Definiremo una strategia che ti permetterà di avere tutto quello che ti serve per guadagnare costruendo e operando il tuo portafoglio di strategie automatizzate... Rispondi a qualche domanda nel nostro questionario e poi scegli giorno e ora più adatti a te.
PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Stop loss e take profit sono due ordini di uscita molto utilizzati nel trading sistematico. Il take profit consente di chiudere una posizione in guadagno evitando che i profitti vengano "rimangiati", mentre lo stop loss ci permette di chiudere una posizione in perdita prevenendo perdite eccessive.
Data la sua funzione di protezione del capitale, lo stop loss è senza dubbio molto più utile del take profit ai fini della gestione del rischio, ed è per questo che in genere si consiglia di inserirlo sempre nelle proprie strategie.
Ovviamente, l'utilità e l'efficacia di questi ordini dipende dal loro corretto utilizzo. Un'impostazione scorretta, infatti, potrebbe portare a problemi in live trading, compromettendone la funzione protettiva.
Per aiutarti ad utilizzarli al meglio abbiamo quindi deciso di preparare una guida semplice, completa e dettagliata.
Guardandola scoprirai:
-Cosa sono e come funzionano gli ordini di stop loss e take profit
-Dove posizionare i livelli degli ordini rispetto all'entry price (per posizioni long e short)
-Diverse modalità di calcolo come ammontare monetario, distanza di punti dall'entryprice e con ATR (e differenze tra queste modalità)
-Consigli per evitare problemi in live trading
-Codici di esempio e test
Preparati a prendere appunti e… Buona visione! 😎
Introduzione
Buongiorno a tutti e ben ritrovati in questo nuovo video. Oggi vedremo insieme cosa sono e come utilizzare al meglio lo stop loss e il take profit.
Sono in sostanza degli ordini di uscita dalle posizioni, per cui una uscita avverrà in perdita e l'altra in profitto.
Ne parleremo approfonditamente per capire come utilizzarli e come proteggersi dalle insidie del live trading.
Bene, lo stop loss e il take profit come detto sono strategie di uscita dalle posizioni.
Per cui abbiamo suddiviso in questa schermata, in questa "matrice" potremmo chiamarla, il lato long dal lato short.
Lo stop loss, per quanto concerne il lato long, sarà posizionato al di sotto del livello di ingresso.
Mentre invece per il lato short, il livello di stop loss sarà superiore al livello dell'ordine short.
Per il take profit invece sarà il contrario. Come detto, il take profit rappresenta un'uscita in profitto, per cui se saremo dei compratori, quindi avremo comprato per esempio su questo livello, ecco che poi il nostro livello di take profit sarà posizionato a un livello superiore al nostro livello di ingresso.
Viceversa per il lato short, dove invece il nostro livello di ingresso sarà superiore al livello di take profit. Perché chiaramente guadagneremo nel momento in cui il mercato andrà a scendere.
Quindi se, come detto, il mercato farà un movimento fino a toccare lo stop loss o il take profit, le nostre posizioni saranno chiuse.
Non sempre questo tipo di ordini di uscita dal mercato sono utilizzati all'interno delle nostre strategie.
Sarebbe meglio specificare che lo stop loss andrebbe utilizzato sempre e comunque per evitare perdite troppo elevate o comunque eccessive rispetto a quelle che erano state le previsioni.
Mentre invece il take profit è sicuramente un parametro che si potrebbe anche omettere qualora ci fossero delle condizioni non troppo complesse per poter magari poi chiudere una posizione magari dopo un numero di giorni, un numero di ore o semplicemente reversando la posizione.
Quindi lo stop loss è sicuramente importante ed è da utilizzare, mentre del take profit si potrebbe fare anche a meno.
Lo stop loss e il take profit quindi rappresenteranno i livelli... i massimi livelli, potremmo dire, di perdita e/o profitto in cui chiuderemo le nostre posizioni.
Toccati quindi questi livelli la posizione verrà chiusa o in perdita, per quanto riguarda lo stop loss, se verrà toccato lo stop loss, oppure in profitto se invece verrà toccato il take profit.
5 tipi di SL e TP
A questo punto spostiamoci sul PowerLanguage Editor, dove ho codificato cinque casistiche di potenziali stop loss e take profit utilizzabili per il live trading.
Nel primo caso vediamo lo stop loss e il take profit calcolati come un ammontare monetario.
Quindi in questo caso vedete che si utilizza la parola riservata "setstoploss", e "setprofittarget", che sono già presenti di default in MultiCharts e sono molto comodi da utilizzare perché poi richiedono al loro interno soltanto di specificare appunto l'ammontare monetario.
Nel caso successivo vediamo sostanzialmente le due parole riservate richiamate allo stesso modo, ma all'interno delle parentesi l'ammontare monetario viene calcolato come una distanza in punti.
In questo caso 10 punti per quanto riguarda lo stop loss, perché viene moltiplicato al Big Point Value, che è un'altra parola riservata che va appunto a estrapolare dal Quote Manager quello che è il valore del movimento di un punto del sottostante su cui stiamo operando.
La cosa a cui bisogna stare molto attenti in queste casistiche è che utilizzando "setstoploss" e "setprofittarget", queste due parole riservate, il calcolo dello stop loss in live trading sarà effettuato non sul prezzo teorico di ingresso della strategia, quindi quello "corretto" potremmo dire, ma sul prezzo aggiustato dello slippage.
Quindi cosa succederà? Che se in live trading andremo... il mercato andrà a colpire il nostro ordine di ingresso entreremo al mercato, ma se verremo slippati di 1 o 2 tick ecco che il nostro stop loss verrà calcolato sul prezzo reale che ha battuto il mercato e a cui siamo stati eseguiti.
Questo comporta che lo stop loss sarà più vicino, in questo caso, rispetto al backtest, così come anche il profit target sarà in questo caso più distante, leggermente, di 1 o 2 tick.
Quindi per evitare queste situazioni si possono utilizzare le casistiche riguardanti i casi 3 e 4, in cui andremo a calcolare lo stop loss e il take profit con una distanza dall'entryprice, che sarebbe il prezzo di ingresso teorico della nostra strategia. Quindi non correremo il rischio di avere degli stop loss diversi in live trading.
Per fare questo basterà specificare che a delle posizioni rialziste venderemo, quindi "sell next bar entrprice meno 10 stop", quindi venderemo con degli ordini di tipo stop nel momento in cui il mercato andrà a toccare il livello distante di 10 punti dal nostro prezzo di ingresso entryprice.
Ovviamente per la situazione opposta, quindi per il lato short, quando il market position sarà uguale a -1, allora compreremo "buy to cover", perché chiaramente per chiudere una posizione short dovremo comprare, anche in questo caso a una distanza dall'entryprice superiore ovviamente all'entryprice di 10 punti in questo caso.
Perché abbiamo visto prima, quando siamo short lo stop loss verrà fissato a un livello superiore rispetto al prezzo di ingresso.
Per il take profit si fa alla stessa maniera. Invece degli ordini stop utilizzeremo gli ordini limit perché in questo caso per il take profit andremo a piazzare un ordine a un livello migliore rispetto... più "conveniente" potremmo dire, rispetto a quello attuale.
Quindi nel momento in cui saremo long vorremo vendere in profitto ovviamente a un prezzo superiore rispetto al nostro prezzo di carico, e quindi andremo a piazzare un ordine limit sul livello di entryprice più 20 punti.
Per quanto riguarda il lato short invece faremo il contrario, quindi andremo a comprare alla barra successiva al livello, con ordine limit, al livello di entryprice meno 20 punti perché in questo caso il mercato dovrà scendere per permetterci appunto di guadagnare.
Tuttavia è bene tenere a mente che queste due casistiche, quindi calcolate sull'entryprice, hanno al loro interno una condizione che è fondamentale, quella sul market position.
E MultiCharts per calcolare il market position avrà bisogno appunto di vedere un ingresso della strategia, e così solo alla barra successiva rispetto alla barra di ingresso riusciremo a piazzare i nostri ordini a livello di entryprice meno 10 per esempio, o entryprice più 20.
Quindi questo comporta che per una barra, per quei 5-15 minuti, dipende ovviamente dal timeframe, con questa tipologia non si avrà lo stop loss corretto.
Perciò attenzione a utilizzare questi due... queste due casistiche soltanto su dei timeframe veloci.
L'ultimo caso che volevo sottoporvi è, diciamo, quello che utilizza l'Average True Range, che sappiamo essere un indicatore che calcola la volatilità in punti di un determinato sottostante.
E quindi possiamo servirci di questo indicatore, che indicherà appunto una distanza in punti come detto.
Facciamo un esempio. Vedete, in questo caso lo stop loss sarà settato come l'Average True Range, che sarà quindi una distanza in punti, mettiamo per esempio 5, mettiamo che valga 5 in quel momento l'Average True Range.
Questo 5 verrà moltiplicato di nuovo al Big Point Value e poi moltiplicato nuovamente per un moltiplicatore che semplicemente servirà a dire di piazzare il nostro stop loss a una, due, tre volte l'ATR che abbiamo calcolato.
Il take profit lavora esattamente alla stessa maniera, ma ovviamente il moltiplicatore in questo caso sarà segnalato con un input diverso.
Magari se lo stop loss dovesse essere settato a, faccio per dire, due volte l'ATR, ecco che il take profit potrebbe essere impostato a 4 volte o 5 volte l'ATR.
Uno script per scegliere SL e TP
Qui adesso vediamo anche l'ultima slide dove abbiamo raggruppato tutte le varie tipologie di uscita. Vedete l'input "exit type" che varia da 1 a 5.
Se invece dovessimo utilizzare zero come input ovviamente non vedremo alcun tipo di uscita in stop loss o in take profit.
E poi ho vedete inserito giusto due righe qui all'inizio della strategia per permettere di comprare e successivamente vendere questa posizione. Non fate affidamento su questa strategia, ovviamente è soltanto un piccolo esempio che ci servirà per capire come variano le varie tipologie di uscita in stop loss o in take profit.
Infine vediamo anche l'ultima casistica che ho inserito con ordini market.
Questo potrebbe essere utile nei momenti in cui magari il broker che deve trasmettere i nostri ordini sul mercato per qualche motivo rigetta questi ordini, vuoi perché magari il livello di prezzo a cui stiamo tentando di mandare l'ordine è troppo distante, per esempio, dal prezzo attuale.
Ecco che potrebbe essere utile usare questo escamotage dove attenderemo una Close inferiore al prezzo di ingresso, meno chiaramente la distanza in punti per il lato long, e viceversa faremo poi per lo short.
Quindi non invieremo un ordine di tipo stop ma attenderemo il verificarsi di questa condizione per poter poi attivare il nostro ordine, che verrà poi mandato alla barra successiva a mercato.
Sotto poi vediamo anche le condizioni per il take profit che saranno inverse ovviamente a quelle scritte sopra.
Ottimizzazione su Multicharts
Bene, eccoci qua su MultiCharts dove ho caricato il Mini SP 500. Come stop loss ho deciso di utilizzare lo stesso ammontare monetario che equivarrebbe alla distanza in punti, per esempio 1.000$ sul SP 500, sul Mini SP 500 future, equivalgono a 20 punti, quindi "MyDollarStop" sarà equivalente a "MyStopIn Points", che sono questi due input.
Così come anche "MyDollarTarget", che equivale a 2.000$, sarà nient'altro che 40 punti, perché il Big Point Value su questo mercato equivale appunto a 50$.
Quindi a questo punto poi ho utilizzato anche 3 e 5 come moltiplicatori dell'Average True Range, in modo tale da avere dei parametri iniziali su cui poter ottimizzare.
Quindi cosa faremo? Andremo a ottimizzare solo il nostro input sulle uscite per vedere come cambia, come cambiano i risultati, se cambiano, e proveremo le casistiche da 0 a 5.
Zero compreso perché con zero vedremo anche tutte quelle casistiche in cui non avremo invece né lo stop loss e né il take profit.
A questo punto lanciamo l'ottimizzazione, che è presto fatta, ed ecco qui. Vediamo ordinando per il tipo di uscita, vediamo che con zero questi sono i risultati.
Quindi il Net profit e il Drawdown e l'Average trade. Sicuramente non è un buon risultato, ma come detto adesso non stiamo qui a valutare i numeri della strategia che sappiamo essere non troppo buona.
E poi la cosa importante da vedere è che le casistiche 1 e 2, che riguardano le parole riservate "setstoploss" e "setprofittarget" danno risultati assolutamente identici.
Ma come mai? Lo abbiamo spiegato poco fa. Sia specificando l'ammontare monetario sia specificando lo stesso ammontare monetario ma come una distanza in punti, i risultati sono praticamente gli stessi, infatti vedete combaciano al 100%.
Con invece la tipologia numero tre, vediamo praticamente che lo stop loss e il take profit sono calcolati dall'entryprice, quindi cambia ma veramente di pochissimo i risultati, forse solo una manciata di trade.
Gli ordini verranno mandati alla barra successiva all'ingresso, quindi se lo stop loss era stato preso nella stessa barra di ingresso, ecco che qualche differenza potrebbe anche accadere.
Nella tipologia invece numero quattro abbiamo delle differenze. Si notano in questo caso. E abbiamo nella tipologia quattro appunto gli ordini con l'Average True Range, quindi ci serviremo di stop loss e take profit calcolati sull'ATR.
In ultimo vediamo la tipologia con ordini market. Anche in questo caso non dovrebbe cambiare molto dalle casistiche precedenti.
Ma anche in questo caso, una volta toccato il livello di stop loss la strategia chiuderà solo alla barra successiva. Perché? Perché in questo caso utilizziamo degli ordini market e quindi attenderemo la chiusura di una barra, che in questo caso sono state utilizzate a 30 minuti, per poi poter finalmente chiudere la nostra posizione.
Quindi ragazzi, adesso avete tutto quello che vi serve per poter riconoscere gli stop loss e i take profit, come usarli in live e quali sono le differenze che possono occorrere tra le varie tipologie di uscita.
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PRENOTA ORA LA TUA CONSULENZA STRATEGICA >>Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.
Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia.
Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.
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