Mercati: Effetti dell’invasione Russa - Energetici, Grano, Volatilità...

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Settimana caratterizzata da un’elevata volatilità su materie prime e indici azionari dovuta principalmente alla guerra in Ucraina. 

Gli effetti più evidenti si sono avuti sugli indici azionari europei e sui cereali (ricordiamo che Russia e Ucraina sono importanti produttori di grano). Anche il mercato energetico è salito, sebbene non tanto quanto ci si sarebbe potuti aspettare. 

La struttura a termine della volatilità, tuttavia, non si trova ancora in backwardation e ciò mostra che non vi è ancora una situazione di panico sui mercati.

Se vuoi saperne di più su quello che è successo sui mercati questa settimana, e per conoscere il calendario dei rollover, non perderti questo video!

Buona visione! 😎

Trascrizione

Ciao ragazzi e ben trovati. Io sono Francesco Placci, il responsabile della Ricerca e Sviluppo qui alla Unger Academy, e questa è la solita chiacchierata che facciamo tutti i fine settimana circa l'andamento dei mercati.

Settimana all'insegna della volatilità, come era lecito attendersi a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. Abbiamo visto forte volatilità sui mercati, mi riferisco agli indici azionari ma non solo, anche alle materie prime.

Anche perché sia Russia che Ucraina sono produttori importanti di materie prime energetiche ma anche di tipo alimentare come per esempio grano. 

Quindi vi dicevo altissima volatilità che tutto sommato, vista la gravità della situazione, sugli indici si è riverberata in maniera più modesta di quanto ci si potesse aspettare.

Al momento infatti gli indici americani, cioè Nasdaq e Mini S&P, perdono rispettivamente l'1,67% e l'1,75%, quindi abbiamo sì una perdita su base... un ribasso su base settimanale ma non eccessivamente marcato. 

Peggio invece le Borse europee che forse anche per via della vicinanza con la zona di guerra mostrano un ribasso sicuramente più importante nell'ordine del 3%.

Di sicuro l'aspetto che accomuna questo ribasso dei mercati è l'incremento di volatilità storica in questo caso, quindi misurata come deviazione standard. Siamo al centesimo percentile su un orizzonte temporale di un mese.

Vediamo infatti il grafico della deviazione standard che è sui massimi nell'ultimo mese, ma siamo anche sui massimi su un orizzonte temporale di un anno.

Quindi altissima volatilità che si può vedere anche graficamente proprio guardando l'ampiezza di queste barre, soprattutto le ultime. Vedete, abbiamo assistito a giornate che sono passate da -2% a +1,5% quindi altissima volatilità sugli indici azionari.

Se passiamo invece al mercato obbligazionario, vediamo che poco è successo rispetto alla settimana precedente. Più o meno ci troviamo sugli stessi livelli.

È leggermente salito il T-Bond. Negativo invece il rendimento per il decennale americano e per quello tedesco.

Ovviamente il settore energetico è salito, molto meno forse di quanto ci si potesse aspettare. In particolare si parla spesso dell'andamento del Natural Gas che però dalla scorsa settimana guadagna soltanto un 2,36%.

Vediamolo anche graficamente. Ecco, sappiamo che nel corso degli ultimi anni è comunque cresciuto tanto. Però il Natural Gas americano non mostra per lo meno una tendenza al rialzo come il Natural Gas europeo che sicuramente patisce di più questa situazione.

Per quanto riguarda invece gli altri energetici sono in salita. Sono sui massimi storici. Il Crude Oil in settimana ha superato i 100$ al barile quindi sicuramente una situazione di tensione su tutto il comparto energetico.

Per quanto riguarda invece il settore dei metalli, non si notano rendimenti positivi come poteva essere lecito aspettarsi. Anzi il Platino perde un 3,5% negli ultimi 5 giorni.

È pur vero che l'oro nel corso delle ultime settimane era anche salito tanto, quindi forse questo tipo di movimento è figlio di una reazione naturale del mercato dopo uno spike al rialzo così violento. Ed è comunque un aspetto abbastanza normale su tutti i mercati che, più che il fatto in sé, è il timore dell'ignoto che spaventa gli operatori.

Passando invece al mercato delle carni vediamo rendimenti negativi sia sul Lean Hogs che sul Live Cattle che sul Feeder Cattle.

Negativo anche tutto il comparto delle soft commodities con l'eccezione del Succo d'arancia.

Passiamo invece al mercato dei cereali. E questo invece mostra rendimenti positivi soprattutto sul grano, perché sappiamo che anche l'Ucraina è un grosso produttore di grano, quindi sicuramente questo alimenta una tensione sui prezzi di questo sottostante.

Per quanto riguarda invece il comparto valutario notiamo rendimenti principalmente negativi. Soprattutto un Euro-Dollaro che è sceso fino ad arrivare a quasi 1,11 nel corso della settimana. Perde circa l'1%.

Molto negativo anche il British Pound. Sono movimenti importanti per una valuta, che tipicamente ha una volatilità decisamente inferiore rispetto alle commodity.

E infine il mercato delle criptovalute. Vediamo un Bitcoin che perde circa un 5%. È poca roba se relazionato alla volatilità solita del Bitcoin.

Ci troviamo sempre sullo stesso livello, che ha avuto funzioni di supporto sia nel passato ma anche recentemente. Quindi non c'è molto altro da dire. Vediamo se questo livello continuerà a tenere e se il Bitcoin avrà la forza di risollevarsi. Ma in generale possiamo dire che il mercato delle criptovalute continua ad essere un mercato molto debole.

Diamo infine uno sguardo alla volatilità implicita.

Questa è la struttura a termine degli indici di volatilità sull'S&P 500 e ci mostra una fotografia abbastanza particolare. Perché da un lato era lecito aspettarsi un incremento di volatilità, che effettivamente c'è stato ma non maggiore di quelli precedenti comunque.

Come possiamo notare il Vix attualmente si trova a un valore di 28,86.

La struttura a termine della volatilità tuttavia non si trova in backwardation. Quindi vediamo una compressione e all'incirca gli indici di volatilità su duration diverse si trovano sullo stesso livello.

Tuttavia questo è un segnale che al momento il panico sui mercati ancora non c'è.

Passiamo ora al calendario dei rollover. La prossima settimana saranno da effettuare i rollover sui future obbligazionari europei, quindi principalmente Bund.

E il giorno successivo, il 4 di marzo, andranno rollate tutte le principali valute.

Bene, se tra voi c'è qualcuno che è interessato ad approfondire l'approccio sistematico ai mercati allora vi lascio un link in descrizione. Troverete risorse molto utili tra cui un video di Andrea Unger che vi introdurrà al mondo del trading sistematico, il suo best seller, "Il Metodo Unger" che potrete ottenere coprendo soltanto le spese di spedizione e molto altro.

E prima di salutarvi vi chiedo di mettere un Like se il video vi è piaciuto e di iscrivervi al nostro canale.

Un saluto a tutti da Francesco Placci, ci vediamo la prossima settimana.

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Francesco Placci

Francesco Placci

Ciao sono Francesco Placci, trader  professionista dal 2005 grazie all'approccio sistematico ai mercati. 

Le mie competenze spaziano dal trading sui future su indici ai bond, dalle azioni alle commodity, con un focus particolare sulla volatilità e sulle opzioni, che ritengo essere tra gli strumenti più versatili e affascinanti a disposizione di noi trader.

Dopo un'esperienza presso primari istituti di credito italiani, in cui ho appreso le basi della finanza istituzionale, ho intrapreso con successo e soddisfazione personale la carriera di trader indipendente.

Fondatore di Algoritmica.pro, dal 2019 entro a far parte di Unger Academy come responsabile della ricerca e sviluppo.