Supporti e resistenze sono spesso uno dei primi argomenti in cui un trader novello si imbatte e sono anche uno dei concetti più semplici da masticare.
Ma la vera domanda è, supporti e resistenze forniscono davvero un valore aggiunto alla nostra attività di trading? In questo articolo cercheremo di capire meglio cosa sono, come vengono utilizzati e se possano essere applicati efficacemente anche al trading sistematico.
I supporti e le resistenze sono delle linee tracciate sui grafici per indicare quei livelli in cui i prezzi si fermano e continuano con direzione contraria rispetto a quanto appena fatto in precedenza.
In particolare, un supporto è il livello in cui il prezzo ferma un movimento discendente per poi iniziare a risalire. Una resistenza è invece un livello in cui il prezzo ferma un movimento di crescita per iniziare a scendere.
Questi punti vengono considerati come momenti di forza o debolezza da parte del mercato e dovrebbero, in teoria, aiutare il trader a identificare il momento giusto per cavalcare questo trend rialzista o ribassista.
Più nel dettaglio, il concetto di fondo di supporti e resistenze è che certi livelli di prezzo siano frutto di un eccesso di domanda o di offerta, e che certi livelli di prezzo siano sintomo proprio di questi squilibri.
Un livello di supporto è un prezzo al quale vi è un eccesso di domanda, il che significa che ci sono più persone che comprano rispetto a quelle che vendono. E visto che così tante persone vogliono comprare, il prezzo viene spinto verso l’alto, lontano dal livello di supporto.
Al contrario, in un livello di resistenza il numero delle persone che vendono è maggiore di quello delle persone che comprano e questo fa scendere il prezzo.
Infine, esistono tre diversi tipi di supporti e resistenze:
Livelli fissi. Questi livelli cambiano soltanto nel momento in cui il prezzo li attraversa, in ogni altro caso non vengono influenzati dalle oscillazioni del prezzo.
Livelli dinamici. Questi livelli vengono ricalcolati ogni che volta che un prezzo raggiunge un determinato punto.
Livelli semidinamici. Anche in questo caso i livelli vengono ricalcolati. Rispetto ai livelli dinamici, tuttavia, i livelli cambiano ad un tasso fisso. Sono quindi una sorta di “cambiamenti fissi”.
Come già accennato, supporti e resistenze sono spesso uno dei primi concetti in cui ci si imbatte, e il loro utilizzo è piuttosto intuitivo.
Infatti, il metodo basilare di impiegare supporti e resistenze consiste nel comprare quando i prezzi rompono verso l’alto una resistenza, e vendere quando rompono al ribasso un supporto.
Rottura resistenza e ingresso long.
Rottura supporto e ingresso short.
Dietro a questa applicazione vi è l’idea che se un prezzo rompe il massimo (o il minimo) più recente, la possibilità di un cambio significativo nei livelli di domanda/offerta è probabile. E per questo potrebbe avere senso applicare una logica trend-following.
Un altro utilizzo consiste invece nell’identificare i falsi breakout. Un falso breakout avviene quando un prezzo rompe un livello di supporto o di resistenza, senza avere l’impeto necessario per mantenere quella direzione.
La strategia consiste nell'attendere un falso breakout ed entrare a mercato solo dopo che questo si è manifestato.
Falso breakout rialzista e ribassista.
Per esempio, se la tendenza è al rialzo e il prezzo sta tornando verso il supporto, l’idea è di lasciare che il prezzo rompa al di sotto del supporto per poi acquistare quando inizia a risalire al di sopra del supporto.
Allo stesso modo, se la tendenza è al ribasso e il prezzo sta tornando verso la resistenza, bisogna lasciare che il prezzo rompa al di sopra della resistenza per poi vendere quando il prezzo inizia a scendere al di sotto della resistenza.
Nel trading sistematico supporti e resistenze sono più complicati da utilizzare.
Come forse sai, nel trading sistematico diamo degli ordini prestabiliti al nostro algoritmo, che poi eseguirà tali comandi anche in nostra assenza. E proprio per questo i computer necessitano di regole ben precise per essere in grado di capire cosa vogliamo fargli analizzare.
Nel caso di supporti e resistenze, questo si traduce in uno sforzo di programmazione e inserimento di informazioni non indifferente. La programmazione diventa quindi più lunga e complessa rispetto ad altri approcci o indicatori, soprattutto in termini di numeri di righe di codice e di scenari possibili.
Questo tipo di sforzo contribuisce a scoraggiare l’utilizzo di supporti e resistenze nei trading system, dato che ci sono tendenzialmente altri approcci che con meno sforzo rendono di più.
Ma al di là di questo fattore, supporti e resistenze possono aiutare a migliorare le proprie performance nel live trading?
Nel video riportato qui sotto, Andrea Unger risponde proprio a questa domanda, spiegando qual è il problema cruciale associato all’applicazione di supporti e resistenze nel trading sistematico.
Esiste un problema nell’applicazione di supporti e resistenze che riguarda sia trader discrezionali che sistematici, ossia il problema dei dati.
Come spiegato da Andrea nel video, se prendiamo un titolo azionario che nel corso del tempo ha staccato dividendi, è possibile che il data provider abbia aggiustato i dati relativi ai suoi prezzi per rimuovere i gap dovuti al dividendo. In tal caso le linee grafiche di supporto spesso non hanno senso in quanto riferite a prezzi ricostruiti artificialmente e non corrispondenti ai prezzi reali.
Lo stesso accade per i futures. Quando un contratto scade e si passa al successivo, possono generarsi dei gap di prezzo. Nei dati storici, questi gap possono essere lasciati intatti oppure essere manipolati in modo da eliminare i gap. In quest'ultimo caso si parla di dati "backadjusted", cioè dati che sono stati "aggiustati" a posteriori.
Anche in questo caso i prezzi vengono quindi ricostruiti artificialmente e non corrispondono ai valori di mercato effettivamente toccati dai future nel tempo. Pertanto i livelli di supporto e resistenza individuati su questi dati non sono affidabili.
Per altri dettagli ti consigliamo di seguire la spiegazione di Andrea nel video.
Come si è visto in questo articolo, supporti e resistenze presentano diverse caratteristiche che ne limitano l'applicabilità e l'efficienza.
Per chi opera in maniera discrezionale questi livelli potrebbero essere realmente d’aiuto, essendo piuttosto "intuitivi" e semplici da individuare visivamente. Per chi invece si occupa di trading sistematico o algoritmico, supporti e resistenze non sembrano offrire un effettivo vantaggio.
Oltre alle maggiori difficoltà legate alla programmazione di questi livelli, similmente a quanto visto con i Pivot Point, si ha l'impressione che supporti e resistenze potrebbero addirittura rappresentare una complicazione inutile. Inoltre, è bene osservare anche che spesso si possono incontrare delle difficoltà anche nell'andare a differenziare i veri livelli di supporti e resistenze da livelli di prezzo generati in maniera casuale dal caos del mercato.
Per quanto riguarda il trading sistematico ci sentiamo dunque di concludere che esistono senza dubbio approcci migliori sia in termini di semplicità che di efficacia.