Investire in Bond o fare Trading? Ecco la soluzione migliore

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Iniziamo con una domanda da un milione di dollari: “Conviene ancora fare Trading con i tassi di interesse alle stelle oppure è meglio investire altrove la propria liquidità?”

Con “altrove”, ovviamente, intendiamo in bond, obbligazioni o titoli di stato.

Trattandosi di titoli garantiti, ad esempio dallo Stato nel caso dei BTP oppure di grandi aziende nel caso di obbligazioni di tipo corporate, il rischio di fallimento viene considerato molto vicino allo zero.

Ma se è vero che l’eventualità di un fallimento è abbastanza remota (anche se non impossibile), esistono altri rischi che spesso gli investitori ignorano completamente…

Guarda subito questo video per scoprire:
-I rischi nascosti degli investimenti in obbligazioni
-Perché la diversificazione è la chiave per gestire al meglio il tuo denaro
-Obbligazioni e trading a confronto: quale rende di più?

Decidere dove e come investire i nostri soldi non è mai semplice, soprattutto in un periodo storico complesso come quello attuale, ma abbiamo una buona notizia: conoscenza, studio e consapevolezza sono dalla nostra parte quando si tratta di scelte difficili.

Tienilo a mente e sarà tutto un po’ più semplice.

Buona visione!

Trascrizione

Introduzione

Ciao a tutti e benvenuti. Domanda secca: conviene fare trading se i tassi di interesse sono alti?

In questo video proveremo a fare chiarezza in modo oggettivo sull'argomento, andando a sviscerare tutti i punti principali da tenere in considerazione.

Io sono Davide Tagliabue, coach alla Unger Academy.

Tassi di interesse e investimenti in Bond

Iniziamo. Sappiamo tutti che a fronte dell'aumento di tassi di interesse che si è verificato negli ultimi anni, l'investimento in obbligazioni, bond o titoli di Stato è diventato sempre più allettante di quanto non fosse stato in passato.

Vediamo qui infatti il grafico del trentennale americano, quindi dei rendimenti a 30 anni, e notiamo come ci sia stato nell'ultimo periodo un incremento davvero significativo.

I tassi di interesse, infatti, sono arrivati a toccare valori che non si vedevano da anni.

Il trentennale lo vediamo sfiorare il 5%, ma vi assicuro che è così anche per l'Eurozona.

Trattandosi di titoli garantiti, ad esempio dallo Stato nel caso dei BTP, oppure di grandi aziende nel caso di obbligazioni di tipo corporate, c'è maggior fiducia da parte degli investitori perché il rischio di fallimento è considerato praticamente nullo.

Rischi associati agli investimenti in Bond

Ma qui il primo punto a cui stare attenti: è vero che non ci sono rischi?

In realtà anche gli investimenti di obbligazioni, BTP e bond nascondono dei rischi, così come tutti gli altri tipi di investimento.

E badate bene non sto parlando dei rischi definiamoli più remoti, quindi il fallimento dello Stato nel caso dei BTP, che per quanto improbabile, resta comunque possibile ma le percentuali sono piuttosto basse.

Ma piuttosto sto parlando dei rischi concreti a cui non tutti spesso pensano.

E parlo proprio del fatto che, quando noi acquistiamo un prodotto tipo un'obbligazione o un BTP, quello che facciamo è vincolare il nostro capitale a quei tassi di interesse.

Ma cosa succede al nostro investimento se subito dopo l'acquisto i tassi di interesse salgono ancora?

Noi rimarremo appunto vincolati al nostro 4-5% perdendoci quindi l'opportunità di avere nuovi tassi più vantaggiosi.

Se decidessimo infatti di svincolare l'investimento appena fatto, dovremmo incassare una perdita magari anche considerevole.

E questo vincolamento, per quanto riguarda obbligazioni e titoli di Stato può durare anche tanti molti anni, dieci o venti anni.

E il rischio ce lo avremo anche nel caso in cui i tassi tornassero a scendere drasticamente.

Ipotizziamo appunto che abbiamo investito parte del nostro capitale in BTP e i tassi iniziano a scendere.

Sicuramente l'investimento che abbiamo fatto frutterà bene, perché noi rimarremo nel corso del tempo con tassi di interesse molto elevati.

Però anche in quel caso prima o poi sorgeranno degli svantaggi, perché con la diminuzione dei tassi di interesse diventerà molto meno conveniente aprire delle nuove posizioni in obbligazioni.

E quindi a quel punto avremo bisogno di guardarci attorno alla ricerca di altre modalità di investimento.

Il ruolo della diversificazione

Cosa si può fare allora? La prima cosa da tenere sempre a mente in ambito di investimenti è la parola diversificazione.

Se decido di investire in generale non posso farlo concentrandomi solo su un prodotto o su un asset finanziario.

C'è da aggiungere però, ovviamente, che, se è vero che la diversificazione aiuta a gestire meglio il rischio, dall'altra però si ha bisogno di alternative valide, naturalmente.

E qui appunto il trading. L'attività di trading espone sicuramente l'investitore a rischi più elevati, con ritorni solitamente proporzionati ai rischi.

Ma durante questa attività viene meno l'aspetto fondamentale che abbiamo appena citato, ovvero nel trading i soldi non restano congelati per anni, ma solo per la durata delle nostre posizioni che apriamo.

Non solo, con l'utilizzo di strumenti finanziari come i futures, per aprire una posizione occorreranno dei margini per evitare possibili insolvenze, ma il 100% della liquidità rimarrà sempre sul nostro conto.

Questo significa che di fatto potremo sempre accedere al nostro conto e prelevare ciò di cui abbiamo bisogno.

Questo significa che di fatto potremmo sempre avere il controllo del 100% della liquidità sul nostro conto e all'occorrenza chiudere le posizioni in essere per andare a ritirare il capitale.

Non solo, con i future potremo investire anche su molti mercati diversi.

Potremo infatti esporre il nostro rischio sulle commodities piuttosto che sugli indici azionari o anche, appunto, sulle obbligazioni e in piccolissima parte anche sulle cripto.

Quindi, tornando al discorso della diversificazione, se noi partissimo di punto in bianco a investire tutti i nostri risparmi in bond e per qualche motivo le cose andassero male, rischieremmo di ritrovarci con un unico investimento andato male.

Se invece si suddivide il capitale tra tanti mercati e strumenti finanziari, anche se alcune operazioni sicuramente magari andranno male, potranno queste essere compensate da altre che andranno bene.

Quindi la diversificazione sicuramente ci viene a dare una mano.

Confronto tra rendimenti: Bond vs. Trading

Ma arriviamo dunque ad un secondo aspetto fondamentale: se è vero, ipotizziamo, che oggi investire in BTP può dare rendimenti annui medi fino al 5%,

è vero anche che un buon trader sistematico può ambire ad un ritorno medio del 15-20% operando con un profilo di rischio moderato.

Sicuramente ci sono trader che guadagnano di più anche tra i nostri studenti, ma ovviamente mantenere aspettative realistiche è essenziale per il successo a lungo termine.

E dire ritorni del 15-20% è sicuramente più realistico.

Per capire quindi il secondo aspetto, ipotizziamo di essere nello scenario appena descritto, ovvero da una parte i rendimenti garantiti dei BTP al 5% e dall'altra un 15-20% dato dal trading.

La differenza tra i rendimenti, quindi, sarà del 10-15%, giusto? Ovvero io rinuncio al 5% dei BTP per andare ad investire il capitale altrove ad un rendimento del 15-20.

Così guadagno in più il 10-15 che è la differenza.

In realtà vi dico già che non è affatto così perché la differenza è molto maggiore.

Come è possibile questa cosa qui? Abbiamo appena detto che nel trading io ho il 100% della liquidità sempre presente sul mio conto di trading.

E questa liquidità rimane attiva perché non è direttamente impiegata nella compravendita di qualcosa, come possono essere appunto le obbligazioni.

Sui future si lavora in termini di margine, quindi come dicevamo prima, io acquisto un contratto future, non sborso nulla della mia liquidità, ma semplicemente mi viene congelata una parte di liquidità per fare in modo che io non sia diciamo insolvente sul mercato.

Ma quella liquidità comunque rimane a me, è bloccata ma è comunque attiva, la posso mettere a rendita.

Ed infatti avviene proprio così nei conti di trading. La liquidità presente sul conto ha un rendimento positivo che va ovviamente ad essere in linea con i tassi di interesse del momento.

Ci ritroveremo quindi ad avere a che fare con un conto trading che solo per il fatto di possederlo ci dà dei rendimenti.

Rendimenti che non saranno naturalmente alti come quelli del chiamiamolo benchmark, quindi dei titoli di Stato o esattamente dei tassi di interesse interbancari.

Sarà sicuramente di meno e tassato al 26% rispetto al 12,5% dei titoli di Stato ma comunque ci genererà un rendimento e quello sarà il nostro rendimento di partenza.

Quindi non dovremo più dire "rinuncio completamente a quel 5% di BTP perché ho bisogno della liquidità per fare trading", ma quella liquidità verrà in parte recuperata dagli interessi che matureranno proprio dalla liquidità presente sul conto.

Un po' come utilizzare i soldi per due scopi diversi: trading e rendimento passivo nello stesso momento.

Conclusione

Quindi, ricapitolando quanto ci siamo detti.

L'investimento in obbligazioni è sicuramente una cosa giusta da fare in questo periodo, ma non deve neanche essere l'unica cosa.

Affiancare infatti un altro tipo di operatività, come il trading sui future, ci dà modo di aumentare la diversificazione senza perderci troppo degli interessi che potremmo maturare vincolando i nostri soldi acquistando obbligazioni o titoli di stato.

Se siete interessati alla parte operativa del trading sui future, vi invito a prenotare una sessione strategica completamente gratuita, senza impegno, con i nostri tutor.

Trovate qui sotto al video un link che vi rimanderà a delle risorse molto utili.

Potrete sia appunto prenotare una call con un nostro tutor, ma anche seguire una masterclass anch'essa completamente gratuita, tenuta da Andrea Unger.

Grazie per avermi seguito fino qui.

Noi ci diamo l'appuntamento con il prossimo video con altri spunti operativi o consigli sugli investimenti.

Ciao e alla prossima.

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.