{"id":11781,"date":"2025-03-18T00:00:00","date_gmt":"2025-03-17T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/la-strategia-di-trading-piu-semplice-trend-following-mean-reverting-o-breakout"},"modified":"2025-03-18T00:00:00","modified_gmt":"2025-03-17T23:00:00","slug":"la-strategia-di-trading-piu-semplice-trend-following-mean-reverting-o-breakout","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/la-strategia-di-trading-piu-semplice-trend-following-mean-reverting-o-breakout","title":{"rendered":"La strategia di trading pi\u00f9 semplice: trend following, mean reverting o breakout?"},"content":{"rendered":"
Introduzione: Il concetto di semplicit\u00e0 nel trading sistematico<\/strong><\/p>\n Qual \u00e8 la strategia di trading pi\u00f9 semplice in assoluto? E cosa intendiamo per semplice? Semplice nella logica e nella sua costruzione, ma anche e soprattutto semplice da seguire nel momento in cui si andr\u00e0 live con denaro reale.<\/p>\n E ancora: la strategia di trading pi\u00f9 semplice in assoluto \u00e8 anche quella che comunemente potrebbe essere considerata la pi\u00f9 intuitiva e la pi\u00f9 immediata?<\/p>\n A questa e altre domande proveremo a dare una risposta in questo video analizzando e mettendo a confronto le principali logiche utilizzate nel mondo del trading, cercando di analizzare pregi e difetti di ognuna di esse.<\/p>\n Trend Following: seguire il trend fino alla fine<\/strong><\/p>\n Iniziamo subito dalla prima. Strategia di tipo trend following. Sicuramente uno degli approcci pi\u00f9 famosi. Trend following significa appunto seguire il trend gi\u00e0 in atto e accodarsi adesso fino al suo esaurimento. Si tratta di strategie particolarmente indicate per mercati che tendono ad andare in trend. Un tipico esempio di mercato adatto a questa strategia \u00e8 quello delle commodities, le materie prime, soprattutto alcune. Infatti, hanno questa caratteristica che, una volta instaurato un trend, tendono a mantenerlo per pi\u00f9 tempo rispetto ad altri mercati.<\/p>\n Breakout: strategie basate sulle rotture di prezzo<\/strong><\/p>\n Seconda tipologia: strategia di tipo breakout. Fanno sempre parte della grande famiglia dei sistemi trend following perch\u00e9 anche in questo caso si va ad assecondare il trend in atto, ma a differenza delle trend following pure, le strategie breakout vanno a lavorare sulle rotture, sui breakout. Breakout di particolari livelli di prezzi che fungono da resistenze e da supporti. Potrebbe trattarsi ad esempio dei massimi o dei minimi della sessione precedente, oppure dei massimi o minimi della sessione in corso, oppure ancora di particolari canali di volatilit\u00e0. Indipendentemente da ci\u00f2, una volta rotti, con forza e con volumi, si segue anche in questo caso il trend e si va dietro ad esso. Generalmente si tratta di sistemi che vanno ad operare sul breve termine, spesso e volentieri anche in intraday.<\/p>\n Mean Reverting: il ritorno dei prezzi alla media<\/strong><\/p>\n Terza tipologia: strategie di tipo mean reverting. L’idea alla base di questo approccio \u00e8 che ogni movimento dei prezzi, sia a rialzo sia a ribasso, tender\u00e0 poi a ritornare verso il suo valore medio, un po’ come se il mercato si muovesse a zig-zag. Seguendo questa logica, si entrer\u00e0 quindi in posizione sui cosiddetti punti di inversione, ovvero particolari livelli di supporto e resistenza, attendendo che il mercato effettui quindi questo ritorno alla media. Il classico esempio di mercati su cui questo approccio funziona sono gli indici azionari americani.<\/p>\n Esempi pratici e confronto tra le strategie<\/strong><\/p>\n Ma andiamo a vedere degli esempi pratici che vadano un po’ a riassumere i concetti che abbiamo appena esposto, cos\u00ec da avere le idee pi\u00f9 chiare. Per fare questo, applichiamo questo semplice script in cui troviamo rappresentate le tre diverse tipologie di strategie di cui abbiamo parlato in precedenza, ognuna con una tipologia di ingresso che la va a identificare.<\/p>\n Nel caso della trend following, quindi con l’input TF, entreremo in posizione sulla base di un semplice price channel costruito sui massimi ed i minimi ad n periodi. Esso \u00e8 un tipico indicatore comunemente usato per la costruzione di strategie di tipo trend following. Ci servir\u00e0 quindi per calcolare i nostri livelli d’ingresso. In pratica, quando i prezzi toccheranno la banda superiore del canale, entreremo in posizione long. Al contrario, quando i prezzi raggiungeranno la banda inferiore di questo canale, allora effettueremo ingressi short.<\/p>\n Passiamo alla seconda strategia. Con input MR, invece, identificheremo la strategia di tipo mean reverting. In questo caso abbiamo deciso in senso di utilizzare il classico massimo e minimo della sessione precedente, quindi highS1 e lowS1. Questi saranno i livelli per i nostri ingressi. Quindi, entreremo long sul minimo della sessione appena trascorsa e short sul massimo di essa.<\/p>\n Il terzo input, BRK, invece, identifica la strategia di tipo breakout. Anche qui, utilizziamo gli stessi livelli utilizzati sulla mean reverting, quindi massimo e minimo della sessione precedente, ma in senso contrario rispetto a prima, ovvero: entreremo long alla rottura del massimo della sessione appena passata e short alla rottura del minimo.<\/p>\n Nel caso dei sistemi mean reverting e breakout poi prevederemo un’uscita a fine sessione, quindi renderemo di fatto le due strategie di tipo intraday. Questo per distinguerle dalla prima strategia trend following che, come abbiamo detto all’inizio, solitamente ha un respiro di pi\u00f9 lungo termine.<\/p>\n Ci tengo inoltre a precisare che ovviamente si tratta di un codice per puro scopo di studio, quindi sicuramente non un codice utilizzabile in reale, n\u00e9 tantomeno una strategia fatta e finita.<\/p>\n Analisi dei mercati adatti a ogni strategia<\/strong><\/p>\n Andiamo ora sul nostro Portfolio Trader, in cui troviamo tre panieri di strumenti: il primo in alto ed il terzo, rappresentativi di quelli che sono poi i future con caratteristiche pi\u00f9 tipicamente trend following, quindi le classiche commodities.<\/p>\n Mentre il secondo, rappresentativo delle strategie mean reverting, con gli indici azionari americani Mini S&P e Nasdaq, ed il future obbligazionario a 10 anni, sempre americano, che sappiamo essere strumenti che per natura rispondono storicamente bene agli approcci reversal.<\/p>\n Per quanto riguarda la trend following, la prima in alto, utilizzeremo un time frame a 1440 minuti, quindi un daily di fatto, ed effettueremo ingressi long e short alla rottura, come abbiamo visto prima nel codice, di un canale costruito sugli ultimi quattro giorni, trattandosi di barre daily.<\/p>\n Abbiamo inserito anche uno stop loss forfettario monetario di 2.000$ per far s\u00ec che il trade possa essere chiuso anche in questa maniera senza dover attendere per forza il reverse della posizione e quindi il raggiungimento della banda opposta del canale, tutte le volte in cui il trend inverte e comincia a venirci contro, possiamo dire.<\/p>\n Nelle altre due strategie, invece, abbiamo visto che chiudiamo la posizione o in perdita o in guadagno a fine sessione.<\/p>\n Osservando l’equity della prima strategia, quella trend following, vediamo subito che siamo in presenza di un’equity crescente. Quindi effettivamente questi future rispondono bene a questo tipo di logica. Quello che contraddistingue questa tipologia di sistemi \u00e8 l’idea di cavalcare il trend il pi\u00f9 a lungo possibile o comunque fin tanto che i prezzi non mostrino i segnali di un’inversione. Infatti, se andiamo ad analizzare la lista dei trade, noteremo che essi sono mediamente della durata di qualche giorno o settimana. Nel caso di questo trade, ad esempio, il pi\u00f9 lungo, \u00e8 un trade sull’Orange Juice, la durata \u00e8 stata di qualche mese, perch\u00e9 effettivamente c’era un trend molto forte su questo strumento.<\/p>\n Pro e contro delle diverse strategie<\/strong><\/p>\n Altro aspetto che contraddistingue le strategie trend following \u00e8 l’average trade, di solito ben capiente, visto il basso numero delle operazioni complessive, e il drawdown che in anni di lateralit\u00e0 dei prezzi, quindi in assenza di trend, potrebbe effettivamente incrementare.<\/p>\n Qui in questo grafico abbiamo preso come esempio il future sull’oro. Vediamo rappresentato il canale dei prezzi che ci serve per il calcolo dei livelli di ingresso e qui abbiamo il classico esempio di ingresso in posizione con un trade long nel momento in cui i prezzi iniziano a salire e toccano il canale superiore. Il trend si mantiene poi forte, la posizione viene poi lasciata andare fino a quando lo stesso trend si indebolisce e inverte determinando la chiusura della posizione e il reverse in posizione short.<\/p>\n Passiamo ora alla seconda strategia, quella mean reverting, che lavora invece su un time frame a 60 minuti. Qui il sistema, come potete vedere, produce un’equity decisamente pi\u00f9 regolare rispetto alla precedente. Ma se andiamo a vedere nel dettaglio, vedremo che soprattutto, qui lo vediamo nell’S&P, \u00e8 soprattutto il lato short quello che genera danni alle nostre performance.<\/p>\n Questa \u00e8 un po’ una caratteristica delle strategie mean reverting. Infatti, \u00e8 molto, molto difficile operare short con questo tipo di logica sugli indici azionari. Per questo generalmente si tende un po’ a lasciare da parte questo tipo di operativit\u00e0, concentrandosi pi\u00f9 spesso sul lato long, su cui si riesce a portare a casa, comunque sia, risultati sicuramente migliori.<\/p>\n Quale strategia \u00e8 davvero la pi\u00f9 semplice?<\/strong><\/p>\n Cosa ci mostra appunto il lato long? Ci mostra che questo tipo di logica funziona mediamente bene, produce un’equity in alcuni periodi, per gran parte del tempo, un’equity sicuramente discreta. Ma poi si presentano dei drawdown piuttosto importanti come questo che potete vedere qui, importanti e soprattutto veloci, dovuti al ribasso dei mercati azionari, quindi alle correzioni pi\u00f9 o meno profonde dei mercati stessi. In questo caso si tratta del 2022, quando i mercati hanno stornato pesantemente, soprattutto nei primi 6 mesi dell’anno.<\/p>\n Se ci pensiamo bene, la logica prevede appunto di comprare basso e vendere alto, che \u00e8 un po’ in effetti quello che intuitivamente verrebbe spontaneo fare un po’ a tutti quando parliamo di strumenti finanziari. Compro qualcosa ad un prezzo basso e la vendo ad un prezzo pi\u00f9 alto, traendone profitto. In realt\u00e0, come avrete capito bene, sui sistemi mean reverting questo modo di operare produce risultati buoni per gran parte del tempo e molto spesso, ma lavorando in contro trend il rischio di prendere dei drawdown molto repentini c’\u00e8 ed \u00e8 bene conoscerlo. Proprio per questo saranno necessari una serie di condizioni di filtri al fine di limitare queste situazioni.<\/p>\n A questo si aggiunge il fatto che per loro natura i sistemi mean reverting prevedono degli stop loss un pochettino pi\u00f9 ampi delle strategie trend following, proprio perch\u00e9 aprendo le posizioni contro trend bisogna dare comunque un po’ di tempo al trade stesso prima che l’inversione avvenga e il trade si spera comunque che vada in profitto.<\/p>\n Anche in questo caso andiamo a vedere in dettaglio un grafico sul Mini S&P 500. Notiamo ad esempio questo ingresso long in acquisto sul minimo della sessione precedente, che vediamo rappresentata da questo indicatore di colore giallo, e poi il successivo rimbalzo dei prezzi, e il trade portato in guadagno fino a fine sessione.<\/p>\n Passiamo ora alla terza e ultima tipologia di strategia, ovvero i sistemi di tipo breakout. Anche qui il time frame \u00e8 utilizzato \u00e8 il 60 minuti ed anche qui parliamo di una strategia intraday. L’equity \u00e8 sicuramente la pi\u00f9 regolare e gradevole delle tre che abbiamo visto anche se, \u00e8 bene precisarlo, ancora una volta parliamo di equity non filtrata. Tuttavia, ci serve come base per i nostri ragionamenti.<\/p>\n I sistemi breakout ricordiamo che lavorano sulla forza, sulla rottura di certi livelli ed in favore di trend. Pertanto, dal punto di vista psicologico, possono essere seguiti in reale in maniera molto pi\u00f9 agevole rispetto ai mean reverting. Un conto \u00e8 entrare long mentre il mercato sta salendo ed un altro conto \u00e8 entrare long quando sta scendendo. Ovviamente vale lo stesso discorso a parti invertite per il lato short. Hanno anche l’indubbio vantaggio di potersi permettere degli stop piuttosto stretti proprio perch\u00e9 si lavora a favore dei trend e su movimenti impulsivi di breve termine. In parole povere, se il breakout fallisce, si pu\u00f2 chiudere il trade con uno stop loss non molto distante dal punto di ingresso.<\/p>\n Anche qui prendiamo in esame un sottostante, ed in particolare il future sulla benzina, uno strumento famoso per la sua volatilit\u00e0 ed i suoi movimenti esplosivi, perfettamente in linea con l’approccio breakout. Come esempio prendiamo questo ingresso short che si innesca a rottura del minimo della sessione precedente, che vediamo rappresentato con questa linea gialla, con la successiva prosecuzione del trend di breve termine fino alla fine della sessione.<\/p>\n Concludendo e riassumendo direi che da quello che abbiamo visto fin qui, quindi il classico sistema trend following ha la forza nella sua semplicit\u00e0 e nel fatto che con esso si segue effettivamente il trend di fondo. A patto per\u00f2 di una operativit\u00e0 pi\u00f9 lenta e di una permanenza a mercato molto pi\u00f9 elevata rispetto agli altri approcci.<\/p>\n Il mean reverting \u00e8 indubbiamente interessante perch\u00e9 sfrutta anch’esso una caratteristica intrinseca di alcuni mercati. Tuttavia, va giustamente tarato e sviluppato per affrontare anche i momenti di correzione degli indici azionari che a questo tipo di strategie potrebbe creare effettivamente qualche problema.<\/p>\n Per ultimo abbiamo il breakout, di cui abbiamo visto appena adesso i vari vantaggi derivanti dalla sua semplicit\u00e0, dal fatto che pu\u00f2 essere seguita come strategia a livello emotivo con pi\u00f9 facilit\u00e0 e non ultimo dal fatto che si presta molto bene a strategie con orizzonte di pi\u00f9 breve termine.<\/p>\n Quindi, giunti a questo punto e analizzato i pregi e difetti di ogni approccio, possiamo decretare il nome della strategia pi\u00f9 semplice. A nostro avviso, la strategia di tipo breakout potrebbe essere considerata effettivamente la strategia pi\u00f9 semplice in assoluto, sia nella logica sia nel suo utilizzo con denaro reale. Probabilmente \u00e8 quella non pi\u00f9 intuitiva per i motivi che abbiamo spiegato prima, ma sicuramente \u00e8 l’approccio consigliato e da cui partire soprattutto per i trader neofiti.<\/p>\n Conclusioni e risorse per approfondire<\/strong><\/p>\n Se tra voi c’\u00e8 qualcuno interessato al mondo del trading sistematico, vi consiglio di cliccare il link in descrizione. Da l\u00ec potrete vedere un video di Andrea Unger, oppure ottenere il nostro libro best seller, "Il Metodo Unger" coprendo solo le spese di spedizione, oppure ancora prenotare una call gratuita con un membro del nostro team.<\/p>\n Se il video vi \u00e8 piaciuto, mi raccomando lasciate un like, iscrivetevi al canale e cliccate sulla campanella cos\u00ec da rimanere sempre aggiornati. Per ora direi che \u00e8 tutto. Grazie dell’attenzione e buon trading a tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Introduzione: Il concetto di semplicit\u00e0 nel trading sistematico Qual \u00e8 la strategia di trading pi\u00f9 semplice in assoluto? 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