Il primo passo per fare trading in modo corretto è quello di conoscere il significato dei termini più importanti di questo mestiere. Sembra banale, eppure molti trader trascurano quest’aspetto e iniziano ad operare sui mercati senza una giusta consapevolezza e padronanza della terminologia di base.
Ciò può essere molto pericoloso.
Come ogni professione seria, infatti, anche il trading ha le sue regole e il suo linguaggio tecnico per cui assicurati di avere la giusta familiarità con tutti questi termini prima di investire il tuo capitale!
Consiste nel valutare le metriche fondamentali di una società, misurandone le condizioni finanziarie, economiche e di mercato. L’analisi fondamentale viene effettuata prendendo in considerazione molteplici fattori, tra cui: utili annuali e trimestrali, bilanci societari, valore complessivo degli asset aziendali, potenzialità di crescita e prospettive del settore.
Consiste nell’esaminare e studiare i grafici dei prezzi utilizzando determinati parametri al fine di stimare i possibili movimenti futuri di un trend. Diversamente dall’analisi fondamentale, quella tecnica si concentra esclusivamente sui prezzi.
Strategia che consiste nel diminuire il valore di un investimento dopo un trade perdente e nell’aumentarlo dopo uno andato a buon fine. Rispetto alla strategia martingala, l’antimartingala consente una migliore gestione del rischio e una maggiore protezione del conto di trading.
Nel trading il termine “ask” indica il prezzo richiesto per la vendita di uno strumento finanziario. L’opposto dell’ask è il “bid”. (vedi anche “prezzo ask”)
Nel trading il termine “asset” indica tutto ciò che viene negoziato sui mercati finanziari, inclusi azioni, bond, valute e commodity. In un’accezione più estesa, la parola “asset” indica anche le attività e i beni posseduti o controllati da un’azienda.
Indicatore usato in analisi tecnica per misurare la volatilità di uno strumento finanziario (azione o indice). L’ATR consente di calcolare l’intervallo di prezzo medio in cui un’azione viene scambiata.
Strategia di trading che consiste nell’acquistare un asset quando il prezzo medio è in calo. Chi opera in questo modo crede che vi sarà un controtrend e spera di guadagnare una volta che il prezzo dell’asset tornerà a salire.
Strategia di trading che consiste nell’acquistare un asset quando il prezzo medio è in rialzo. Chi opera in questo modo crede che vi sia un trend forte e che il prezzo dell’asset continuerà a crescere in modo da ottenere un profitto.
Le Bande di Bollinger (dal nome del suo ideatore John Bollinger) sono uno degli indicatori più usati nell’analisi tecnica. Sono formate da tre linee posizionate sul grafico che indicano tre fasce di prezzo: la linea centrale esprime la media mobile semplice del prezzo (di default si usa quella a 20 periodi). La linee superiore aggiunge la deviazione standard del prezzo alla media mobile, mentre la linea inferiore misura la media mobile semplice meno la deviazione standard. Le bande di Bollinger superiore e inferiore consentono di misurare la dispersione del prezzo intorno al valore medio e permettono dunque di calcolare la volatilità. Per saperne di più leggi questo articolo.
In finanzia il termine “bias” indica dei sistemi che cercano di sfruttare determinati comportamenti ripetitivi e statistici di un mercato. In base all’orizzonte temporale preso in considerazione è possibile avere bias intraday, intraweek, intra-mensili o stagionali. Per saperne di più leggi questo articolo.
Il termine “bid” nel trading indica il prezzo che un investitore è disposto a pagare per acquistare uno strumento finanziario. L’opposto del bid è l’ask, ossia la domanda.
Conti che vengono utilizzati per scommettere “contro il prezzo di un'azione”. Sostanzialmente, l’investitore scommette che un titolo sarà sopra/sotto un certo prezzo entro un determinato tempo. Invece di fare trading, si fa betting sul valore delle azioni. Questo tipo di account non è regolamentato ed è considerato illegale in molti paesi.
Il borrowing, letteralmente “prendere in prestito” è un’operazione usata dai trader per aumentare i possibili guadagni prendendo in prestito delle azioni dai broker. Questo tipo di pratica è molto usato nelle strategie short o “allo scoperto”.
Professionista indipendente o società che effettua transazioni per conto di terzi (generalmente trader). Il broker opera su asset diversi, ad esempio futures, forex, azioni etc. ed esegue gli ordini (market, limit, stop) impartiti dal trader a cui applica generalmente una commissione. Per saperne di più leggi questo articolo.
Quando si fa trading in un conto in contanti, la quantità di denaro nel conto corrisponde alla cifra depositata. Diversamente dal “Margin Account”, soltanto il cash disponibile sul conto può essere usato per le operazioni di trading.
I CFD (“Contract for Difference”, ossia contratti per differenza) sono prodotti derivati non regolamentati che replicano l’andamento di diversi asset finanziari, dalle materie prime alle azioni. Chi acquista un CFD, dunque, compra un contratto che può essere rivenduto quando il prezzo del sottostante sale per ricavarne un profitto. I CFD sono scambiati tramite contratti chiamati “lotti”. La scalabilità del contratto varia in base al valore dell’asset scelto. I CFD sono prodotti a leva e, pertanto, possono risultare molto rischiosi se non gestiti correttamente.
Gli “interruttori automatici di una borsa valori” sono degli strumenti approvati dalla Securities and Exchange Commission (SEC) per frenare la vendita in situazioni di panico (“panic-selling”) nelle borse statunitensi. Si applicano sia ad ampi indici di mercato come l’S&P500 sia alle materie prime (che però hanno limiti molto più permissivi rispetto agli indici azionari). Sostanzialmente i circuit breaker bloccano temporaneamente il trading online quando i prezzi raggiungono livelli predefiniti, come un calo intraday del 14% per l’S&P500 o un aumento del 15% del prezzo delle azioni di una società nell’arco di cinque minuti. Un esempio recente di intervento dei Circuit Breaker Halts si è avuto durante la crisi finanziaria generata dal Covid-19.
Gli IRA, letteralmente Conti Pensionistici Individuali, sono conti a margine americani che permettono di investire i fondi accumulati sul conto ma con delle limitazioni.
Operazione che consiste nel chiudere una posizione short riacquistando titoli presi in prestito dal broker per vendere allo scoperto.
Il “costo medio” è il prezzo medio pagato per l’acquisto di determinate azioni.
Attività che consiste nell’aprire e chiudere una posizione nello stesso giorno. Il day trading è una strategia di breve termine che consiste nell’approfittare delle fluttuazioni e della volatilità giornaliera dei prezzi.
Questa espressione indica i giorni (generalmente 7 o 14) che i broker possono concedere ai trader che prendono in prestito azioni (borrowing) per chiudere le loro posizioni short. Al termine di tale periodo, se il trader non copre la posizione, il broker può intervenire applicando una commissione di liquidazione.
Colui che opera intraday ma che, a differenza di un semplice day trader, gode di opportune licenze e autorizzazioni. I day trader professionisti pagano commissioni più alte per cui, quando apri un conto, ricordati di specificare sempre il tuo profilo.
In ambito finanziario le dark pool, letteralmente “piscina oscura”, sono delle borse elettroniche alternative rispetto a quelle regolamentate dove è possibile eseguire anonimamente delle operazioni senza rendere pubblici né i prezzi né la quantità delle azioni scambiate. Attualmente una parte cospicua delle operazioni di investimento avvengono proprio tramite questi sistemi alternativi.
Strategia di trading in cui l’investitore destina una somma fissa di denaro per acquistare a intervalli regolari (esempio settimanalmente o mensilmente) determinate azioni o prodotti finanziari. Poiché il prezzo delle azioni è mutevole, anche il numero delle azioni acquistate di volta in volta muta. Questa strategia è particolarmente adatta a chi opera nel medio-lungo termine e consente di gestire bene il capitale durante le forti fluttuazioni dei prezzi.
In ambito finanziario il drawdown indica la distanza tra il picco più alto e quello più basso successivo toccato da uno strumento finanziario in un determinato intervallo di tempo.
Indica il valore percentuale della perdita massima che un trader può avere in un determinato intervallo di tempo. Se riferito ad un portafoglio o ad uno strumento finanziario, il max drawdown è rappresentato dalla distanza tra il picco massimo assoluto e il minimo assoluto.
Sistema informatico automatizzato che acquista e vende ordini di titoli. Gli ECN fungono da terza parte nell’esecuzione degli ordini immessi da un market maker.
Prezzo a cui vengono eseguite le operazioni con il tuo broker
Quantità di azioni, emesse da un'impresa quotata, che sono disponibili per la negoziazione in Borsa. Gli investitori possono liberamente commerciare il flottante sul mercato secondario.
Il Forex, indicato anche tramite l’acronimo FX, è il mercato valutario. Nel Forex avvengono gli scambi e le negoziazioni tra valute diverse ed è uno dei mercati più attivi e usati dagli investitori.
Operazione tramite cui una società quotata fraziona il valore nominale delle proprie azioni, lasciando inalterato il controvalore totale. Il frazionamento modifica il prezzo e il numero di azioni in circolazione (flottante), mentre la capitalizzazione di mercato e il capitale sociale restano invariati. Apple, ad esempio, ha fatto un frazionamento azionario 7:1 il che significa che chi possedeva 1000 azioni a 700$, dopo il frazionamento ne aveva 7000 a 100$. È possibile effettuare anche un frazionamento inverso, ad esempio 10:1. In questo caso, chi aveva 1000 azioni a 1$, dopo l’operazione avrà 100 azioni del valore di 10$ l’una.
I gap su un grafico daily si verificano quando un titolo apre sopra o sotto la chiusura del giorno precedente. Generalmente i gap si manifestano quando nelle sessioni overnight vi sono state notizie e eventi che hanno turbato i mercati.
Tipologia di grafico che consente di visualizzare informazioni essenziali come, ad esempio, il prezzo di apertura/chiusura di un determinato strumento finanziario in uno specifico intervallo di tempo.
È la tipologia di grafici più utilizzata, specialmente dai trader intraday. Questo tipo di grafici, infatti, consente di sintetizzare molteplici informazioni, quali ad esempio: prezzo di apertura, prezzo di chiusura, prezzo più alto del periodo e il prezzo più basso del periodo. La combinazione di queste informazioni permette di comprendere il sentiment degli investitori e consente di avere idee più chiare su come si stanno muovendo i mercati.
I “doji” (letteralmente in giapponese “errore”) sono rappresentazioni grafiche che assomigliano ad un segno “più” o ad una croce stilizzata. Da un punto di vista valoriale, i bracci della croce o del più indicano il prezzo di apertura e chiusura di uno strumento finanziario. Generalmente la comparsa di candele doji in situazioni di mercato in trend, può indicare una possibile inversione di tendenza. Le candele doji sono usate principalmente nei grafici giornalieri.
I grafici a linee, come suggerisce il nome, sono costituiti semplicemente da una o più linee. Identificano un singolo valore, ovvero l’ultimo prezzo battuto dal mercato. Sono la tipologia più semplice di rappresentazione grafica e vengono usati generalmente per esprimere il prezzo di uno strumento finanziario nel medio-lungo periodo.
Gli indicatori tecnici sono dei misuratori oggettivi dei prezzi di uno strumento finanziario calcolati nel passato. Esistono diversi tipi di indicatori, ognuno con una funzione e un obiettivo diverso (ad esempio: capire quando entrare/uscire dal mercato, misurare il livello di volatilità e di rischio di un investimento, calcolare la media storica dei prezzi etc.). Tra i più usati troviamo MACD, RSI, il momentum e le Bande di Bollinger. Per saperne di più leggi questo articolo.
Il MACD è un indicatore oscillante che misura la distanza tra Medie Mobili. Se le medie mobili si allontanano (divergenza), allora significa che il titolo si sta muovendo rapidamente e potrebbe esserci una situazione di volatilità. Se, viceversa, tendono ad avvicinarsi (convergenza), allora significa che il titolo sta tronando in equilibrio. Il MACD consente di calcolare la direzione di un trend, la sua durata e il momentum. Per saperne di più leggi questo articolo.
RSI è un indicatore fondamentale dell’analisi tecnica. Si tratta di un indicatore che può oscillare tra 0 e 100 ed è utile per intercettare i trend del mercato. Ad esempio: quando un titolo ha un RSI inferiore a 20, significa che è in fase di ipervenduto e potrebbe essere soggetto a un rimbalzo. Viceversa un titolo con RSI superiore a 80 è in fase di ipercomprato e potrebbe essere soggetto a un controtrend. Per saperne di più leggi questo articolo.
È uno strumento offerto dal broker che consente al trader di aumentare il suo potere d’acquisto e di disporre di maggiori capitali rispetto a quelli effettivamente versati sul conto. L’ammontare richiesto dal broker come garanzia della leva è chiamato margine. Da un punto di vista matematico, la leva si calcola dividendo il controvalore della nostra posizione con il margine richiesto dal broker. È bene usare la leva con molta prudenza se si vuole evitare di sovraesporsi. Per saperne di più leggi questo articolo.
Aprire una “posizione long”, o semplicemente “essere long” significa acquistare un asset sperando che il prezzo salga e che il sottostante acquisti valore. Il trader che opera long viene anche definito “toro” e trae profitto dai mercati rialzisti. Per uscire da una posizione laterale rialzista o long, un trader può "scalare" ossia può vendere le proprie azioni in piccole porzioni.
Il Margin Account è un tipo di conto di intermediazione che ti consente di acquistare azioni, per esempio, a margine prendendo in prestito denaro tramite il broker. Generalmente esiste una procedura di richiesta che deve essere approvata dal broker per garantire l’idoneità ad aprire un conto a margine.
Il “margin call” è una richiesta di margine che viene effettuata dal broker nei confronti del trader a cui ha prestato denaro. Quando un trader va in margin call il broker chiuderà automaticamente le sue posizioni se il valore del conto è inferiore al margine richiesto.
Rappresenta la somma di denaro richiesta dal broker per scambiare un determinato asset finanziario. Questa somma può variare a seconda del profilo di rischio e della regolamentazione degli asset che si intende scambiare.
Il margine è inversamente correlato alla leva finanziaria. Quindi più il margine richiesto sarà basso e più alta sarà quindi la leva utilizzabile.
Intermediario, Operatore o istituzione finanziaria che acquista e vende un numero elevato di asset al fine di garantire liquidità agli operatori. I market maker possono influenzare notevolmente la liquidità e l’andamento del mercato borsistico tramite la compra-vendita di ingenti quantità di azioni.
Strategia che consiste nel continuare a raddoppiare un investimento dopo ogni trade perdente finché non si indovina quello giusto. La martingala è un sistema molto rischioso, più adatto al gioco d’azzardo che non ad una seria attività di trading (non a caso si parla di “lottery trading”).
La Media Mobile è uno degli indicatori più usati nell’analisi tecnica e consiste nel calcolare la media di una serie di dati (generalmente il prezzo di un asset). Grazie alla media mobile i trader possono determinare la presenza di trend, la loro direzione ed intensità. Generalmente se i prezzi si trovano sopra una media mobile si è di fronte a un uptrend, mentre invece quando i prezzi si trovano al di sotto della media si tratta di downtrend.
La media Mobile esponenziale è un indicatore usato soprattutto nel trading di breve termine. Attribuisce maggior peso ai prezzi più recenti, consentendo, dunque, di interpretare e reagire più velocemente alle variazioni di valore degli strumenti finanziari.
In finanza il “momentum” indica lo studio della variazione dei prezzi di uno strumento finanziario e consente di capire quanto e con quale velocità il prezzo si stia muovendo verso l’alto o verso il basso. Da un punto di vista matematico, il momentum viene misurato dal rapporto tra il prezzo di chiusura dell’ultimo giorno di contrattazione ed N periodi precedenti. Questo parametro è fondamentale per misurare la forza di un trend e per calcolare, in particolare, la sua direzione. Per saperne di più leggi questo articolo.
Il money management, letteralmente “gestione del denaro” è uno dei concetti più importanti del trading. Questa espressione fa riferimento alla gestione del capitale al fine di massimizzare i profitti e di ridurre le potenziali perdite. Un buon money management comprende due aspetti: il risk management e il position siziong. Grazie ad un corretto money management, il trader può allocare e distribuire le sue risorse tra i diversi asset finanziari senza sovraesporsi.
Quando una società fa un'IPO, significa che per la prima volta vende un numero fisso di azioni sul mercato aperto per raccogliere fondi. Tale denaro viene investito per lo sviluppo della società stessa (infrastrutture, servizi, investimenti strategici, etc.).
Offerta che viene fatta dopo l’IPO. Anche se la società esegue più offerte secondarie, esse vengono chiamate sempre nello stesso modo. Durante un’offerta secondaria la società mette in vendita altre azioni per incrementare i suoi fondi. Tale operazione aumenta il flottante ma determina una diminuzione nel valore delle azioni il che, spesso, non è ben visto dagli investitori soprattutto a lungo termine.
Il New York Stock Exchange (o NYSE) è aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:30 alle 16:00 EST. Ci sono giorni festivi in cui il mercato è chiuso o chiude anticipatamente alle 13:00. Talvolta è possibile fare trading pre-market e after-hour, ma la liquidità è spesso molto bassa perché non ci sono molti acquirenti o venditori che operano fuori orario.
I “market order” sono delle istruzioni che il trader dà al proprio broker per effettuare un ordine al prezzo disponibile in quel momento sul mercato. Quando il market order viene completato, l’operazione viene segnata come “eseguita”.
Diversamente dagli ordini stop e limit, in quelli market non è possibile prevedere o controllare il prezzo a cui l’operazione verrà eseguita. Ciò significa che l’ordine potrebbe essere effettuato quando il prezzo di mercato è svantaggioso per il trader (fenomeno detto “slippage”).
Gli ordini “Fill or Kill”, letteralmente “riempi o uccidi” indicano al broker di effettuare un’operazione di acquisto/vendita immediatamente, altrimenti l’ordine viene annullato. Diversamente dagli ordini limit o stop, nei FOK non vi sono slittamenti di prezzi poiché l’ordine viene eseguito in tempo reale.
L’ordine “buono sino all’annullamento” è un tipo di istruzione che rimane attivo sul server del broker sino alla sua esecuzione o al suo annullamento. Gli ordini GTC consentono ai trader di conoscere in anticipo i livelli di ingresso/uscita.
Un “ordine limite” è un tipo di istruzione che indica al broker di eseguire un’acquisto/vendita solo quando il prezzo di mercato raggiunge un preciso livello che è più alto (per le vendite) o più basso (per gli acquisti) rispetto a quello del mercato. Nel caso di acquisto si parla di Buy Limit Order, per le vendite di Sell Limit Order.
Un “ordine stop” è un tipo di istruzione che indica al broker di eseguire un’acquisto/vendita solo quando il prezzo di mercato raggiunge un livello preciso che è meno favorevole rispetto al prezzo corrente. Vi sono due categorie di stop order: ordini di chiusura, detti anche “stop-loss order” e ordini di apertura in stop. I primi servono per chiudere automaticamente tutte le posizioni che raggiungono un determinato margine di perdita e comprendono gli stop-loss, i trailing stop e gli stop-loss garantiti. Gli ordini di apertura in stop, invece, vengono utilizzati per aprire posizioni quando i prezzi a cui vogliamo inviare il nostro ordine sono più svantaggiosi del prezzo attuale di mercato.
Il trailing stop è un tipo di ordine stop di chiusura. Anziché attivarsi quando il prezzo tocca una determinata cifra, questo tipo di ordine viene eseguito quando il prezzo si allontana di un preciso valore dal suo prezzo di mercato iniziale. È possibile impostare il trailing stop in punti percentuali o in “punti di distanza” (trailing step) dal prezzo di mercato. Nel caso di posizioni short il trailing stop si posizionerà al di sopra del prezzo di mercato mentre, nelle posizioni long, si imposterà al di sotto.
Il termine “mercato orso” si riferisce a un mercato debole. I trader “orsi” tradano il mercato pensando che il prezzo delle azioni o di un determinato titolo scenderà. Per questo i ribassisti tendono a vendere le loro posizioni rialziste o a prendere posizioni short.
In ambito finanziario, l’espressione “position sizing” indica la dimensione di una posizione e serve per determinare la quantità di denaro che è possibile investire su una singola operazione rispetto al capitale totale. Ponderare in maniera corretta la position sizing delle posizioni che vengono aperte sul mercato è fondamentale per evitare il rischio di sovraesporsi. La position sizing fa parte del processo più ampio di “money management”, ossia di gestione delle risorse finanziare destinate agli investimenti.
Il potere d’acquisto di un trader è dato dal capitale (deposito + margine + leva) che può utilizzare per i suoi investimenti. Nel caso, ad esempio, di un saldo di 100 mila dollari con una leva 4x, il potere d’acquisto del trader sarà di 400 mila dollari.
Il profilo di rischio indica la quantità di rischio che un investitore è in grado di accettare e sostenere per raggiungere i propri obiettivi finanziari. Il profilo di rischio è influenzato da molteplici fattori, quali ad esempio il capitale a disposizione, la propensione alle perdite, la situazione finanziaria etc. per questo ogni soggetto ha un diverso profilo di rischio.
L’espressione “Proprietary Firm Accounts”, letteralmente “Conti di società proprietarie”, si riferisce ai conti di società che investono il proprio capitale per negoziare azioni, valute, commodity o altri strumenti finanziari a scopo di lucro. Diversamente dalle società che fanno hedge o che commerciano per conto dei loro clienti e guadagnano attraverso le commissioni o la partecipazione agli utili, le Proprietary Firm Accounts assumono trader dotati di opportuna licenza che operano direttamente per loro.
Le quotazioni di livello 1 sono un tipo di quotazione per un titolo che include alcune informazioni essenziali, quali ad esempio: l’ultimo prezzo scambiato, il prezzo corrente di offerta (bid price) più alto e il prezzo di domanda (ask price) più basso. Analizzare le quotazioni di livello 1 consente ad un investitore di avere un’idea di come uno strumento finanziario si stia muovendo in un determinato momento.
Le quotazioni di livello 2 consentono di avere un’idea più approfondita dei movimenti del mercato e del sentiment generale degli investitori. Oltre alle informazioni presenti nel livello 1, i dati di secondo livello includono la dimensione dell’offerta, ossia la quantità di contratti o azioni ordinate a ciascun livello di prezzo Bid, e la dimensione Ask, cioè la quantità di contratti o azioni ordinate a ciascun livello di prezzo Ask
Il “partial fill” si verifica quando si riesce a eseguire solo una parte di un. In questi casi, l'ordine rimanente deve essere annullato oppure occorre aspettare fino a che il prezzo di mercato consenta l’esecuzione e il “riempimento” dell’intero ordine.
La SSR, letteralmente “restrizione alla vendita allo scoperto” si verifica quando un titolo perde oltre il 10% in un solo giorno. Quando un’azione ha SSR i trader non possono più prendere posizioni short tranne quando l’azione sta salendo.
Le strategie reversal o controtrend (dette in inglese anche “countertrend”) consistono nel tradare un mercato sfruttando i possibili rintracciamenti rispetto al trend principale. Anziché, dunque, seguire e cavalcare un trend come fanno i trend follower, i trader mean-reverting aspettano il momento opportuno in cui si aspettano che il movimento invertirà la sua direzione. Per farlo vengono utilizzati precisi indicatori o livelli tecnici. Per saperne di più leggi questo articolo.
Lo “share buyback” è, letteralmente, il riacquisto di azioni da parte della società che le ha emesse durante l’IPO. Tale processo può essere fatto in due modi: attraverso un'offerta pubblica, oppure acquistando le azioni disponibili sul mercato. Il Buyback diminuisce il flottante presente sul mercato.
Nel trading, l’espressione risk management (letteralmente “gestione del rischio”), indica il processo tramite cui un trader misura il rischio di un investimento o di un’operazione finanziaria e sviluppa strategie adatte per controllarlo. Il risk management è una componente fondamentale di un buon money management e consente al trader di effettuare operazioni in linea con il proprio profilo di rischio, evitando la sovraesposizione.
Procedura che consiste nell’aprire e chiudere velocemente le proprie posizioni con l’obiettivo di trarre profitto da movimenti di breve termine dei prezzi. Gli scalper lavorano principalmente intraday e, generalmente, hanno guadagni e perdite di piccole dimensioni ed effettuano un gran numero di trade al giorno (tra 10 e 100).
“Andare short” o “aprire posizioni short”, significa vendere allo scoperto un asset sperando che il suo valore diminuisca. Chi opta per questo tipo di strategia cerca di speculare sul ribasso dei prezzi. La vendita allo scoperto viene fatta generalmente tramite un broker da cui vengono presi in prestito (borrowing) i titoli.
Lo Short Interest indica la percentuale complessiva di azioni short di un determinato titolo presenti sul mercato. Ad esempio, se un titolo X ha un flottante di 1 milione di azioni e 10 mila sono short, significa che ha uno short interest del 1%. Lo short interest è un indicatore molto importante del sentiment degli investitori e dell’andamento del mercato.
Particolare situazione che si verifica quando un titolo inizia improvvisamente a salire e i trader che sono short iniziano a coprire le loro posizioni (o il broker le chiude perché hanno raggiunto una perdita massima consentita). Durante lo short squeeze si crea uno squilibrio tra acquisto/vendita che può portare le azioni a movimenti estremi anche del 50-100% intraday con violenti picchi di volatilità.
Lo “slippage”, letteralmente “slittamento” indica la differenza tra il prezzo eseguito di un ordine e quello atteso. Generalmente lo slippage si verifica in situazioni di elevata volatilità dei mercati e può avvenire sia nel caso di ordini market che nel caso di ordini di grandi dimensioni che non trovano un interesse della controparte al prezzo atteso. A seconda della differenza tra prezzo atteso e prezzo eseguito si può avere uno slippage positivo, negativo o assente.
I “Thick Market”, ossia i mercati “spessi”, sono mercati con elevati volumi di negoziazioni. Generalmente i titoli di questi mercati hanno fluttuazioni molto ampie ma lente e sono molto liquidi il che li rende particolarmente adatti .Per tutti i tipi di strategie.
Letteralmente “thin market” significa mercato “sottile”. Questa espressione si usa per indicare un mercato con poche negoziazioni, con un flottante basso e con un “bid/ask spread” contenuto. Si tratta di mercati poco adatti. Al trading ad alta frequenza (come lo scaliping).
Il Time & Sales è uno strumento che mostra in dettaglio e in tempo reale tutti gli scambi eseguiti, riportando il prezzo, la quantità e l'orario di esecuzione. Lo strumento, inoltre, consente di sapere se lo scambio è avvenuto su Bid o Ask.
Indica l’arco temporale, ossia il riferimento temporale che viene impostato nel grafico. È possibile impostare e leggere i grafici a 1, 5, 15 minuti, ad un’ora, un giorno etc. sino ad arrivare ad un anno. Il time frame è fondamentale per capire come si muovono i prezzi e per effettuare correttamente gli investimenti.
Il termine “toro” o “bull market” si riferisce ad un mercato in rialzo. Può essere anche usato per far riferimento ad una posizione specifica che il trader sta prendendo. I trader “tori” operano sperando che il titolo salga.
Un trend è un movimento forte e duraturo di un mercato che può avere tre direzioni: rialzista, ribassista, laterale. Un trend è al rialzo quando i suoi massimi e minimi sono crescenti, è ribassista quando sono decrescenti e laterale quando si muovono orizzontalmente. È possibile individuare l’inizio, l’intensità e la fine di un trend grazie a precisi indicatori tecnici. Le strategie di trading che sfruttano e seguono i trend del mercato vengono dette trend following. Per saperne di più leggi questo articolo.
Strategia di trading che consiste nel seguire e cavalcare un movimento forte e costante di un mercato. I sistemi di tipo trend following possono seguire e sfruttare sia trend al rialzo che al ribasso e si basano sull’uso di specifici indicatori tecnici che consentono di individuare un trend in atto e, al contempo, servono per misurare il momento più opportuno di ingresso/uscita dal mercato. Per saperne di più leggi questo articolo.
Parametro che misura la variazione percentuale di un prezzo rispetto alla propria media in un determinato periodo di tempo. La volatilità è essenziale per valutare il rischio/rendimento di un investimento. Maggiore, infatti, è la volatilità di uno strumento finanziario e più alto sarà il rischio (ma anche l’eventuale rendimento) dell’investimento. Viceversa, più stabile è il mercato e più bassa è la volatilità e meno rischioso viene considerato l’investimento. Per saperne di più leggi questo articolo.
Indica il numero complessivo di azioni che vengono negoziate nell’orario di mercato. Il volume è un parametro molto utile che consente di sapere anche quanto un determinato titolo è stato negoziato in un preciso periodo di tempo. Nel caso del Forex, il calcolo dei volumi viene effettuato considerando i “tick” ossia i movimenti verso l’alto o verso l’alto della quotazione di un titolo. Maggiore è il numero di tick al secondo e più alto sarà il volume del Forex.
Anche detto RVOL, il volume relativo è un indicatore che raffronta il volume di trading attuale di un determinato titolo con il volume passato in un preciso periodo di tempo. Le azioni che hanno un RVOL elevato hanno maggiore liquidità. Da un punto di vista matematico il volume deriva dal rapporto tra volume e volume medio.