Ciao ragazzi e ben trovati. Io sono Francesco Placci e questa è la solita chiacchierata che facciamo come di consueto ogni fine settimana sull’andamento dei mercati.
Che cosa è successo nel corso dell’ultima settimana? Sicuramente in una settimana un po’ noiosa, il fatto più eclatante sono stati i nuovi massimi raggiunti dagli indici azionari americani, in particolare in questo grafico vediamo il Nasdaq che è riuscito a rompere tutti i massimi storici.
Vedete, ha guadagnato oltre il 2% nel corso degli ultimi 5 giorni e anche tutti gli altri indici, dal Mini S&P agli indici europei come l’EuroStoxx e il Dax mostrano rendimenti positivi.
Contestualmente sono saliti anche i bond, che avevamo visto scendere molto nel corso della settimana precedente. Quindi abbiamo assistito a un rialzo dell’azionario e ad un contestuale rialzo dei bond, che non è una cosa abbastanza frequente. Come sapete infatti esiste una sorta di correlazione inversa tra il mercato azionario e quello obbligazionario.
Per quanto riguarda invece il settore energetico, possiamo dire che il petrolio e i suoi derivati si sono presi una pausa questa settimana e hanno tutti rendimenti negativi. Mentre invece è in controtendenza il Natural Gas, che si attesta a valori vicini ai massimi storici.
Ancora negativi i metalli, che mostrano debolezza da diverso tempo. Erano saliti nel corso delle ultime due settimane ma come vedete nel corso degli ultimi 5 giorni hanno restituito buona parte dei guadagni.
Non c’è molto da segnalare per quanto riguarda il settore delle carni, che si trova in un trading range da diverso tempo. I rendimenti a 3 mesi vedete che sono tutti molto bassi.
E lo stesso possiamo dire per il settore delle Soft Commodities. L’unico future veramente interessante da guardare è quello del Cotone, che era stato protagonista di un fortissimo rally. È stato poi in laterale per due settimane e sta tornando all’attacco dei recenti massimi.
Positivo invece il settore dei cereali, che mostra rendimenti positivi su tutti i future che lo compongono, escluso soltanto il Bean Oil.
Interessante il +5% del Corn realizzato negli ultimi 5 giorni.
Infine abbiamo le valute, che sono tutte negative tranne l’Australian Dollar, e il Bitcoin, che è sostanzialmente invariato rispetto ai valori della settimana scorsa.
Sul fronte volatilità invece notiamo una diminuzione su tutti gli indici della volatilità storica, ovviamente complice il rialzo che abbiamo visto. Vedete, nel corso dell’ultimo mese è scesa la volatilità storica. È scesa anche su un orizzonte temporale più lungo, lo vediamo anche sul Mini S&P 500.
Quindi una riduzione di volatilità storica nel corso dell’ultimo mese e valori di percentile diciamo al di sotto del cinquantesimo percentile per tutti gli indici, anche su un orizzonte temporale di un anno.
La volatilità implicita, invece, ci mostra una fotografia leggerissimamente diversa. Notiamo un leggero aumento della volatilità implicita sui Volatility Index dell’SPX.
La struttura a termine comunque rimane in contango, ossia nella sua tradizionale configurazione quando i mercati azionari sono calmi. Lo vediamo anche dai valori del Vix, che sono su valori assolutamente bassi. Quindi nessuna preoccupazione tra gli operatori in questa fase di mercato.
Anche sul fronte dei rollover c’è pochissimo da segnalare. La prossima settimana non dovremo effettuare rollover, a meno che non vi siate dimenticati che in scadenza oggi c’erano i future sul Bitcoin e su Ethereum, e gli energetici Natural Gas, Gasoline e Heating Oil.
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Si tratta di un webinar in cui Andrea ha condensato tanto di quello che ha imparato sui mercati nel corso dell’ultimo ventennio, oramai. E sono sicuro che potrà dare a voi diversi spunti di riflessione interessanti.
Per questa settimana è tutto. Un saluto a tutti da Francesco Placci e alla prossima.





