Cosa significa tradare controtrend (o reversal) e perché quest’approccio è così diffuso?
In questa guida ti spiegheremo cos’è e come funziona una strategia controtrend/reversal e vedremo insieme, con esempi pratici, i principali mercati che si adattano meglio a quest’approccio.
Come suggerisce il nome, le strategie “controtrend” o “reversal” sono approcci che consistono nel tradare un mercato in maniera opposta rispetto al trend in corso.
Chi opera controtrend, dunque, anziché seguire un trend e cavalcare un’onda come fa chi applica strategie trend following, trada il mercato controcorrente.
L’idea alla base di questo approccio è che i prezzi massimi o minimi di un mercato siano temporanei e che, nel tempo, ogni movimento tenderà a ritornare verso il suo valore medio. Per usare un esempio, è come se esistesse una sorta di centro di gravità intorno a cui oscillano i prezzi.
L’aspetto difficile per chi opera controtrend è individuare i punti di inversione di un mercato, ossia i punti in cui il trend inizia a perdere forza e a mutare direzione, passando da rialzista a ribassista o viceversa.
Ma come si può individuare un nuovo movimento per entrare controtrend? Vediamolo insieme.
Come abbiamo accennato, una strategia controtrend si basa sulla ricerca dei punti di inversione, ossia dei punti in cui un trend si indebolisce e comincia ad invertire la sua direzionalità dando vita ad un rintracciamento.
Per farlo, è innanzitutto fondamentale avere ben chiaro cosa sia un trend e come funzioni (in questo articolo trovi tutte le informazioni che ti servono).
Una volta appurata l’esistenza di un uptrend o di un downtrend, occorre individuare il momento giusto per approfittare del rintracciamento. La peculiarità dei sistemi controtrend, infatti, è proprio quella di entrare in punti in cui si ipotizza un’inversione del movimento.
Ma perché si verificano i ritracciamenti dei trend?
Generalmente ciò avviene a causa di uno squilibrio tra domanda e offerta che può generare una situazione di alta inflazione del prezzo (ipercomprato) o di deflazione del prezzo (ipervenduto).
Ciò fa sì che, una volta verificatosi l’eccesso d’acquisto o di vendita, il prezzo abbia un’inversione. In sostanza, chi opera controtrend cerca di individuare i livelli più probabili di resistenza per entrare short e quelli di supporto per entrare long.
In base a questo principio, è possibile operare in due modi:
Cercando di anticipare l’inversione del trend, ad esempio entrando con ordini Limit;
Entrando solo dopo che il mercato abbia mostrato la sua tendenza ad un’inversione, ad esempio con ordini Market oppure entrando con ordini Stop a rottura dopo pattern di inversione.
Se non hai chiare le differenze tra i vari tipi di ordini, ti consigliamo di leggere la nostra guida.
La difficoltà, come dicevamo, è scegliere il punto giusto per entrare sul mercato. Per farlo è possibile utilizzare specifici indicatori e segnali tecnici.
Vediamoli insieme.
Senza entrare in eccessivi tecnicismi, per rilevare le inversioni di tendenza si possono usare una serie di indicatori e di segnali tecnici, come ad esempio:
Breakout della linea di tendenza
Rottura del bordo del canale o canali di inviluppo (come le bande di Bollinger)
Modelli di inversione o pattern reversal (ad esempio doppi o tripli massimi/minimi, testa e spalle, cunei, diamond, failure e non-failure swing patterns)
Oscillatori di momentum e di volume (come RSI, ROC, CCI, Stocastico, Williams %R, MACD)
Incroci tra prezzo e medie mobili.
Per ottenere informazioni più complete si possono anche combinare insieme più strumenti. I segnali di inversione, infatti, non danno mai la certezza ma solo la probabilità che un trend stia per invertirsi. Inoltre, vi possono essere anche dei falsi reversal prima che il trend si inverta realmente.
In alcuni casi, poi, un crollo netto (ad esempio del prezzo di un’azione) può essere la spia di una situazione più grave che difficilmente potrà portare ad un’inversione del trend.
Per questo, in ottica di gestione del rischio, ti suggeriamo di fissare sempre degli stop loss in modo da tutelarti nel caso in cui il trade non dovesse evolvere come auspicato.
Le strategie controtrend si applicano bene a mercati con caratteristiche mean-reverting. Si tratta di mercati che hanno la tendenza a cambiare rapidamente direzione, oscillando intorno al valore medio. Esempi tipici sono i mercati molto liquidi ed efficienti come l’azionario, Bund, TY ed ES.
Il nostro suggerimento è quello di analizzare sempre le caratteristiche specifiche del mercato che desideri tradare prima di investire i tuoi soldi. Spesso, infatti, possono esserci mercati che rispondono bene a diversi tipi di logiche, come il petrolio o il Dax che, come ti mostriamo in questi link, possono essere tradati sia con strategie reversal che trend following o bias.
In molti casi, la scelta della strategia da adottare dipende soprattutto dal tuo profilo di rischio. Non sottovalutare mai quest’aspetto perché la gestione del rischio è fondamentale in qualsiasi strategia di trading.
Come abbiamo visto, le strategie controtrend si applicano bene a tutti quei mercati caratterizzati da elevata efficienza e liquidità come ad esempio l'S&P 500.
Nel video che trovi qui sotto, il nostro coach Alessandro Ntanos ti mostra due strategie reversal intraday e multiday del nostro portafoglio che hanno performato molto bene sfruttando un noto pattern dell'S&P 500.
Guardando il video potrai scoprire le regole delle nostre strategie e potrai conoscere anche le loro performance reali. Sebbene le performance facciano riferimento ad un periodo specifico, ti consigliamo di guardarlo comunque perché gli spunti contenuti ti saranno comunque molto utili!
Le strategie controtrend o reversal, come suggerisce il nome, tradano il mercato in senso opposto rispetto al movimento in atto. L’idea alla base di queste strategie è che i prezzi tendono a ritornare sempre verso il loro valore medio. Se c’è, quindi, un uptrend o un downtrend, i controtrender si aspettano un rimbalzo in senso opposto.
La difficoltà in questo tipo di strategie è scegliere il punto e il timing giusto d’ingresso. Per farlo si possono usare una serie di indicatori e segnali tecnici. Ricorda, però, che nessun indicatore può darti la certezza di come si muoverà il mercato ma solo la probabilità di nuovo movimento.
L’unico modo per tutelarti, dunque, è attraverso un’oculata gestione del rischio e un buon money management.