Definiremo una strategia che ti permetterà di avere tutto quello che ti serve per guadagnare costruendo e operando il tuo portafoglio di strategie automatizzate... Rispondi a qualche domanda nel nostro questionario e poi scegli giorno e ora più adatti a te.
PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Molti pensano che fare trading significhi prevedere il mercato ed entrare e uscire al momento giusto basandosi su intuito e sensazioni del momento. Ma nel trading sistematico (per fortuna!) la realtà è ben diversa: tutto si basa su regole precise, strategie testate e un approccio razionale.
Ma tra le tante strategie possibili, qual è quella più semplice da applicare, soprattutto quando si passa dal teorico al pratico, ovvero al trading con denaro reale? La semplicità può avere significati diversi: una strategia può essere facile da costruire, intuitiva da comprendere o semplice da seguire senza farsi sopraffare dall’emotività.
In questo video analizziamo tre approcci principali per capire quale possa essere il più accessibile ed efficace:
-Trend Following, che punta a seguire il trend fino al suo esaurimento
-Mean Reverting, basato sull’idea che i prezzi tendano a tornare verso un valore medio
-Breakout, che sfrutta la rottura di livelli chiave per entrare sul mercato
Meglio seguire il trend o anticipare le inversioni del mercato? Quale strategia è più adatta ai trader alle prime armi?
Se vuoi scoprire pregi e difetti di ogni approccio e capire quale potrebbe essere il più adatto a te, guarda il video completo!
Buona visione!
Introduzione: Il concetto di semplicità nel trading sistematico
Qual è la strategia di trading più semplice in assoluto? E cosa intendiamo per semplice? Semplice nella logica e nella sua costruzione, ma anche e soprattutto semplice da seguire nel momento in cui si andrà live con denaro reale.
E ancora: la strategia di trading più semplice in assoluto è anche quella che comunemente potrebbe essere considerata la più intuitiva e la più immediata?
A questa e altre domande proveremo a dare una risposta in questo video analizzando e mettendo a confronto le principali logiche utilizzate nel mondo del trading, cercando di analizzare pregi e difetti di ognuna di esse.
Trend Following: seguire il trend fino alla fine
Iniziamo subito dalla prima. Strategia di tipo trend following. Sicuramente uno degli approcci più famosi. Trend following significa appunto seguire il trend già in atto e accodarsi adesso fino al suo esaurimento. Si tratta di strategie particolarmente indicate per mercati che tendono ad andare in trend. Un tipico esempio di mercato adatto a questa strategia è quello delle commodities, le materie prime, soprattutto alcune. Infatti, hanno questa caratteristica che, una volta instaurato un trend, tendono a mantenerlo per più tempo rispetto ad altri mercati.
Breakout: strategie basate sulle rotture di prezzo
Seconda tipologia: strategia di tipo breakout. Fanno sempre parte della grande famiglia dei sistemi trend following perché anche in questo caso si va ad assecondare il trend in atto, ma a differenza delle trend following pure, le strategie breakout vanno a lavorare sulle rotture, sui breakout. Breakout di particolari livelli di prezzi che fungono da resistenze e da supporti. Potrebbe trattarsi ad esempio dei massimi o dei minimi della sessione precedente, oppure dei massimi o minimi della sessione in corso, oppure ancora di particolari canali di volatilità. Indipendentemente da ciò, una volta rotti, con forza e con volumi, si segue anche in questo caso il trend e si va dietro ad esso. Generalmente si tratta di sistemi che vanno ad operare sul breve termine, spesso e volentieri anche in intraday.
Mean Reverting: il ritorno dei prezzi alla media
Terza tipologia: strategie di tipo mean reverting. L'idea alla base di questo approccio è che ogni movimento dei prezzi, sia a rialzo sia a ribasso, tenderà poi a ritornare verso il suo valore medio, un po' come se il mercato si muovesse a zig-zag. Seguendo questa logica, si entrerà quindi in posizione sui cosiddetti punti di inversione, ovvero particolari livelli di supporto e resistenza, attendendo che il mercato effettui quindi questo ritorno alla media. Il classico esempio di mercati su cui questo approccio funziona sono gli indici azionari americani.
Esempi pratici e confronto tra le strategie
Ma andiamo a vedere degli esempi pratici che vadano un po' a riassumere i concetti che abbiamo appena esposto, così da avere le idee più chiare. Per fare questo, applichiamo questo semplice script in cui troviamo rappresentate le tre diverse tipologie di strategie di cui abbiamo parlato in precedenza, ognuna con una tipologia di ingresso che la va a identificare.
Nel caso della trend following, quindi con l'input TF, entreremo in posizione sulla base di un semplice price channel costruito sui massimi ed i minimi ad n periodi. Esso è un tipico indicatore comunemente usato per la costruzione di strategie di tipo trend following. Ci servirà quindi per calcolare i nostri livelli d'ingresso. In pratica, quando i prezzi toccheranno la banda superiore del canale, entreremo in posizione long. Al contrario, quando i prezzi raggiungeranno la banda inferiore di questo canale, allora effettueremo ingressi short.
Passiamo alla seconda strategia. Con input MR, invece, identificheremo la strategia di tipo mean reverting. In questo caso abbiamo deciso in senso di utilizzare il classico massimo e minimo della sessione precedente, quindi highS1 e lowS1. Questi saranno i livelli per i nostri ingressi. Quindi, entreremo long sul minimo della sessione appena trascorsa e short sul massimo di essa.
Il terzo input, BRK, invece, identifica la strategia di tipo breakout. Anche qui, utilizziamo gli stessi livelli utilizzati sulla mean reverting, quindi massimo e minimo della sessione precedente, ma in senso contrario rispetto a prima, ovvero: entreremo long alla rottura del massimo della sessione appena passata e short alla rottura del minimo.
Nel caso dei sistemi mean reverting e breakout poi prevederemo un'uscita a fine sessione, quindi renderemo di fatto le due strategie di tipo intraday. Questo per distinguerle dalla prima strategia trend following che, come abbiamo detto all'inizio, solitamente ha un respiro di più lungo termine.
Ci tengo inoltre a precisare che ovviamente si tratta di un codice per puro scopo di studio, quindi sicuramente non un codice utilizzabile in reale, né tantomeno una strategia fatta e finita.
Analisi dei mercati adatti a ogni strategia
Andiamo ora sul nostro Portfolio Trader, in cui troviamo tre panieri di strumenti: il primo in alto ed il terzo, rappresentativi di quelli che sono poi i future con caratteristiche più tipicamente trend following, quindi le classiche commodities.
Mentre il secondo, rappresentativo delle strategie mean reverting, con gli indici azionari americani Mini S&P e Nasdaq, ed il future obbligazionario a 10 anni, sempre americano, che sappiamo essere strumenti che per natura rispondono storicamente bene agli approcci reversal.
Per quanto riguarda la trend following, la prima in alto, utilizzeremo un time frame a 1440 minuti, quindi un daily di fatto, ed effettueremo ingressi long e short alla rottura, come abbiamo visto prima nel codice, di un canale costruito sugli ultimi quattro giorni, trattandosi di barre daily.
Abbiamo inserito anche uno stop loss forfettario monetario di 2.000$ per far sì che il trade possa essere chiuso anche in questa maniera senza dover attendere per forza il reverse della posizione e quindi il raggiungimento della banda opposta del canale, tutte le volte in cui il trend inverte e comincia a venirci contro, possiamo dire.
Nelle altre due strategie, invece, abbiamo visto che chiudiamo la posizione o in perdita o in guadagno a fine sessione.
Osservando l'equity della prima strategia, quella trend following, vediamo subito che siamo in presenza di un'equity crescente. Quindi effettivamente questi future rispondono bene a questo tipo di logica. Quello che contraddistingue questa tipologia di sistemi è l'idea di cavalcare il trend il più a lungo possibile o comunque fin tanto che i prezzi non mostrino i segnali di un'inversione. Infatti, se andiamo ad analizzare la lista dei trade, noteremo che essi sono mediamente della durata di qualche giorno o settimana. Nel caso di questo trade, ad esempio, il più lungo, è un trade sull'Orange Juice, la durata è stata di qualche mese, perché effettivamente c'era un trend molto forte su questo strumento.
Pro e contro delle diverse strategie
Altro aspetto che contraddistingue le strategie trend following è l'average trade, di solito ben capiente, visto il basso numero delle operazioni complessive, e il drawdown che in anni di lateralità dei prezzi, quindi in assenza di trend, potrebbe effettivamente incrementare.
Qui in questo grafico abbiamo preso come esempio il future sull'oro. Vediamo rappresentato il canale dei prezzi che ci serve per il calcolo dei livelli di ingresso e qui abbiamo il classico esempio di ingresso in posizione con un trade long nel momento in cui i prezzi iniziano a salire e toccano il canale superiore. Il trend si mantiene poi forte, la posizione viene poi lasciata andare fino a quando lo stesso trend si indebolisce e inverte determinando la chiusura della posizione e il reverse in posizione short.
Passiamo ora alla seconda strategia, quella mean reverting, che lavora invece su un time frame a 60 minuti. Qui il sistema, come potete vedere, produce un'equity decisamente più regolare rispetto alla precedente. Ma se andiamo a vedere nel dettaglio, vedremo che soprattutto, qui lo vediamo nell'S&P, è soprattutto il lato short quello che genera danni alle nostre performance.
Questa è un po' una caratteristica delle strategie mean reverting. Infatti, è molto, molto difficile operare short con questo tipo di logica sugli indici azionari. Per questo generalmente si tende un po' a lasciare da parte questo tipo di operatività, concentrandosi più spesso sul lato long, su cui si riesce a portare a casa, comunque sia, risultati sicuramente migliori.
Quale strategia è davvero la più semplice?
Cosa ci mostra appunto il lato long? Ci mostra che questo tipo di logica funziona mediamente bene, produce un'equity in alcuni periodi, per gran parte del tempo, un'equity sicuramente discreta. Ma poi si presentano dei drawdown piuttosto importanti come questo che potete vedere qui, importanti e soprattutto veloci, dovuti al ribasso dei mercati azionari, quindi alle correzioni più o meno profonde dei mercati stessi. In questo caso si tratta del 2022, quando i mercati hanno stornato pesantemente, soprattutto nei primi 6 mesi dell'anno.
Se ci pensiamo bene, la logica prevede appunto di comprare basso e vendere alto, che è un po' in effetti quello che intuitivamente verrebbe spontaneo fare un po' a tutti quando parliamo di strumenti finanziari. Compro qualcosa ad un prezzo basso e la vendo ad un prezzo più alto, traendone profitto. In realtà, come avrete capito bene, sui sistemi mean reverting questo modo di operare produce risultati buoni per gran parte del tempo e molto spesso, ma lavorando in contro trend il rischio di prendere dei drawdown molto repentini c'è ed è bene conoscerlo. Proprio per questo saranno necessari una serie di condizioni di filtri al fine di limitare queste situazioni.
A questo si aggiunge il fatto che per loro natura i sistemi mean reverting prevedono degli stop loss un pochettino più ampi delle strategie trend following, proprio perché aprendo le posizioni contro trend bisogna dare comunque un po' di tempo al trade stesso prima che l'inversione avvenga e il trade si spera comunque che vada in profitto.
Anche in questo caso andiamo a vedere in dettaglio un grafico sul Mini S&P 500. Notiamo ad esempio questo ingresso long in acquisto sul minimo della sessione precedente, che vediamo rappresentata da questo indicatore di colore giallo, e poi il successivo rimbalzo dei prezzi, e il trade portato in guadagno fino a fine sessione.
Passiamo ora alla terza e ultima tipologia di strategia, ovvero i sistemi di tipo breakout. Anche qui il time frame è utilizzato è il 60 minuti ed anche qui parliamo di una strategia intraday. L'equity è sicuramente la più regolare e gradevole delle tre che abbiamo visto anche se, è bene precisarlo, ancora una volta parliamo di equity non filtrata. Tuttavia, ci serve come base per i nostri ragionamenti.
I sistemi breakout ricordiamo che lavorano sulla forza, sulla rottura di certi livelli ed in favore di trend. Pertanto, dal punto di vista psicologico, possono essere seguiti in reale in maniera molto più agevole rispetto ai mean reverting. Un conto è entrare long mentre il mercato sta salendo ed un altro conto è entrare long quando sta scendendo. Ovviamente vale lo stesso discorso a parti invertite per il lato short. Hanno anche l'indubbio vantaggio di potersi permettere degli stop piuttosto stretti proprio perché si lavora a favore dei trend e su movimenti impulsivi di breve termine. In parole povere, se il breakout fallisce, si può chiudere il trade con uno stop loss non molto distante dal punto di ingresso.
Anche qui prendiamo in esame un sottostante, ed in particolare il future sulla benzina, uno strumento famoso per la sua volatilità ed i suoi movimenti esplosivi, perfettamente in linea con l'approccio breakout. Come esempio prendiamo questo ingresso short che si innesca a rottura del minimo della sessione precedente, che vediamo rappresentato con questa linea gialla, con la successiva prosecuzione del trend di breve termine fino alla fine della sessione.
Concludendo e riassumendo direi che da quello che abbiamo visto fin qui, quindi il classico sistema trend following ha la forza nella sua semplicità e nel fatto che con esso si segue effettivamente il trend di fondo. A patto però di una operatività più lenta e di una permanenza a mercato molto più elevata rispetto agli altri approcci.
Il mean reverting è indubbiamente interessante perché sfrutta anch'esso una caratteristica intrinseca di alcuni mercati. Tuttavia, va giustamente tarato e sviluppato per affrontare anche i momenti di correzione degli indici azionari che a questo tipo di strategie potrebbe creare effettivamente qualche problema.
Per ultimo abbiamo il breakout, di cui abbiamo visto appena adesso i vari vantaggi derivanti dalla sua semplicità, dal fatto che può essere seguita come strategia a livello emotivo con più facilità e non ultimo dal fatto che si presta molto bene a strategie con orizzonte di più breve termine.
Quindi, giunti a questo punto e analizzato i pregi e difetti di ogni approccio, possiamo decretare il nome della strategia più semplice. A nostro avviso, la strategia di tipo breakout potrebbe essere considerata effettivamente la strategia più semplice in assoluto, sia nella logica sia nel suo utilizzo con denaro reale. Probabilmente è quella non più intuitiva per i motivi che abbiamo spiegato prima, ma sicuramente è l'approccio consigliato e da cui partire soprattutto per i trader neofiti.
Conclusioni e risorse per approfondire
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PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.
Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia.
Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.
Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.
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