Trading Intraday o Overnight?

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Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger! Viste le domande che talvolta ricevo a proposito di questo argomento, oggi vorrei provare a capire se sia meglio fare trading intraday oppure overnight.

Trascrizione

La questione se sia meglio fare trading intraday o overnight comporta diversi aspetti. Principalmente, possiamo ricondurli a due categorie principali: aspetti psicologici (soggettivi) e aspetti legati al tipo di mercato su cui si lavora (oggettivi).

I primi hanno spesso il sopravvento sui secondi. Inoltre, talvolta si incontra una certa difficoltà nello sviluppare strategie che vadano bene sia per l’intraday che per l’overnight. Questo accade quando si cresce all’interno di un ambiente di trading che spinge più verso un metodo che verso l’altro.

Intraday o overnight: cosa ne pensa Larry Williams?

Larry Williams, figura di notevole spicco nel mondo del trading, è ad esempio molto critico nei confronti del trading intraday. A suo parere, infatti, i profitti si fanno in overnight lasciando andare le posizioni.

Ho avuto modo di vedere alcune sue strategie intraday e ho notato che, generalmente, tendono ad avere un’impostazione di medio termine. Si basano su una struttura a indicatori un po’ a momentum, oppure su caratteristiche peculiari di alcuni mercati, ma limitatamente ad un tempo molto breve e non caratterizzanti in toto il mercato sul quale vanno ad operare. Tutto questo, ovviamente, rende più difficile trovare del materiale che funzioni in maniera soddisfacente sull’intraday.

Personalmente, non penso che l’intraday sia brutto e cattivo e che l’overnight sia la panacea di tutti i mali. Concordo ovviamente sul fatto che rimanendo in posizione si hanno più possibilità, perché il mercato si può muovere di più. Tuttavia, è anche vero che, in rari casi, può capitare di rimangiarsi tutti i profitti durante la notte, come sostengono i fan dell’intraday. Si tratta comunque per lo più di episodi isolati.

Il fattore psicologico

Torniamo all’aspetto psicologico. Se tenere le posizioni aperte la notte non vi fa dormire oppure vi costringe ad un lavoro profondo sul vostro io per far fronte a questo tipo di disagio, probabilmente fareste meglio a concentrarvi sul trading intraday. Sarebbe infatti inutile tenere aperte le posizioni la notte solo per sentirsi male o a disagio.

Molte volte, anche l’intraweek può creare disagi. Infatti, ci sono persone che non sopportano di avere posizioni aperte durante il weekend. Chiaramente, chi ha questo “limite” non deve assolutamente vergognarsene, ma semplicemente concentrarsi su qualcosa che funzioni in intraday.

Questa scelta non deve nascere dalla voglia di portare a casa profitti. Infatti, scegliere l’intraday perché più mordi e fuggi (spingendosi magari fino al desiderio di fare scalping e simili) al fine di portare a casa subito i profitti con il rischio di lasciar correre le perdite, rappresenta sicuramente una scelta sbagliata.

Mentre concentrarsi sull’intraday per ragioni psicologiche ha senso, magari nell’attesa di riuscire a superare questo scoglio, farlo per il gusto di chiudere e portare a casa in fretta è un errore di impostazione.

Il fattore oggettivo

Come dicevo, la scelta tra trading intraday o overnight dipende anche da un fattore oggettivo. Chi lavora o vuole lavorare in intraday deve scegliere i mercati giusti. Prendiamo ad esempio il mercato per eccellenza, l’e-Mini S&P 500. Si tratta di un mercato liquido e non manovrabile, salvo qualche tweet che scappa dal telefonino di Trump influenzandolo involontariamente.

Quel mercato non esprime mai, o quasi, un movimento sufficiente a coprire tutti i costi operativi in maniera mediamente decente. Magari c’è il giorno in cui fa un movimento molto ampio che permette a chi c’è dentro di guadagnare parecchio ma, mediamente, è difficile trovare movimenti sufficienti per permetterci di coprire tutti i costi e le giornate che saranno in perdita (perché ovviamente vi saranno anche delle perdite).

Si tratta di un mercato non adatto per l’intraday. È poco volatile e il suo average range giornaliero (misurato in dollari) è insufficiente a dare dei movimenti che si prestino ad un trading intraday soddisfacente.

Trading intraday: i mercati e alcuni setup adatti

A questo punto, andiamo a vedere alcuni dei mercati e dei setup più adatti al trading intraday.

Tra i mercati che si prestano di più all’intraday troviamo Crude Oil, Gold future, Gasoline (la benzina, che è più vivace) e vari future azionari. Chi volesse lavorare sugli indici può invece optare per il Dax.

Il problema di questi mercati è che sono più costosi in termini di margine e, quindi, rischiosi. Il margine rispecchia il rischio per via dei movimenti che chiaramente ne deriveranno; se puntiamo ad un guadagno di una certa ampiezza, dovremo lasciare al movimento il tempo di esprimersi, evitando di uscire al primo starnuto che fa). Questo si traduce, nella pratica, nell’uso di uno stop loss che non sia troppo stretto.

Dovremo quindi usare stop sufficientemente larghi. Per il Crude Oil e il Gold future in intraday, ad esempio, si parla di 1.500$, mentre sul Dax penso sia necessario salire ad almeno 1.750$. Chiaramente si tratta di importi piuttosto significativi.

Ovviamente si può operare sul MiniDax, anche se questo andrebbe ad ampliare il discorso a tanti altri mercati che non sempre sono adatti. È il caso del Mini Crude Oil, che non è assolutamente liquido come il Crude Oil.

Una possibile alternativa è il Forex, che permette di scalare la posizione a piacimento riducendo la size ma senza mutare la volatilità dello strumento. Purtroppo, però, negli ultimi anni non fa più i movimenti ampi di un tempo, perciò, utilizzarlo in intraday non è sempre semplice.

In generale, possiamo affermare che l’intraday funziona molto bene sui mercati giusti, a patto di essere consapevoli dei limiti che possono nascere a livello di gestione del rischio. Se da un lato riusciamo a ridurre il rischio degli impatti dei movimenti overnight, dall'altro dobbiamo far fronte ad un’esposizione più complicata in intraday.

Trading intraday o overnight: la mia personale opinione

Personalmente, ritengo che la cosa migliore sia optare per la diversificazione. Per questo, io lavoro sia in intraday che in overnight. Per fortuna non ho problemi particolari a tenere aperte le posizioni e riesco a dormire sonni tranquilli.

Chi proprio non ce la fa, può concentrarsi sul trading intraday e scegliere un mercato adatto. Se volete trovarne degli altri, oltre a quelli che vi ho citato, dovete andare a ricercare i mercati che, a livello statistico, presentano più spesso movimenti ampi durante il giorno, che sono fondamentali per il trading intraday.

Lavorare in intraday significa infatti cavalcare un movimento ampio e non concentrarsi su operazioni mordi e fuggi. Con quest’ultime si rischia di tagliare i profitti e lasciar correre le perdite.

Questo è quanto ragazzi, alla prossima!

Ciao da Andrea Unger!

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

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