Il Position Sizing è forse uno dei concetti più sottovalutati nel mondo del trading.
La maggior parte dei trader, infatti, investe molto tempo nell’individuare e impostare i set-up operativi (livelli di ingresso, stop-loss, take profit, trailing-stop), oppure nello studio dei diversi indicatori.
Questi elementi, pur essendo importanti, hanno un impatto minore sul successo (o fallimento) delle proprie strategie di trading rispetto al Position Sizing.
In questo articolo vedremo quindi cosa sia effettivamente questo Position Sizing, come mai è così importante e come utilizzare queste conoscenze fondamentali per migliorare le tue possibilità di successo.
Il Position Sizing fa riferimento ai fattori che determinano quanto capitale allocare ad una specifica operazione. Si tratta quindi del dimensionamento di una propria posizione, ossia quanto capitale viene investito in un singolo trade rispetto al portafoglio complessivo.
Se per esempio disponi di un capitale di €100.000 e investi €1000 in una singola operazione, il Position Sizing per tale operazione ammonta all’1% del tuo portafoglio.
Come vedi è un concetto piuttosto semplice da capire, ma che spesso viene ignorato o sottovalutato.
I trader di successo si focalizzano moltissimo su questo punto, evitando sempre di sovraesporsi, ovvero di aprire posizioni troppo consistenti rispetto al proprio capitale. La sovraesposizione, infatti, potrebbe rivelarsi a dir poco disastrosa qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto.
Insomma, un corretto Position Sizing può modificare profondamente le sorti dei propri trade, ancora di più rispetto alla scelta degli strumenti tradati o del tempismo sul mercato.
Non esiste una regola fissa per determinare la dimensione delle posizioni in quanto molto dipende dal proprio approccio e da altri fattori personali.
Negli anni sono state ideate molte regole e teorie (alcune le vedremo tra poco), ma di fatto sta a ognuno scegliere il modello di Position Sizing più adatto a sé.
1. Parti sempre dal concetto di rischio
Probabilmente l’elemento più importante per determinare il Position Sizing corretto è individuare il proprio profilo di rischio.
Questo rischio viene spesso espresso come percentuale del capitale dell'investitore. In generale, la maggior parte degli investitori non rischia più del 2% del proprio capitale per operazione.
Ovviamente questo varia da persona a persona, e la percentuale cambia in modo significativo quando si prendono in considerazione i grandi fondi di investimento rispetto ai singoli investitori.
2. Utilizza il concetto di “rischio negativo”
Idealmente dovresti valutare il Position Sizing in funzione del danno massimo quantificabile, cioè la perdita più sostanziosa che può accaderti in caso di disastro totale. È chiaro che non sempre si perde tutto il capitale investito in un’operazione, ma di fatto questo è il “worst case scenario” e andrebbe considerato come tale.
Questo “pessimismo razionale” ti aiuterà ad avere sempre chiaro in testa quanto sei disposto a investire in una singola operazione.
Anche in questo caso non c’è una risposta univoca e molto dipende dal tuo caso specifico. Tuttavia, il nostro consiglio è di investire non più del 2% del tuo capitale complessivo per singola operazione.
Questo ti permetterà di contenere i danni nel caso in cui l’operazione dovesse chiudersi in perdita. Il massimo rischio che corri sarà infatti di perdere il 2% del tuo capitale totale.
N.B.: Allocare su una singola operazione il 2% del tuo capitale è diverso rispetto ad allocare il 100% del tuo capitale complessivo su quella stessa operazione con uno stop loss del 2%. Puoi guardare questo video se ti interessa approfondire.
3. Conosci il tuo profilo di rischio
Riassumendo, c’è chi preferisce operare in modo più speculativo su strumenti a rischio elevato, e c’è chi preferisce un approccio più conservativo sia in termini di strumenti tradati che di dimensionamento delle singole operazioni.
Non esiste un approccio, una risposta, un profilo di rischio giusto o sbagliato. L’importante è conoscerlo e adattare la propria operatività di conseguenza.
Come accennato, esistono molte metodologie e teorie per determinare il Position Sizing. Di seguito ne vediamo alcune, sempre tenendo a mente che non si tratta di una lista esaustiva.
Questa è una delle metodologie più diffuse e apprezzate, sia dai gestori di fondi che dai trader retail. Il concetto è semplice: in ogni operazione si investe una percentuale fissa del proprio conto.
Consideriamo il 2%. Se il tuo portafoglio complessivo è di €50.000, allora il massimo che allocherai per singola operazione sarà €1000. Se invece hai un portafoglio di €100.000, il Position Sizing raddoppierà a €2000.
Quindi più grande è il tuo portafoglio, maggiore sarà l’importo che potrai rischiare per ogni operazione.
In questo caso non abbiamo una percentuale del portafoglio complessivo bensì un ammontare fisso.
Ad esempio, puoi decidere di investire massimo €1.000 per ogni operazione, a prescindere che tu abbia un capitale di €40.000 o di €100.000.
Ovviamente l’ammontare viene determinato sulla base delle caratteristiche e degli obiettivi specifici di ciascuno.
Una delle formule più note è stata sintetizzata da J.L. Kelly, uno scienziato americano laureato in fisica che combatté nella Seconda Guerra Mondiale.
Il concetto alla base della formula di Kelly è che maggiori sono le probabilità di vincita, maggiore deve essere l’importo da investire. Si tratta dunque di una formula spesso considerata molto rischiosa e che si applica più al gioco d'azzardo che al trading.
Larry Williams è un trader conosciuto a livello mondiale e la sua formula rappresenta un’evoluzione della formula di Kelly.
Nella formula di Williams ci sono due variabili fondamentali, ossia il massimo drawdown subìto in passato e la percentuale di rischio sopportabile dal trader.
Il Volatility Position Sizing è una tecnica di dimensionamento della posizione che permette di far adattare una strategia alle variazioni di volatilità dello strumento su cui opera.
Questo metodo di position sizing può rivelarsi particolarmente utile su mercati che presentano una buona granularità, come per esempio le criptovalute.
Adottando il Volatility Position Sizing invece della size fissa, su questi mercati si possono ottenere importanti benefici, quali una maggior profittabilità delle strategie e una limitazione delle oscillazioni del conto in condizioni di volatilità elevata.
In questo video, il nostro responsabile Ricerca e Sviluppo Francesco Placci mostra come usare il Volatility Position Sizing e propone alcuni test che ne dimostrano l’efficacia sulle crypto.
Il Position Sizing è un argomento molto importante che merita di essere approfondito oltre un semplice articolo.
Lo scopo di questa breve guida è di darti una panoramica sui concetti più importanti e su alcune tecniche di Position Sizing, ma se ti interessa approfondire ti consigliamo di leggere il libro di Andrea Unger “Trattato di money management. La gestione professionale del rischio” (l'unico libro scritto in italiano sulla materia e tradotto in inglese e cinese).