Vacanze come Natale e Pasqua rappresentano per la maggior parte di noi momenti di svago e di relax, da dedicare alla famiglia o ad altre attività che amiamo.
Ma come diceva Gordon Gekko, protagonista del noto film Hollywoodiano Wall Street, “il denaro non dorme mai”.
Lo scopo di questo articolo è cercare di capire se possiamo sfruttare i mercati anche nei periodi festivi. Vedremo quindi cos’è il cosiddetto Long on Holidays, come si può impostare in una strategia di trading sistematico e quali sono i suoi effettivi vantaggi.
Il Long on Holidays è, in un certo senso, una tipologia di rally, ovvero una fase in cui il prezzo di un asset cresce in modo sostenuto.
Questo setup suggerisce di andare long – cioè comprare – durante un periodo festivo, in quanto ci si aspetta un comportamento rialzista del mercato.
Questo comportamento rialzista è dovuto proprio all’avvicinarsi delle festività, perché a ridosso delle feste aleggia spesso un ottimismo maggiore (anche tra trader) e i consumatori tendono a spendere molto di più.
Di conseguenza le performance di molte aziende quotate in borsa ricevono una spinta in avanti. E noi cercheremo di approfittare proprio di questa accelerazione, applicando il setup Long on Holidays al mercato azionario.
Naturalmente il Long on Holidays fa riferimento a vacanze di calendario, come Pasqua, Natale o Thanksgiving per gli americani, non alle ferie personali che decidiamo di prenderci come trader individuali.
Il modo migliore per testare l’efficacia di una determinata strategia teorica è, come sempre, metterla alla prova.
Nel video qui sotto Andrea Unger ti mostra passo dopo passo un esempio di Long on Holidays applicato a diversi mercati e ti spiega quali sono i vantaggi e svantaggi associati a questa strategia.
Andrea considera innanzitutto il Mini S&P 500, il primo mercato su cui è stato testato il Long on Holidays.
Come vedi nel video, le uniche ricorrenze in cui effettivamente si manifestano dei risultati interessanti sono Natale e Pasqua, ossia le festività più importanti. Vediamo quindi che tra Dicembre e Gennaio e poi ad Aprile i profitti sono degni di nota, mentre negli altri mesi non sono granché.
Qui sotto trovi l’equity line generata da questa impostazione.
Come vedi non si tratta di una equity line strepitosa. Ci sono infatti alcuni momenti di drawdown piuttosto significativi.
A questo punto Andrea ragiona sul fatto che se alcune festività sono decisamente migliori di altre, forse potrebbe aver senso operare soltanto all’interno di queste finestre temporali.
Inoltre osserva che provando ad impostare un filtro basato sulla media mobile l’operazione diventa più attraente. A fronte di minori guadagni, che potevamo aspettarci considerando che restiamo a mercato molto meno, il drawdown si riduce moltissimo, sparendo quasi del tutto.
La media mobile evita di effettuare ingressi ‘contro-trend’, evitando quindi di comprare in quei periodi in cui il prezzo si trova al di sotto della media mobile.
Quindi la prima osservazione che possiamo trarre è che il setup Long on Holidays può funzionare anche in maniera grezza sull’indice americano, ma utilizzando un filtro basato sulla media mobile si ottengono risultati migliori in termini di drawdown.
Cerchiamo ora di rispondere ad un secondo quesito, ovvero se il Long on Holidays possa funzionare anche su altri mercati oltre all’azionario americano.
Germania
Partiamo prendendo in considerazione uno dei più importanti mercati europei, quello tedesco. Nello specifico, il Dax Future.
Come puoi vedere nel video a partire dal minuto 6:30, il mercato tedesco si comporta praticamente come quello americano. I picchi più significativi sono in corrispondenza delle grandi feste (ossia Natale e Pasqua).
Andrea prende in considerazione anche importanti festività nazionali tedesche come il Giorno dell’Unità del 3 Ottobre, ma anche in questo caso il setup non produce risultati particolarmente interessanti.
Qui sotto trovi l’equity line prodotta dal Long on Holidays sul Dax Future.
Anche in questo mercato è interessante vedere cosa succede se si prova a rimanere meno tempo a mercato, sfruttando i picchi più alti ed evitando le fasi meno performanti. E in effetti, similmente a quanto visto con il Mini S&P500, i risultati diventano più interessanti.
Italia
Anche considerando il FTSE MIB (ex FIB) italiano ritroviamo una forte prestazione a cavallo di Natale e Pasqua, come nel resto del mondo.
A partire dal minuto 8:45 del video trovi inoltre un’analisi di ciò che succede applicando il Long on Holidays a Ferragosto, una festività molto importante nel nostro paese. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a risultati poco appetibili con un setup grezzo, mentre inserendo il solito filtro e restando meno tempo a mercato la situazione diventa più attraente.
Quindi se vuoi sfruttare il rialzo dei prezzi a Ferragosto sul MIB, assicurati di tenere il trade aperto per poco tempo e chiudere subito la posizione dopo la festività.
Altri mercati
Un mercato che fa un po’ eccezione è Hong Kong, nel senso che non si vedono particolari benefici nemmeno intorno alle festività più importanti. In questo caso è semplicemente meglio non adoperare affatto la strategia.
Restando in Asia vediamo invece che il Giappone si comporta in modo simile ai mercati europei ed americani.
Anche in Australia osserviamo prestazioni simili.
Arrivati a questo punto rispondiamo alla domanda più importante: vale la pena usare il nostro tempo e le nostre energie per impostare un setup Long on Holidays?
A nostro giudizio la risposta tende al no. A fronte di profitti piuttosto contenuti ci esponiamo a rischi forse eccessivi.
Occorre infatti tenere presente che durante le vacanze la borsa rimane chiusa. Questo significa che le posizioni aperte non possono essere chiuse né manualmente né con uscite automatiche impostate all’interno dei trading system in quanto eventuali ordini di stop verrebbero eseguiti soltanto alla riapertura dei mercati.
Concludendo, il setup di per sé funziona, soprattutto con l’aggiunta di filtri che ci fanno rimanere meno tempo a mercato, tuttavia ci sentiamo di affermare che probabilmente il gioco non vale la candela.