Abbiamo già parlato dello Stop Loss, ovvero un ordine che viene dato al broker per chiudere una posizione quando il prezzo raggiunge una soglia negativa determinata in precedenza.
Il Take Profit è il gemello “positivo” dello Stop Loss. Con il Take Profit un trader può infatti individuare un determinato livello di profitto e ordinare al trading system di chiudere la posizione non appena viene raggiunta quella soglia.
In questo articolo vedremo quali sono i vantaggi del Take Profit, in quali circostanze andrebbe evitato e in quali casi può invece rivelarsi molto utile.
Prima di tutto, il Take Profit ha un vantaggio di tipo psicologico. Chiudere una posizione e mettersi in tasca un profitto certo, senza doversi più preoccupare di possibili discese del mercato, è un vantaggio non da poco. Per molti trader, infatti, vedere sgretolarsi un profitto costruito con pazienza e caparbietà può essere ancora più logorante rispetto ad una perdita vera e propria.
In secondo luogo, il Take Profit ci mette al riparo da uno dei più grandi nemici di qualunque trader: le emozioni. Quando un’operazione sta viaggiando a gonfie vele è facile farsi prendere dal desiderio di guadagnare ancora di più, tenendo aperta la posizione il più a lungo possibile.
Questo accade soprattutto nel trading discrezionale, dove la decisione di chiudere i trade viene presa "a caldo" mentre il trade è in corsa. Tuttavia, un atteggiamento analogo si può avere anche nel trading sistematico, qualora si dovesse scegliere di settare un sistema senza utilizzare alcun meccanismo di uscita (oppure usando livelli troppi ampi) al fine di lasciar correre i profitti non sulla base di dati statistici, bensì nella speranza di poter guadagnare di più.
In alcuni casi il mercato continua effettivamente a salire, gonfiando i profitti, ma spesso capita proprio il contrario, e una posizione profittevole può trasformarsi rapidamente in una perdita.
Il Take Profit ha il vantaggio di poter essere impostato a mente lucida e senza la nebbia emotiva che manda fuori rotta anche i trader più navigati. L’ordine interviene automaticamente, concretizzando il profitto e mettendo al riparo da possibili ribassi di mercato.
Alla luce di quanto appena detto, il Take Profit potrebbe sembrare uno strumento da utilizzare in ogni circostanza. Ma come abbiamo già ripetuto in diversi articoli, nessun singolo strumento di trading rappresenta una soluzione valida in qualunque caso.
Il Take Profit non fa eccezione. Infatti, in base al tipo di strategia di trading che scegliamo di adottare, inserire un Take Profit può apportare importanti benefici oppure rivelarsi addirittura deleterio, andando a chiudere in maniera prematura dei trade che devono ancora finire di svilupparsi.
Per saperne di più sulle strategie in cui usare un Take Profit può darci un reale vantaggio, guarda la spiegazione di Andrea Unger che trovi in questo video.
Come spiegato da Andrea, ci sono casi in cui il Take Profit è completamente fuori luogo, ad esempio quando adottiamo una strategia trend following .
Infatti quando si lavora in trend following è generalmente opportuno lasciar correre il trade in modo che possa seguire il movimento del mercato finché non si esaurisce. In questo caso usare un Take Profit sarebbe controproducente, dato che bloccherebbe il trade venendo meno alla filosofia stessa di una strategia trend following.
Al contrario, il Take Profit può rivelarsi molto utile nelle strategie di tipo counter-trend applicate a mercati dalla natura mean reverting, ovvero mercati che hanno la tendenza a ritornare sempre a valori medi facendo una sorta di "ping-pong" all'interno di un canale di prezzo.
In queste strategie gli ingressi avvengono in direzione contraria al trend in atto perché ci si aspetta che ad un certo punto il trend si interrompa per ritornare verso il valore medio. Le posizioni rimangono quindi aperte solo fintanto che l'effetto “rimbalzo” si esaurisce. Per usare un’analogia, immagina di tendere con le dita un elastico per capelli. Quando l’elastico viene rilasciato, lo slancio in avanti è molto forte, ma non dura certo per sempre.
E proprio perché non si può mai sapere in anticipo quanto salirà il prezzo prima di scendere nuovamente, un ordine Take Profit ci permette di maturare un livello di profitto individuato a monte, senza poi curarsi di quando il mercato invertirà la sua direzione.
Ovviamente se poi il prezzo dovesse salire alle stelle a seguito di una vera e propria inversione del mercato (piuttosto che di un semplice rimbalzo) potrebbe rimanere un po’ di amaro in bocca per il fatto di essere usciti preventivamente.
Ma, come sempre, non potendo sapere a priori cosa succederà, è sempre bene trattare questi tipi di operazioni tenendo a mente innanzitutto il rischio di perdita e non solo il potenziale guadagno.
Il Take Profit è uno dei parametri che si vanno ad ottimizzare in fase di sviluppo. Tramite questo processo di valutazione e ottimizzazione è infatti possibile osservare quali sono i valori di Take Profit che garantiscono le performance migliori in combinazione con gli altri input.
Anche in questo caso, come per lo Stop Loss, è bene accertarsi in fase di ottimizzazione che i valori scelti siano sensati e che non siano riconducibili a eventi isolati o errori nei dati.
Per riassumere, il Take Profit è uno strumento di gestione della posizione molto utile che rappresenta da un certo punto di vista l’opposto dello Stop Loss (se vuoi approfondire lo Stop Loss, leggi questo articolo.
Abbiamo visto che il Take Profit non dovrebbe essere utilizzato nei sistemi trend following, dato che in questi casi è opportuno lasciare che il trend si sviluppi in modo naturale.
Per contro, è bene utilizzare il Take Profit quando è logico aspettarsi un esaurimento del movimento. In altre parole, laddove sia ragionevole aspettarsi che il movimento che si sta cavalcando debba concludersi.