{"id":11975,"date":"2024-08-06T00:00:00","date_gmt":"2024-08-05T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/siamo-nella-bolla-dell-intelligenza-artificiale-analisi-s-p-500-e-analogie-con-la-dot-com-bubble"},"modified":"2024-08-06T00:00:00","modified_gmt":"2024-08-05T22:00:00","slug":"siamo-nella-bolla-dell-intelligenza-artificiale-analisi-s-p-500-e-analogie-con-la-dot-com-bubble","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/siamo-nella-bolla-dell-intelligenza-artificiale-analisi-s-p-500-e-analogie-con-la-dot-com-bubble","title":{"rendered":"Siamo nella bolla dell\u2019Intelligenza Artificiale? Analisi S&P 500 e analogie con la Dot Com Bubble"},"content":{"rendered":"
Il mercato americano si regge su pochi titoli?<\/strong><\/p>\n Nei primi sei mesi del 2024, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno toccato nuovi massimi storici, cos\u00ec come sono saliti ai massimi livelli i flussi di ingresso del mercato azionario americano, insieme alla componente azionaria all’interno dei portafogli degli investitori.<\/p>\n Sembra quindi andare tutto a gonfie vele e sembrerebbe non ci fossero problemi.<\/p>\n Ma la realt\u00e0, come ironizza questo meme, potrebbe essere molto diversa.<\/p>\n Quello che molti analisti stanno riscontrando, analizzando i dati di mercato, \u00e8 che il rally del mercato americano potrebbe in realt\u00e0 reggersi solo su pochi titoli, addirittura cinque o forse meno, e su una congiuntura economica decisamente anomala che non si sa quanto ancora durer\u00e0.<\/p>\n In questo video quindi vogliamo proprio approfondire questa potenziale criticit\u00e0.<\/p>\n Io sono Pierluigi Tozzi, uno dei coach alla Unger Academy, ed entriamo subito nel vivo.<\/p>\n Diamo un\u2019occhiata ai rendimenti<\/strong><\/p>\n Se guardiamo i rendimenti dei principali indici azionali americani dall’inizio dell’anno, vediamo che abbiamo toccato circa un +15%, quindi uno dei migliori mercati di sempre in termini di rendimenti da inizio anno, perlomeno fino a pochi giorni fa, quando abbiamo visto un primo ritracciamento importante.<\/p>\n E tutto questo considerando anche il fatto che siamo in un anno di elezioni americane, che di solito portano pi\u00f9 turbolenza sui mercati.<\/p>\n Cosa sono i magnifici 8 e perch\u00e9 trainano il mercato<\/strong><\/p>\n Ma come anticipato questo \u00e8 un mercato che si sta muovendo in un modo un po’ particolare, perch\u00e9 le sue performance sono guidate praticamente da pochissimi titoli: i famosi Magnifici 8, ovvero: NVIDIA, Netflix, Meta, Alphabet (cio\u00e8 Google), Amazon, Microsoft, Apple e vogliamo includere anche Tesla.<\/p>\n Se guardiamo bene, in realt\u00e0 non \u00e8 proprio neanche che tutti otto stiano trainando l’indice, perch\u00e9 \u00e8 praticamente solo NVIDIA che la fa da padrona, mentre gli altri sono un po’ al traino, addirittura Tesla \u00e8 leggermente in negativo.<\/p>\n Se prendiamo poi solo i primi 5 titoli per capitalizzazione, questi pesano circa il 25% dell’intero S&P 500.<\/p>\n Ci\u00f2 vuol dire che questi titoli non solo sono cresciuti tantissimo, ma il loro peso \u00e8 talmente grande da essere responsabile del 25% delle performance di tutto l’indice.<\/p>\n Mentre gli altri 495 titoli, che sono all’interno del paniere, definiscono il restante 65% circa.<\/p>\n Quindi teniamo a mente questo concetto, ovvero che ci sono pochi titoli che pesano tantissimo all’interno dell’indice S&P 500.<\/p>\n Pochi titoli\u2026e tutti tecnologici<\/strong><\/p>\n Altro aspetto fondamentale poi \u00e8 che questi pochi titoli su cui si muove principalmente l’indice sono fondamentalmente titoli tecnologici, che potremmo inquadrare nel comparto cosiddetto growth, quindi azioni con forte prospettiva di crescita, in contrapposizione al comparto value, quindi titoli che magari hanno meno prospettive di crescita ma con business gi\u00e0 pi\u00f9 consolidati e stabili, che magari hanno ottimi dividendi e un’ottima redditivit\u00e0, ma che tipicamente sono meno innovativi e quindi con meno prospettive di crescita.<\/p>\n Titoli value e titoli growth<\/strong><\/p>\n Bene, come si vede da questa grafica che abbiamo trovato in rete, il 65% delle azioni ad oggi \u00e8 investito principalmente in titoli growth, quindi i magnifici otto, per intenderci, che abbiamo visto prima.<\/p>\n Quali sono le analogie con la Dot Com Bubble del 2000?<\/strong><\/p>\n E questo non \u00e8 molto diverso dal valore che avevamo visto durante la bolla delle Dot Com del 2000, dove anche in quel caso c’era una forte propensione ai titoli tecnologici.<\/p>\n Questo non vuol dire che siamo necessariamente di fronte ad una nuova bolla, ma \u00e8 sicuramente qualcosa che deve farci riflettere e va monitorato.<\/p>\n Allo stesso tempo poi, potremmo dire che se il mercato sta prediligendo i titoli di tipo growth, sta trascurando quelli value.<\/p>\n Come si vede infatti da questo grafico, le azioni value hanno avuto il loro secondo peggior anno da 1990.<\/p>\n \u00c8 interessante andare a vedere che in un anno come il 2000, che abbiamo citato prima, in cui c’\u00e8 stata la bolla dei titoli tecnologici, quello che \u00e8 successo successivamente, quindi dal 2000 al 2007, \u00e8 che c’\u00e8 stato poi un ribaltamento di questa situazione, quindi un contesto in cui, invece, le azioni value hanno performato meglio delle azioni growth. Questa \u00e8 una cosa da tener presente.<\/p>\n \u00c8 solo una constatazione, ovviamente, osservando i dati passati. Non \u00e8 detto che questo si debba ripetere, ma va capito magari cosa c’\u00e8 di diverso adesso rispetto al 2000 e se quello che \u00e8 successo in passato in qualche modo ci pu\u00f2 dare un’indicazione per il futuro.<\/p>\n Si pu\u00f2 dire per\u00f2 sicuramente che in passato, dopo eccessi di performance di questo tipo, si sono visti ribaltamenti della situazione, quindi con le fette di mercato che erano state in precedenza trascurate che sono state poi invece pi\u00f9 apprezzate dagli investitori nei periodi successivi.<\/p>\n In che modo ha inciso l\u2019intelligenza artificiale?<\/strong><\/p>\n Tornando alla situazione attuale, possiamo dire quindi che l’intelligenza artificiale ha probabilmente dato vita a uno dei rally con minor livello di partecipazione mai visti, ovvero guidato da pochissimi titoli, come abbiamo visto.<\/p>\n Quando siamo in questa situazione, gli indici a capitalizzazione mercato come l’S&P 500, ovvero quelli in cui i titoli che hanno maggior capitalizzazione pesano di pi\u00f9, tendono a sovraperformare gli indici Equal weight, ovvero quegli indici in cui, invece, ogni titolo pesa per uno.<\/p>\n E di questo possiamo trovare una conferma anche in questa stima di Fidelity, che quantifica in circa 2000 punti la differenza fra l’indice costituito dalle prime 10 azioni per capitalizzazione e le restanti 490 del paniere dell’S&P.<\/p>\n \u00c8 un’ulteriore conferma del fatto che a crescere sono solo pochi titoli, i titoli a maggior capitalizzazione appunto, mentre il resto del mercato si sta comportando in modo molto diverso.<\/p>\n Market sentiment: un ulteriore segnale<\/strong><\/p>\n Un ulteriore segnale ci arriva osservando il market sentiment, quindi potremmo dire le emozioni che provano gli investitori sul mercato, quindi avidit\u00e0, paura.<\/p>\n In particolare, sul Nasdaq vediamo che siamo ad un livello di ipercomprato che non si vedeva dal 2018, addirittura dal 2012 dice questa grafica, e questo conferma che gli investitori stanno ancora puntando sul mercato azionario, ma solo su questi pochi titoli.<\/p>\n E al di l\u00e0 di questa recente correzione che abbiamo visto sui mercati, c’\u00e8 anche molta speculazione su questi titoli, ovvero il livello di leva finanziaria utilizzato per investire su questi titoli nel mercato azionario americano, in particolare, \u00e8 a livelli molto alti.<\/p>\n Quindi in definitiva c’\u00e8 molto ottimismo, non possiamo dire che ci sia un eccesso di ottimismo, ma sicuramente c’\u00e8 ottimismo.<\/p>\n Rimaniamo in un contesto in cui i mercati ci credono. La volatilit\u00e0 sui mercati \u00e8 per\u00f2 molto bassa.<\/p>\n Siamo praticamente tra 10 o 15 di VIX, che \u00e8 un valore storicamente piuttosto basso, che ci conferma in definitiva che siamo davanti a un paradosso in cui il mercato sta salendo, ma la maggior parte dei titoli o non sale o rimane pi\u00f9 o meno con una crescita asfittica.<\/p>\n Un\u2019anomalia finanziaria<\/strong><\/p>\n Ci troviamo quindi in un’anomalia finanziaria, un caso piuttosto raro, potremmo dire, perch\u00e9 solitamente quando i mercati salgono cresce anche la volatilit\u00e0.<\/p>\n E anche a livello di utili, che sono il principale metro con cui si pu\u00f2 misurare il valore di un’azienda, se andiamo a vedere le stime per i magnifici otto o magnifici cinque, se preferiamo, gli analisti vedono una crescita del 38% degli utili nei prossimi 12 mesi, mentre per i restanti 495 titoli dell’indice si prevede una crescita nulla o addirittura negativa.<\/p>\n Quanto durer\u00e0 il rally dell\u2019intelligenza artificiale?<\/strong><\/p>\n In queste condizioni la vera domanda che ci poniamo \u00e8 quindi quanto durer\u00e0 questo rally dell’intelligenza artificiale?<\/p>\n Speriamo non ci sia anche una bolla dell’intelligenza artificiale, come c’\u00e8 stata la bolla delle Dot Com nel 2000, ma le analogie sono veramente molte.<\/p>\n Questo \u00e8 il rischio che tutti dobbiamo conoscere e che dobbiamo gestire nella nostra attivit\u00e0 di trader o investitori.<\/p>\n Da un lato vorremmo che i titoli tecnologici che stanno andando cos\u00ec bene continuino a battere i mercati, dall’altro sappiamo che a livello storico questo \u00e8 difficile che succeda, quindi teniamolo presente.<\/p>\n E per oggi \u00e8 tutto. Se vi interessano argomenti come questo o se siete interessati al trading sistematico vi consiglio di cliccare il link che trovate in descrizione e noi ci vediamo al prossimo video della Unger Academy.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il mercato americano si regge su pochi titoli? 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