{"id":11648,"date":"2018-06-22T00:00:00","date_gmt":"2018-06-21T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/dati-storici-nel-trading"},"modified":"2025-06-20T16:12:01","modified_gmt":"2025-06-20T14:12:01","slug":"dati-storici-nel-trading","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/dati-storici-nel-trading","title":{"rendered":"I dati storici nel trading"},"content":{"rendered":"

Spesso mi viene chiesto quanti dati di storico siano necessari per un backtest che si possa ritenere efficace e fino a che timeframe spingersi a seconda dalla strategia utilizzata. Tutto questo, ovviamente, ha una valenza diversa a seconda del mercato che si intende utilizzare.<\/p>\n

Dati storici dei future sugli indici<\/h2>\n

Iniziamo dai futures sugli indici, come DAX, FIB e via dicendo. In questo caso, parliamo di mercati che hanno attraversato moltissime fasi. Perciò, avere dei dati di mercato relativi soltanto agli ultimi anni, supponiamo dal 2012 in poi, o anche più recenti, non ci darebbe uno spaccato sufficientemente chiaro di quelle che sono state le dinamiche di mercato.<\/p>\n

Non avremmo a disposizione, ad esempio, i dati del 2008, anno che ne ha viste di cotte e di crude, e testeremmo quindi le nostre strategie soltanto sul periodo recente, che è stato caratterizzato da una direzionalità piuttosto forte. Ovviamente, questo renderebbe i risultati dei sistemi legati a questo trend di fondo del mercato.<\/p>\n

Per avere un’idea più chiara di cosa poter fare, servirebbe quindi uno storico più lungo, che risalga, possibilmente, al 2006-2007. Se poi si riesce ad arrivare al 2001, ancora meglio.<\/p>\n

Il downtrend che c’è stato nel periodo 2001-2002 era molto diverso da quello che c’è stato nel 2008, sia per la violenza e la durata dei movimenti, sia per la presenza “algoritmica” su questi mercati, che ha un peso diverso nell’evoluzione odierna dei trade.<\/p>\n

Credo quindi che andare indietro fino al 2006 possa andare bene. Tra l’altro, nel 2006 il DAX Future ha cambiato orari, arrivando a coprire la fascia oraria attuale. Scegliendo tale anno, si ha dunque anche una certa congruenza dei dati che si hanno in mano.<\/p>\n

Per quanto riguarda invece il timeframe, penso che convenga sceglierlo piuttosto piccolo. Uno storico a 5 minuti, per esempio, va benissimo. Arrivare a un minuto o a dati tick, invece, sarebbe eccessivo.<\/p>\n

Non solo costerebbe un occhio della testa, ma non avrebbe nemmeno senso. Infatti, si svilupperebbero delle cose che poi non potreste utilizzare, a meno che non abbiate un’infrastruttura tecnica molto sofisticata, anche se non mi sembra il caso della maggior parte dei trader retail come siamo noi.<\/p>\n

Le commodities<\/h2>\n

Per le commodities americane penso non avrebbe senso prendere dati antecedenti il 2010. I dati del 2008-2009 ci sono, ma a quei tempi questi mercati erano appena entrati nel circuito elettronico, quindi i loro movimenti erano completamente diversi da quelli attuali.<\/p>\n

Dal 2010 in poi, invece, siamo messi abbastanza bene per quanto riguarda i futures su Crude Oil, Gold, Silver e le granaglie. A proposito di quest’ultime, fate attenzione agli orari delle sessioni durante il giorno, che sono stati modificati spesso.<\/p>\n

Le valute: forex e future<\/h2>\n

Nel caso delle valute, non sarebbe male riuscire ad arrivare al 2003, possibilmente avendo come riferimento il timeframe a 5 minuti. Ho notato infatti che nel corso degli anni in questi mercati si sono verificate delle dinamiche che tendono a ripetersi. Pertanto, osservare anche dati più vecchi può rivelarsi molto utile.<\/p>\n

Comunque, sviluppando dai dati successivi al 2008-2009 si ottengono dei sistemi che danno un’idea abbastanza chiara della situazione.<\/p>\n

Tenete presente che stiamo parlando di valute, quindi sia di mercato forex che di future valutari. Per il forex, attenzione alla fonte dei dati. Come saprete, nel forex è il mercato a decidere e ogni fornitore fa riferimento a circuiti diversi. Perciò è importante lavorare su dati che siano poi gli stessi che si usano quando si fa trading reale.<\/p>\n

Per i Bond vale quanto detto a proposito degli indici.<\/p>\n

Dati storici e piattaforma di analisi dati<\/h2>\n

Vorrei concludere dicendovi di fare particolare attenzione alla vostra infrastruttura. Infatti, quanto più è sofisticato il database a vostra disposizione, tanto più importante sarà disporre di una buona piattaforma per analizzare i dati.<\/p>\n

Avere un database sofisticatissimo non serve a niente se poi si fanno i conti con un pallottoliere, giusto? Quindi più vi spingete verso dati di qualità alta e più dovrete acquisire mezzi di analisi sofisticati.<\/p>\n

Spero che questo articolo sui dati storici vi sia stato utile!<\/span><\/p>\n

Alla prossima, ciao da Andrea Unger.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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