000$ in su. Quindi se avessimo 100.000\u20ac depositati sul conto, per solo 50.000\u20ac verremmo addebitati dello 0,85% all’anno.<\/p>\n

I pi\u00f9 attenti di voi avranno notato che questi costi di deposito li ho aggiunti solo allo scenario tre e allo scenario uno, quindi scenari in cui \u00e8 previsto comunque un saldo in euro. Quindi nel primo caso avevamo sempre euro. Nel terzo caso compravamo anche dollari, ma ci coprivamo con il future, quindi rimanevano con una condizione ibrida, con sia cash di dollari che cash in euro. In questa situazione avevamo supposto di acquistare solo dollari, quindi di avere un conto solo in dollari. Non ho segnato questo costo perch\u00e9 se andiamo a vedere il Pricing per Interactive Brokers per il deposito di dollari viene addirittura applicato un tasso di interesse positivo, quindi non pi\u00f9 negativo, quindi verr\u00e0 accreditato lo 0,33% all’anno per depositi in dollari.<\/p>\n

Naturalmente sappiamo bene la situazione di adesso, con l’inflazione al 6-7% e quindi naturalmente in questo caso si rifletterebbe comunque in una perdita avere dollari parcheggiati su Interactive Brokers. Comunque non l’ho aggiunto come voce di costo perch\u00e9 come vedete i tassi di interesse sono positivi, a differenza delle altre valute come l’euro.<\/p>\n

Conclusioni<\/strong><\/p>\n

Bene, con questo chiuderei la panoramica dei principali scenari che possiamo incontrare nella gestione di liquidit\u00e0 sul nostro conto di trading. Naturalmente ci sono molte altre sfaccettature e variabili da tenere in considerazione.<\/p>\n

Personalmente io sul mio conto tengo la maggior parte della liquidit\u00e0 in euro e solo una piccola percentuale in dollari non coperti dal rischio cambio, naturalmente, che funge un po’ da cuscinetto per eventuali loss delle strategie. \u00c8 una soluzione ottimale per me, ma potrebbe non esserlo per qualcun altro che magari utilizza il conto per un’operativit\u00e0 diversa, oppure che preferisce essere esposto al rischio di cambio.<\/p>\n

Spero che questo video vi sia stato utile. Se s\u00ec vi chiederei di condividerlo e di lasciare un bel like.<\/p>\n

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Vi ricordo in ultimo di registrarvi al canale cos\u00ec da rimanere prontamente aggiornati sull’uscita di nuovi video e nuovi contenuti gratuiti.<\/p>\n

A presto con un nuovo video. Ciao!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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