{"id":13997,"date":"2025-11-11T10:37:31","date_gmt":"2025-11-11T09:37:31","guid":{"rendered":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/?p=13997"},"modified":"2025-11-25T14:08:15","modified_gmt":"2025-11-25T13:08:15","slug":"trading-automatico-azioni-bande-bollinger","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ungeracademy.com\/it\/blog\/trading-automatico-azioni-bande-bollinger","title":{"rendered":"Strategia di trading automatica sulle azioni con le Bande di Bollinger"},"content":{"rendered":"\n
Nel video di oggi parleremo di uno degli indicatori pi\u00f9 conosciuti e utilizzati nel mondo del trading, ovvero le Bande di Bollinger.<\/p>\n\n\n\n
Vedremo come funzionano, come si costruiscono e soprattutto come utilizzarle per sviluppare strategie di trading sistematico.<\/p>\n\n\n\n
Nello specifico andremo a sviluppare una strategia di tipo mean reverting, quindi una strategia in cui compriamo in una zona di ipervenduto e vendiamo in una zona di ipercomprato.<\/p>\n\n\n\n
Ma rispetto ai video che proponiamo solitamente, in cui sviluppiamo strategie sui future, dato che si tratta comunque di strumenti adatti ad un tipo di trading short term, oggi ci concentreremo sulle azioni, valutando se ci sia qualche vantaggio interessante da sfruttare.<\/p>\n\n\n\n
Quindi direi di non perderci in chiacchere e partire con la spiegazione di questo noto indicatore.<\/p>\n\n\n\n
Partiamo innanzitutto da questo grafico. Ho inserito un grafico giornaliero di Amazon, una delle azioni pi\u00f9 note e conosciute.<\/p>\n\n\n\n
L’indicatore che invece vedete plottato sono proprio le Bande di Bollinger.<\/p>\n\n\n\n
Nello specifico sono composte da tre linee. Innanzitutto una linea, che vedete in questo caso tratteggiata, che rappresenta una media mobile.<\/p>\n\n\n\n
Poi ci sono una banda superiore e una banda inferiore che vengono calcolate sommando e sottraendo un certo moltiplicatore, un certo numero di deviazioni standard alla media mobile.<\/p>\n\n\n\n
Quindi nello specifico che cosa succede? Se decidiamo di aumentare o diminuire il numero di deviazioni standard, semplicemente ci troveremo con delle bande pi\u00f9 ampie o eventualmente pi\u00f9 strette, nel caso in cui appunto andiamo a diminuire il numero di deviazioni standard.<\/p>\n\n\n\n
Un’altra cosa molto importante da considerare \u00e8 che di default trovate questo indicatore con i seguenti input: 20 per il calcolo della media mobile e 2 per il numero delle deviazioni standard da aggiungere e sottrarre alla media mobile.<\/p>\n\n\n\n
Ecco, nella strategia che vedremo oggi, sono andato un po’ a modificare questi valori.<\/p>\n\n\n\n
Nello specifico, come potete vedere qui, ho scelto 5 per il calcolo della media mobile e 1,5 per le deviazioni standard.<\/p>\n\n\n\n
Perch\u00e9 ho deciso di procedere in questa maniera? Semplicemente per il fatto che in questo modo ci troveremo ad avere, come vedete in questo caso, delle bande pi\u00f9 strette e sicuramente dei segnali pi\u00f9 frequenti.<\/p>\n\n\n\n
E inoltre, guardando come si muove il prezzo attorno a queste bande, mi sembra che ci dia dei segnali abbastanza ragionevoli per poterci sviluppare sopra una strategia.<\/p>\n\n\n\n
Un’altra cosa molto importante da tenere in considerazione nel momento in cui utilizziamo questo indicatore \u00e8 che appunto queste bande di Bollinger si adattano alla volatilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n
Come vedete nel momento in cui ci sono fasi di alta volatilit\u00e0, queste bande tendono ad allargarsi, mentre quando ci sono fasi di bassa volatilit\u00e0, queste fasi tendono a restringersi.<\/p>\n\n\n\n
Perch\u00e9 questo succede? Perch\u00e9 di fatto la deviazione standard, quindi quella che noi utilizziamo per creare queste bande, \u00e8 una misura della dispersione.<\/p>\n\n\n\n
Ed essendo questa una misura della dispersione, le due bande si adatteranno al contesto pi\u00f9 recente di mercato.<\/p>\n\n\n\n
Ovviamente questo ci fa assolutamente piacere perch\u00e9 non avremo delle bande che si trovano su dei livelli fissi, ma delle bande che si adattano al contesto di mercato.<\/p>\n\n\n\n
Ok, come abbiamo accennato nell’introduzione di questo video, andremo a sviluppare una strategia di tipo mean reverting e andremo a testare questa strategia su un database di azioni.<\/p>\n\n\n\n
Quindi non faremo girare la strategia soltanto su una singola azione per stabilire che funzioni o meno, ma quello che sono andato a fare \u00e8 stato ricreare il database storico delle azioni che componevano il Nasdaq.<\/p>\n\n\n\n
Nello specifico qui dentro trovate molti pi\u00f9 titoli rispetto ai 100 che attualmente conosciamo, perch\u00e9 ci sono ad esempio i titoli che sono stati delistati nel corso del tempo e per ogni azione andiamo a verificare se, in quel determinato giorno in cui la strategia verr\u00e0 eseguita, l’azione faceva effettivamente parte dell’indice.<\/p>\n\n\n\n
In questo modo andiamo a ripulire il database dal survivorship bias, cosa che \u00e8 fondamentale nel momento in cui andiamo a sviluppare strategie su database azionari.<\/p>\n\n\n\n
Altrimenti, infatti, noi ci troveremo, per esempio, ad avere in portafoglio titoli che magari una volta non facevano parte del Nasdaq ma sono cresciuti tanto nel tempo e chiaramente questo porterebbe ad una distorsione totale delle analisi.<\/p>\n\n\n\n
Poich\u00e9 gli average trade sarebbero pi\u00f9 ampi, oppure il numero di azioni disponibili di volta in volta, non sarebbe quello corretto.<\/p>\n\n\n\n
Per quanto riguarda invece la strategia, siccome abbiamo detto di sviluppare una strategia mean reverting, possiamo creare una strategia di questo tipo.<\/p>\n\n\n\n
Siccome le due bande mi indicano delle zone di ipervenduto, facendo riferimento alla banda rossa, e ipercomprato, facendo riferimento alla banda verde, io posso sviluppare una strategia in cui vado a comprare, qualora il prezzo incroci a ribasso la banda inferiore, e vendere, o meglio chiudere la posizione long, nel momento in cui il prezzo incrocia al rialzo la banda superiore.<\/p>\n\n\n\n
Perch\u00e9 ho sottolineato “vendere” e non andare short? Sicuramente potremmo anche fare il test andando short, ma vi assicuro che purtroppo per la natura delle azioni, ovvero per il fatto che c’\u00e8 un bias di fondo, una tendenza a salire nel lungo termine, sarebbe molto, molto difficile trovare delle strategie, soprattutto cos\u00ec semplici, che funzionano sul lato short. E mi viene anche da dire che funzionino bene in multiday.<\/p>\n\n\n\n
Per questo motivo noi andremo a sviluppare una strategia solo long.<\/p>\n\n\n\n
Ok, direi di non perderci in chiacchere e andiamo subito a prendere il Power Language Editor analizzando come funziona la strategia.<\/p>\n\n\n\n
Come vedete qui abbiamo qualche riga di codice che nello specifico ci serve per sviluppare una strategia molto semplice.<\/p>\n\n\n\n
Infatti abbiamo una upper band e una lower band che sono rispettivamente le due bande che vediamo a grafico, la banda rossa e la banda verde, che ovviamente ci serviranno per entrare ed uscire dalla posizione.<\/p>\n\n\n\n
Poi ho aggiunto una condizione aggiuntiva, che vedete qui segnata come condition1, che non \u00e8 altro che un filtro di regime. Nello specifico noi andremo a operare soltanto se la chiusura si trova al di sopra di una media mobile a 200 periodi.<\/p>\n\n\n\n
Quindi andremo ad operare soltanto quando il mercato \u00e8 in uptrend.<\/p>\n\n\n\n
Tra parentesi, se ti interessa approfondire di pi\u00f9 questo filtro di regime o in generale l’indicatore delle medie mobili, sul canale trovi un video dedicato.<\/p>\n\n\n\n
Ok, venendo al core della strategia, abbiamo queste due righe di codice in cui abbiamo appunto la condizione di uptrend e un’altra condizione che deve essere true, che in questo caso non ci interessa troppo, \u00e8 una condizione che serve solo ed esclusivamente per andare a costruire il database nella maniera corretta e andare a vedere se effettivamente l’azione in quella determinata data faceva parte dell’indice.<\/p>\n\n\n\n
Detto questo, per quanto riguarda l’ordine d’ingresso, abbiamo questa riga qui di codice.<\/p>\n\n\n\n
Se la chiusura incrocia a ribasso la nostra lower band, la banda inferiore, allora noi compriamo la prossima barra mercato. Se invece la chiusura incrocia a rialzo la banda superiore, chiudiamo la posizione long alla prossima barra mercato.<\/p>\n\n\n\n
Ok, prima di applicare questa strategia al portafoglio andiamo a vedere come funziona direttamente sul grafico di Amazon.<\/p>\n\n\n\n
Come vedete io qui l’ho gi\u00e0 inserita, tra l’altro sono andato a dedicare un Cash per trade, quindi un capitale per operazione di 10.000$, dato che comunque si parla di azioni, si parla di contratti quindi che sono aumentati di valore nel tempo, noi in questo modo andiamo ad investire sempre un capitale fisso.<\/p>\n\n\n\n
Facendo partire la strategia, ecco che vedete gi\u00e0 alcuni trade che sono apparsi. Prendendone per esempio uno come riferimento, qui in questo caso vedete che la chiusura \u00e8 al di sotto della banda inferiore e allora la prossima barra a mercato noi andiamo long, in questo caso di 80 azioni, poco importa, sono semplicemente i 10.000$ suddivisi per la close.<\/p>\n\n\n\n
Quando invece usciamo dalla posizione, usciamo dalla posizione se il prezzo incrocia a rialzo la banda superiore, ed ecco che usciamo con un ordine market alla prossima barra.<\/p>\n\n\n\n
Qui ovviamente ci sono altri trade di esempio e se vogliamo guardare per esempio la performance complessiva su Amazon, vediamo un’equity line tutto sommato molto positiva.<\/p>\n\n\n\n
In alcune fasi \u00e8 flat, probabilmente per il fatto che o ci trovavamo sotto la media mobile a 200 periodi o in quella determinata data l’azione non faceva parte dell’indice, ma, detto questo, pare che sia un ottimo punto di partenza.<\/p>\n\n\n\n
Lo step successivo sar\u00e0 quello di applicare la stessa strategia al database delle azioni del Nasdaq.<\/p>\n\n\n\n
Ok, cosa che io gi\u00e0 ho che ho fatto qui nel Portfolio Trader. Non mi resta che far partire il backtest e andiamo a commentare i risultati.<\/p>\n\n\n\n
Eccoci qui. Questo \u00e8 il risultato facendo girare la stessa strategia sul portafoglio delle 100 azioni del Nasdaq.<\/p>\n\n\n\n
Come vedete tutto sommato \u00e8 un risultato abbastanza positivo. Abbiamo un’equity che cresce con una certa costanza. Tra l’altro ci sono alcune fasi in cui il drawdown, rispetto a quello che abbiamo visto sull’indice, praticamente non si \u00e8 sentito, come per esempio nel 2001 o nel 2002, e altre fasi in cui invece purtroppo il drawdown ha avuto un impatto maggiore, come per esempio vediamo qui nel 2022.<\/p>\n\n\n\n
Un’altra cosa molto importante da tenere in considerazione per comprendere al meglio le metriche che vedremo tra poco, \u00e8 che questo portafoglio \u00e8 stato fatto girare con un capitale di un milione di dollari.<\/p>\n\n\n\n
Perch\u00e9 questo? Perch\u00e9 mediamente le azioni che compongono il Nasdaq sono all’incirca 100 e se noi andiamo a dedicare 10.000$ per ognuna di queste, ecco che ci ritroviamo con un capitale necessario, caso in cui tutte entrassero in posizione, di almeno un milione di dollari.<\/p>\n\n\n\n
Ok, andiamo quindi ad analizzare il Performance Summary. Qui nel Performance Summary gi\u00e0 notiamo alcune cose molto interessanti.<\/p>\n\n\n\n
Innanzitutto, prendendo come riferimento il capitale di un milione di dollari, vediamo che la strategia ha avuto un max drawdown, quindi un drawdown massimo, di poco pi\u00f9 del 20%.<\/p>\n\n\n\n
Per quanto riguarda invece il return on max drawdown, quindi il rapporto tra net profit e drawdown, abbiamo un valore niente male di 11,25.<\/p>\n\n\n\n
Il rendimento annuale, in questo caso, \u00e8 all’incirca del 7%.<\/p>\n\n\n\n
Ok, non ci resta per\u00f2 a questo punto che capire se la strategia possa essere effettivamente tradabile andando ad analizzare l’average trade della strategia.<\/p>\n\n\n\n
Per farlo andiamo a prendere la Total Trade Analysis. Ok, qui nella Total Trade Analysis vediamo che vengono effettuati tanti trade, pi\u00f9 di 22.000. Ovviamente questo per il fatto che ci sono tanti simboli all’interno del portafoglio, e vediamo chiaramente che sono tutti sul lato long.<\/p>\n\n\n\n
Abbiamo una percent profitable, quindi un win rate abbastanza alto del 67%, tipico delle strategie mean reverting, e analizzando l’average trade, vediamo che all’incirca siamo su poco pi\u00f9 dell’1% per trade, perch\u00e9 ovviamente 108$ sul capitale di 10.000$ corrisponde all’incirca all’1%.<\/p>\n\n\n\n
Ecco che in questo caso sicuramente \u00e8 un buon punto di partenza. Ci sono per\u00f2 alcune cose da tenere in considerazione, ad esempio il fatto che purtroppo non tutte le azioni che compongono questo indice sono abbastanza liquide, quindi ci saranno magari simboli sui quali questo average trade non sar\u00e0 abbastanza capiente e simboli sui quali, invece, si tratta di un ottimo valore molto ampio e molto capiente per poter fare fronte ai costi operativi, quali slippage e commissioni.<\/p>\n\n\n\n
Ok, andiamo per\u00f2 a questo punto a fare una modifica alla strategia. Nello specifico, quello che vorrei che vi portaste a casa da questo video, oltre ad un utilizzo classico di come funziona questo indicatore, \u00e8 quello di provare a variare un po’ le regole classiche che solitamente troviamo per l’utilizzo di questi indicatori.<\/p>\n\n\n\n
Infatti in questo caso abbiamo visto che noi entriamo con un ordine market alla barra successiva, qualora venga incrociato un determinato livello, che sia la banda superiore o in questo caso, anzi, la banda inferiore.<\/p>\n\n\n\n
Potremmo per\u00f2 decidere di lavorare in ottica diversa. Invece di utilizzare questo indicatore come trigger vero e proprio, quindi invece di operare quando viene superato quel determinato livello, potremmo decidere di utilizzarlo come filtro.<\/p>\n\n\n\n
Ad esempio, potremmo decidere di operare quando il prezzo \u00e8 al di sotto di questo livello inferiore, ma invece di entrare con un ordine market alla barra successiva, potremmo entrare con un ordine limit alla rottura del minimo.<\/p>\n\n\n\n
In questo caso avremmo la banda inferiore che \u00e8 il nostro filtro, il nostro setup, insomma, e la rottura del minimo che diventa in un certo senso il vero trigger della strategia.<\/p>\n\n\n\n
Ok, andiamo a questo punto a codificare questa semplice condizione e a vedere come performerebbe questa stessa strategia sullo stesso database di strumenti utilizzando appunto questa piccola variazione.<\/p>\n\n\n\n
Per farlo mi basta andare a fare una semplice modifica: inserire qui che la close sia minore della banda inferiore e invece di entrare con un ordine market alla prossima barra, entriamo con un ordine limit alla rottura del minimo.<\/p>\n\n\n\n
Compiliamo e andiamo a vedere come cambia la strategia direttamente sul grafico di Amazon. Gi\u00e0 vedete che qui vengono effettuati un po’ meno trade ed \u00e8 normale perch\u00e9 semplicemente invece di volere un livello di ipervenduto, in un certo caso, noi vogliamo un livello ancora pi\u00f9 di ipervenduto in un certo senso, ma vedete che la logica \u00e8 molto simile.<\/p>\n\n\n\n
Ad esempio qui il prezzo incrocia a ribasso la banda inferiore, noi non entriamo con l’ordine market su questa barra, ma semplicemente entriamo con l’ordine limit alla rottura di questo minimo.<\/p>\n\n\n\n
Ok, se \u00e8 tutto chiaro direi che possiamo procedere facendo girare questa strategia sul database del Nasdaq.<\/p>\n\n\n\n
Ed ecco qui l’equity line della nuova versione della strategia che, come vedete in realt\u00e0, \u00e8 molto simile alla versione precedentemente analizzata, anche perch\u00e9 di fatto la logica di fondo pi\u00f9 o meno \u00e8 la stessa.<\/p>\n\n\n\n
Andiamo per\u00f2 a vedere se ci sono delle variazioni nelle metriche di questa strategia. Ok, dando un’occhiata innanzitutto al massimo drawdown, vediamo che \u00e8 diminuito.<\/p>\n\n\n\n
Prima eravamo all’incirca su un 20-21%, facendo riferimento al capitale investito di un milione di dollari, in questo caso, invece, siamo all’incirca su un 18%.<\/p>\n\n\n\n
Il rendimento annuo \u00e8 all’incirca del 7% e il rapporto net profit su drawdown \u00e8 aumentato, perch\u00e9 prima eravamo all’incirca su un 11, adesso siamo su un 13,44.<\/p>\n\n\n\n
Non ci resta a questo punto che dare un’occhiata all’Average Trade. Ok, dando un’occhiata qui, in questo caso, all’Average Trade, innanzitutto notiamo che vengono effettuati meno trade, un po’ perch\u00e9, come dicevamo prima, questa condizione \u00e8 un po’ pi\u00f9 stringente, cio\u00e8 il mercato deve essere ancora pi\u00f9 in ipervenduto rispetto a quello che analizzavamo prima.<\/p>\n\n\n\n
Ma soprattutto per quanto riguarda la Percent Profitable siamo all’incirca sullo stesso valore, e per quanto riguarda invece l’average trade, notiamo con piacere che adesso siamo passati dai 110$ che analizzavamo prima, a oltre a 140$.<\/p>\n\n\n\n
Questo ovviamente ci fa piacere perch\u00e9 \u00e8 un incremento di oltre il 30% e chiaramente ci permette di far fronte ai costi operativi, quali slippage e commissioni.<\/p>\n\n\n\n
Ovviamente ci sono tante altre analisi che potremmo fare, potremmo per esempio andare a vedere su quali di questi simboli ha performato meglio.<\/p>\n\n\n\n
Per esempio, qui vediamo che salta subito all’occhio Apple, dove la strategia ha performato decisamente bene, e ovviamente tanti altri come questo, che ha un’equity line ancora pi\u00f9 lineare e ovviamente via dicendo.<\/p>\n\n\n\n
Ci sono anche alcuni titoli sui quali la strategia non ha performato bene, anzi ha portato un net profit negativo, ma chiaramente in un approccio di portafoglio questo va assolutamente bene.<\/p>\n\n\n\n
Quello che ci interessa non \u00e8 adattare una singola strategia allo strumento, ma trovare una metodologia che mediamente funziona sul mercato azionario.<\/p>\n\n\n\n
In conclusione, che cosa emerge dall’analisi condotta oggi?<\/p>\n\n\n\n
Abbiamo visto come utilizzare le bande sia come trigger che come filtro, ma soprattutto abbiamo visto un approccio che mediamente funziona sulle azioni.<\/p>\n\n\n\n
Quali sono i prossimi passi? Potremmo trovare un criterio di selezione delle azioni, dato che attualmente operiamo su tutto il portafoglio delle 100 del Nasdaq.<\/p>\n\n\n\n
Potremmo quindi trovare un criterio di volta in volta per selezionare ad esempio le azioni pi\u00f9 volatili, le meno volatili o magari le pi\u00f9 performanti.<\/p>\n\n\n\n
In questo modo non solo potremmo migliorare la performance complessiva del portafoglio, ma potremmo anche rendere la strategia tradabile da un trader retail che non dispone di un milione di capitale.<\/p>\n\n\n\n
Inoltre, ci sarebbe anche un’altra idea da mettere in pratica in ottica di diversificazione.<\/p>\n\n\n\n
In questo video abbiamo presentato una strategia mean reverting, ma pi\u00f9 o meno tutti siamo a conoscenza del fatto che i future sugli indici negli ultimi anni hanno performato molto bene seguendo una logica trend following.<\/p>\n\n\n\n
Ecco che a questo punto potremmo decidere di combinare la strategia presentata oggi con una trend following sul future del Nasdaq, poich\u00e9 cos\u00ec facendo riusciremmo a creare un portafoglio pi\u00f9 robusto.<\/p>\n\n\n\n
Insomma, le vie percorribili sono tante. A questo punto non resta che rimboccarci le maniche e procedere con lo sviluppo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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