{"id":11599,"date":"2023-12-22T00:00:00","date_gmt":"2023-12-21T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/come-dichiarare-facilmente-i-redditi-del-trading-anche-con-broker-esteri"},"modified":"2023-12-22T00:00:00","modified_gmt":"2023-12-21T23:00:00","slug":"come-dichiarare-facilmente-i-redditi-del-trading-anche-con-broker-esteri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/come-dichiarare-facilmente-i-redditi-del-trading-anche-con-broker-esteri","title":{"rendered":"Come dichiarare FACILMENTE i redditi del trading (anche con broker esteri)"},"content":{"rendered":"

Introduzione<\/strong><\/p>\n

Ciao ragazzi e benvenuti in questo nuovo video!<\/p>\n

Oggi vi voglio parlare di trading e fiscalit\u00e0, senza entrare magari nei tecnicismi di questa materia che pu\u00f2 essere anche abbastanza complessa, quanto piuttosto per rispondere alle frequenti domande di chi si approccia per le prime volte al trading sistematico e lo vuole fare in maniera professionale.<\/p>\n

Io sono Francesco Placci, responsabile Ricerca e Sviluppo qui alla Unger Academy, ed entriamo subito nel vivo di questo video.<\/p>\n

Trading Professionale e Scelta dei Broker Giusti<\/strong><\/p>\n

Abbiamo detto: fare trading in maniera professionale. E quali sono i broker che ci consentono di fare trading in maniera professionale?<\/p>\n

Beh, mi spiace dirlo, ma purtroppo i broker migliori per il nostro tipo di attivit\u00e0 sono quasi esclusivamente broker esteri. Perch\u00e9 broker esteri? Perch\u00e9 questi ci riescono ad offrire un’infrastruttura molto pi\u00f9 efficiente rispetto ai broker italiani per quanto riguarda il trading sistematico.<\/p>\n

Non solo, hanno anche ulteriori vantaggi, in particolare commissioni di trading molto pi\u00f9 basse e anche l’accesso a una panoramica di mercati che \u00e8 molto pi\u00f9 ampia.<\/p>\n

Quindi, queste sono tutte le ragioni che ci fanno propendere per i broker esteri. Noi in particolare ci affidiamo a Interactive Brokers, che \u00e8 uno dei principali broker conosciuti a livello mondiale.<\/p>\n

Apertura di un Conto Estero: Miti e Realt\u00e0<\/strong><\/p>\n

Si pone quindi il problema di aprire un conto all’estero e questo \u00e8 un aspetto che spesso spaventa chi si avvicina per la prima volta al trading sistematico.<\/p>\n

Bene, lasciatemi sfatare subito un falso mito: portare i soldi all’estero dall’Italia non \u00e8 ancora reato, nonostante si sia portati a pensare che ci sia qualche cosa di losco sotto. Nella realt\u00e0 dei fatti, salvo il caso in cui non andassimo con delle valigie piene di contanti oltre confine, se si utilizzano i canali ufficiali, quindi bancari tracciabili, \u00e8 possibile assolutamente portare i soldi all’estero, purch\u00e9 questi vengano dichiarati all’interno del quadro RW della dichiarazione dei redditi e ovviamente ci si paghino le imposte sopra qualora siano da pagare delle imposte.<\/p>\n

Quindi portare i soldi all’estero non \u00e8 reato. Detto questo, ci sono importanti differenze in tema di fiscalit\u00e0 che differenziano i broker esteri da quelli italiani.<\/p>\n

Sistemi Fiscali: Comprensione delle Differenze<\/strong><\/p>\n

Generalmente, quando si fa trading tramite un broker italiano o una banca italiana si opta per il regime amministrato. Che cosa significa? Significa che sar\u00e0 il nostro intermediario a occuparsi di pagare per noi eventuali plusvalenze, cio\u00e8 i redditi derivanti dal trading.<\/p>\n

Quindi sicuramente un indubbio vantaggio. Abbiamo meno burocrazia ed \u00e8 tutto automatico e viene effettuato dalla banca o dal broker italiano.<\/p>\n

Ecco che se invece andiamo a operare tramite un broker estero questo non \u00e8 pi\u00f9 possibile. Immagino che non sia tra le priorit\u00e0 dei broker esteri andarsi ad infilare nei meandri del fisco italiano, quindi nessun broker estero sostanzialmente ci fa da sostituto di imposta e quindi si tratta di gestire in prima persona, attraverso il regime dichiarativo, la nostra dichiarazione dei redditi. Quindi andare a certificare i risultati di trading ottenuti nel corso dell’anno.<\/p>\n

E questo spaventa un po\u2019 i trader meno esperti, perch\u00e9 ci sono degli indubbi svantaggi. Da un certo punto di vista c’\u00e8 una maggiore complessit\u00e0 e dall’altro punto di vista siamo responsabili in prima persona di quanto dichiarato e di eventuali errori che andiamo a certificare.<\/p>\n

D’altra parte ci sono anche degli indubbi vantaggi nell’utilizzare il regime dichiarativo. Vi faccio un esempio. Supponiamo di comprare a inizio anno 2 azioni: la prima nei primi mesi dell’anno va in profitto. La vogliamo chiudere? Ecco che andremo immediatamente a pagare delle plusvalenze se utilizziamo il regime amministrato, quello applicato dai broker italiani.<\/p>\n

Supponiamo che poi nella seconda parte dell’anno la seconda azione che ci \u00e8 rimasta in portafoglio vada in perdita. Decidiamo di chiudere queste perdite. Ecco che ci saremmo trovati a pagare una plusvalenza, nonostante poi la seconda operazione successiva nel tempo sia andata in perdita. Questo con il regime amministrato.<\/p>\n

Se optiamo invece per il regime dichiarativo a fine anno non dovremo pagare alcuna plusvalenza perch\u00e9 potremo compensare le plus con le minus.<\/p>\n

E questo \u00e8 un indubbio vantaggio. Non solo. Il secondo vantaggio che ci offre il regime dichiarativo \u00e8 una tassazione differita nel tempo. Di quanto? Beh, anche di 18 mesi, perch\u00e9 se noi pensiamo che la dichiarazione per i redditi di quest’anno la faremo a giugno-luglio dell’anno seguente, ecco che ci \u00e8 consentito sostanzialmente pagare le plusvalenze con un ritardo temporale che pu\u00f2 oscillare tra un anno e 18 mesi. E anche questo \u00e8 sicuramente un indubbio vantaggio.<\/p>\n

Ma esistono dei modi per superare gli svantaggi del regime dichiarativo di cui abbiamo parlato poco fa, ossia la maggiore complessit\u00e0 e il rischio di commettere errori in sede di dichiarazione dei redditi?<\/p>\n

Beh, lasciatemi dire che alcuni broker come Interactive Brokers vi offrono dei report veramente molto dettagliati che contengono tutte le informazioni necessarie per compilare correttamente la dichiarazione dei redditi.<\/p>\n

Esistono poi commercialisti capaci che sono in grado di interpretare nel modo giusto questi documenti forniti dal vostro broker.<\/p>\n

Qualora poi il vostro commercialista non sia un esperto della materia, esistono diverse societ\u00e0 che sono in grado di fornire al vostro commercialista gi\u00e0 i quadri compilati, cos\u00ec come li richiede l’Agenzia delle Entrate. Quindi fanno tutti i calcoli per voi rielaborando gli estratti conto del vostro broker con dei software creati appositamente. Il tutto per una cifra veramente modesta.<\/p>\n

Per esempio noi ci affidiamo a Blue Invest Capital che all’incirca con 200\u20ac all’anno vi fornisce questi report gi\u00e0 pronti all’uso per il vostro commercialista.<\/p>\n

Conclusione<\/strong><\/p>\n

Quindi, per concludere, se da una parte \u00e8 vero che lavorare con un broker estero pu\u00f2 essere un po’ una seccatura perch\u00e9 richiede una maggiore burocrazia, d’altra parte \u00e8 pure vero che esistono modi per superare questi problemi e anzi ci sono degli indubbi vantaggi nell’utilizzare il regime dichiarativo e quindi nell’utilizzare un broker estero.<\/p>\n

Bene ragazzi, spero di aver fatto un po’ di chiarezza su questo argomento e se vi interessa sapere come possiamo aiutarvi a migliorare anche il vostro approccio al trading, vi consiglio di cliccare il link qui sotto e vi do appuntamento al prossimo video.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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