{"id":11655,"date":"2019-10-04T00:00:00","date_gmt":"2019-10-03T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/debugging-trading-automatico"},"modified":"2025-06-20T16:12:59","modified_gmt":"2025-06-20T14:12:59","slug":"debugging-trading-automatico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/debugging-trading-automatico","title":{"rendered":"Debugging e Trading Automatico"},"content":{"rendered":"
Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger.<\/p>\n
Il trading automatico spesso spaventa per via della presenza di un computer e molte persone sono frenate nell’approcciarsi al trading automatico nella convinzione di non essere in grado di utilizzare un computer, non essere in grado di imparare a programmarlo e quant’altro insomma.<\/p>\n
Ho più volte detto che nemmeno io sono un programmatore, eppure il mio trading è completamente automatico e quello che gira l’ho costruito tutto io, diciamo.<\/p>\n
Allora è possibile!<\/p>\n
Sono stato capace io dovrebbero essere capaci tutti, senza aver le competenze specifiche.<\/p>\n
Ho notato però che il vero ostacolo non è imparare a programmare quello che serve, ho sempre detto, non è che uno debba diventare un programmatore della NASA per costruirsi le sue strategie, qui non stiamo facendo lo sviluppo da zero.<\/p>\n
Ci sono software che già sono belli e pronti con le istruzioni specifiche da mettere assieme con un linguaggio sinceramente abbastanza banale e quindi quella parte, tutto sommato, si impara facilmente.<\/p>\n
Non dico facilmente da oggi al domani, però con un po’ di applicazione si impara semplicemente quello che serve.<\/p>\n
Non saranno script fantasmagorici dove altri computer indiani magari, che sono quelli in genere più bravi, si riconoscono come guru.<\/p>\n
No, saranno degli script a pezzi, taglia e cuci, che però funzionano per quello che devono fare.<\/p>\n
Il fatto che ho notato è che questo ostacolo viene bypassato, viene superato o comunque affrontato abbastanza serenamente.<\/p>\n
Il problema arriva dopo.<\/p>\n
Il vero problema sul quale si dovrebbe lavorare, sul quale tutti quelli che vorrebbero affrontare il trading automatico dovrebbero lavorare, è la capacità di debugging.<\/p>\n
Che cosa significa questa parolaccia tremenda?<\/p>\n
Il debugging, per come lo intendo io, per come penso che sia inteso comunemente, è la capacità di individuare, spezzando a piccoli blocchi, l’analisi di quello che si sta facendo, individuare dove sia l’eventuale causa di un errore e anche, aggiungo io, capire quando c’è un errore.<\/p>\n
Ci sono persone, ma lo dico sul serio, adesso questo che dico magari è un po’ esagerato, però è un’analogia che rende l’idea, che se usano la calcolatrice, e la usano tutti ormai purtroppo per dire, e gli viene fuori che 2 più 2 fa 5 perché hanno sbagliato a schiacciare un tasto, loro insistono che 2 più 2 fa 5 perché la calcolatrice l’ha detto.<\/p>\n
Ecco questo è un caso evidente, che spesso faccio alla mia piccola, dicendo se ti dice che 2 più 2 fa 5 c’è qualcosa che non va, c’è qualcosa che è sbagliato, tu devi essere in grado di capire subito che il numero che è uscito è sbagliato e questo già è un qualcosa che andrebbe affinato.<\/p>\n
Andrebbe affinato tenendo la mente un po’ più allenata, più sveglia, non passivi di fronte alla macchina.<\/p>\n
La macchina non è più furba di noi, la macchina è al nostro servizio e come tale va usata, non deve usarci lei.<\/p>\n
Se noi siamo completamente passivi di fronte al computer e ai suoi output, siamo in balia della macchina e questo è sbagliato.<\/p>\n
Detto questo, entro certi limiti è anche abbastanza facile, a mio avviso, capire subito quando qualcosa è sbagliato, altri casi invece sono ovviamente più complessi alle volte e ci si impiega più tempo.<\/p>\n
Però quando poi anche si nota l’errore, il problema è capire da dove arriva e lì bisogna un po’ rimboccarsi le maniche, ma affrontare le cose in maniera schematica, ingegneristica oserei dire ahimè.<\/p>\n
Sapete cosa penso degli ingegneri, essendo io stesso laureato in ingegneria, non ingegnere, laureato in ingegneria che suona meglio.<\/p>\n
Ecco, l’approccio schematico, di esclusione per punti, proviamo se è qui, proviamo se è lì, proviamo se è qua e quindi le verifiche pezzo pezzo, mancano completamente.<\/p>\n
In genere le persone, quando c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe, si bloccano distrutte.<\/p>\n
Non va, il computer non mi si accende!<\/p>\n
C’è corrente?<\/p>\n
Non ho controllato!<\/p>\n
Siamo a questi livelli, adesso ancora una volta ho un po’ esagerato, per rendere l’idea però.<\/p>\n
Questo è sbagliatissimo non solo nel trading automatico, ma in tutti i casi della vita suppongo, però qui in maniera particolare, visto che noi parliamo di trading, la cosa prende una dimensione notevole.<\/p>\n
Perché se noi siamo veramente in balia degli eventi e non reagiamo di fronte all’errore, o addirittura all’evidenza dell’errore, a quel punto non faremo mai progressi.<\/p>\n
Quindi chiunque voglia veramente cimentarsi, non si preoccupi, non si spaventi della difficoltà presunta, dico presunta di programmare, perché quello è un ostacolo che veramente si sorpassa agevolmente vorrei dire.<\/p>\n
Poi se uno e veramente una capra va bene, ci sono, però adesso meglio che non faccia trading in quel caso lì, ma lo dico per il suo bene non perché lo snobbi o altro, però stabilito che una qualunque persona possa imparare quella parte della programmazione necessaria a scrivere quelle quattro righe di un codice, poi ci vuole la capacità di debugging.<\/p>\n
Deve affinare il suo spirito critico, la curiosità di andare a capire quando una cosa non funziona, perché non funziona.<\/p>\n
Questo è qualcosa su cui bisogna lavorare, ma non serve iscriversi ad un corso di trading o andare da un personal coach, no!<\/p>\n
Serve buon senso!<\/p>\n
Quindi le persone devono affidarsi al buon senso, essere consapevoli che ci vuole più buon senso nell’affrontare i problemi che si presentano, nella fattispecie nella scrittura di trading system.<\/p>\n
Passato questo, dato per scontato questo, elaborata la capacità di fare questo, è tutto in discesa.<\/p>\n
Ci sono persone che lo fanno in maniera estremamente schematica e professionale.<\/p>\n
Il mio collaboratore, Andrea Nebiolo, è uno che l’affronta a testa bassa, lui ha tutti gli script che descrivono tutte le cose che succedono così uno può controllare passo passo quello che succede, ecco questo è paranoico, diciamolo pure: Andrea stai male tu!<\/p>\n
Però funziona, ecco io sono molto più disordinato, molto più all’acqua di rose, però vado a controllare pezzo pezzo, passo passo per individuare dove potrebbe esserci la falla.<\/p>\n
Controllo dall’inizio alla fine ,sperando di trovare prima l’errore per capire dove è che il processo ha un problema.<\/p>\n
Non mi metto con le mani nei capelli, perché ne ho pochi, ma in ogni caso non me le metterei, a guardare il sistema che non funziona dicendo: “Oh povero me, chissà che cosa…ste macchine!”
No, perché in quella maniera, nel trading come in tante altre cose dove c’è un computer di mezzo, saremmo spacciati.<\/p>\n
Siamo noi ad avere il controllo del computer, non deve mai essere il computer ad avere il controllo nostro, per nostra inettitudine.<\/p>\n
Ragazzi dovete darvi una mossa.<\/p>\n
Ciao ragazzi alla prossima.<\/p>\n
Ciao da Andrea Unger.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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