Rischio nel trading: lo conosci davvero?

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Hai mai pensato a quanto sia davvero importante gestire il rischio nel trading?

Spesso, ci concentriamo solo sulle perdite e cerchiamo di limitarle, ma c'è molto di più da considerare.

Eventi straordinari come la crisi dei mutui subprime del 2008 o la volatilità del mercato durante la pandemia di Covid-19 ci insegnano che il "tanto non succede" può essere molto pericoloso.

Per non parlare di eventualità come il fallimento di un broker o di un exchange di criptovalute, che possono avere conseguenze devastanti se non siamo preparati.

La protezione contro i rischi, sia evidenti che nascosti, è essenziale per garantire la continuità della nostra attività di trading, ecco perché è importante non sottovalutare mai l'importanza di essere preparati al peggio!

In questo video Andrea spiega:
-Le conseguenze di eventi imprevisti del mercato (ad esempio crisi finanziarie o volatilità improvvisa) sul tuo trading
-Perché non dovresti mai sovraesporti e cosa fare per proteggerti dal rischio di fallimento del broker/exchange
-Come prepararti adeguatamente a gestire situazioni di rischio estremo per sopravvivere sul lungo termine

Buona visione e buon trading!

Trascrizione

Rischio nel trading: non solo perdite!

Rischio nel trading, lo conosci davvero? Ecco, spesso si sente parlare di rischio ed è giustamente una componente da tenere d'occhio e fondamentale per tutti i trader.

Il punto è che spesso c'è una concezione parziale, non dico errata ma parziale del rischio.

Perché cosa succede? Succede che le persone si focalizzano sulle perdite e sul limitare le perdite. E mi sembra ovviamente un approccio sacrosanto, ci mancherebbe.

Però non è l'unica componente di rischio nel trading, o perlomeno non è l'unica su cui concentrarsi, a volte nella maniera sbagliata.

Purtroppo, per quello che riguarda il rischio di perdita, spesso le persone escludono certe possibilità, certi avvenimenti che invece possono capitare.

La famosa frase "Tanto non succede", "Sì, questo però non succederà mai".

Questo purtroppo è molto pericoloso. Quel worst case scenario di cui si parla andrebbe considerato.

Andrebbe considerato e in qualche maniera limitato - non è evitabile - però limitato in maniera tale che non impatti in maniera distruttiva su quello che è il trading che si sta facendo.

Allora il "Tanto non succede" purtroppo è abusato, soprattutto con certi tipi di operatività.

Uno su tutti per dire è la vendita a nudo delle opzioni. Tanto bello, equity line belle che crescono, crescono, crescono fino a che non arriva il famoso cigno nero.

Ecco, quel cigno nero tanto non succede. Oppure peggio ancora: ma tanto lì basta coprirsi coi future, cose di questo genere.

Poi dopo all'atto pratico la situazione è un po' diversa.

Eventi "catastrofici" nella storia dei mercati

Però ecco, per dire, ripercorriamo magari un po' di storia dei mercati. Forse qualcuno non c'era ancora operativamente come trader, però senza andare tanto lontani.

Crisi del 2008: mutui subprime

  1. L'autunno del 2008, andate a vedere, c'è stata una discesa che non finiva mai. Una discesa pesantissima, una discesa che ha trascinato i mercati al ribasso in maniera quasi inverosimile, la crisi dei mutui subprime, no?

E lì tutti aspettavano la ripresa, più basso di così non andrà, invece continuava ad andare giù, continuava ad andare giù, continuava ad andare giù.

È successo. Il "tanto non succede" in quel caso è successo.

Una discesa infinita, una discesa quasi senza sosta.

Nello stesso periodo, anche se poi la tendenza era totalmente diversa, qualcuno di voi forse si ricorda cos'era successo con l'affare Porsche.

L’affare Porsche – Volkswagen

C'era stata un'impennata paurosa del titolo sul mercato tedesco e ha trascinato con sé anche ovviamente il future DAX, dato che segue l'indice, quindi è salito a dismisura.

Un evento... Una giornata da paura, diciamo così. Anche lì, anche se positiva, può aver comunque un impatto, perché noi trader lavoriamo long e short, quindi se eravamo dalla parte giusta tanto bene, ma se eravamo dalla parte sbagliata erano dolori.

Tanto non succede, non potrà mai succedere che il DAX faccia questo. L'ha fatto.

2015: La crisi cinese

E andiamo avanti. 2015, la crisi "cinese" diciamo così, agosto 2015. Me lo ricordo, io c'ero, stavo proprio lavorando, lavorando anche in maniera abbastanza pericolosa in quel momento lì.

A parte i sistemi che facevano quello che dovevano fare, avevo anche un'operatività sulle opzioni, me lo ricordo bene, sul Mini S&P, short, con copertura perché ero ovviamente attento a queste cose.

Però la volatilità, che a fine agosto del 2015 è arrivata all'improvviso nella mattinata addirittura, quindi a mercato notturno, chiamiamolo così, americano, era tale che erano diventate ingestibili le opzioni.

Anche i future andavano come i matti, uno entrava, usciva, era un disastro.

Poi mi ricordo perfettamente che avevo una copertura short a 1830 di Mini S&P, e dopo la seconda sospensione al ribasso si era fermato a 1831.

Io già mi immaginavo, dico: vabbè, scatterà l'ordine all'ingresso del future, poi risalirà, verrà stoppato.

Invece poi da lì è solo salito, ho avuto una fortuna pazzesca quel giorno, però poteva succedere.

Bastava poco, bastava un punto per dire... E invece no, è andato dalla parte giusta, grazie a Dio. Però ho rischiato grosso. E succede.

2018, febbraio, volatilità impazzita, mercati impazziti, movimenti intraday mai considerati, diciamo pure, ma è successo.

L’effetto del coronavirus sui mercati

E ce ne sono tanti altri. Andiamo al Covid, evento tragico a sé stante, ma anche sui mercati ha avuto un impatto devastante.

Le discese che ci sono state sui mercati degli indici sono state di un impatto clamoroso e mai immaginato prima.

Infatti anche i trading system stessi non erano pronti a quel tipo di situazione, seppur poi, devo dire, hanno risposto bene.

Non i miei perché li avevo spenti dalla paura. Mi sono perso un sacco di opportunità, a dire il vero, però è successo anche questo.

E poi ancora, insomma, ce ne sono tanti. Quindi questi sono gli eventi di mercato. Gli eventi di mercato la gente purtroppo non li considera. Invece andrebbero considerati, andrebbero sempre ipotizzati.

Torri gemelle e mercati chiusi

Ecco un altro evento, ancora triste, ancora più indietro nel tempo, le Torri Gemelle. Mercati chiusi per tre giorni.

Uno era in balia dei mercati. Avevate delle posizioni aperte e non potevate fare niente, eravate dentro e non potevate uscire.

Poi ha aperto mi sembra a -7%, non ricordo neanche bene la cosa. Io non ero dentro, per fortuna.

Però, voglio dire, non sempre c'è la soluzione pronta e gli eventi capitano.

Una corretta gestione del rischio, ovvero in questo caso non sovraesporsi mai eccessivamente per via dell'avidità fondamentalmente è l'unica soluzione, diciamo così.

Sicuramente non eviterete la perdita, però perlomeno quella perdita non sarà quella che farà terminare la vostra carriera da trader, perché comunque impatterà, ma avrete ancora un capitale per andare avanti.

E se avete studiato bene il vostro approccio e avete fatto un buon piano di lavoro, riuscirete sicuramente a risollevarvi tranquillamente. Succede e bisogna essere pronti.

Poi ci sono altri rischi ancora. Rischi ancora più nascosti, se vogliamo, che in un certo senso sono il rischio broker, diciamo così, no?

Rischi legati a Broker e exchange di criptovalute

Se salta per aria il broker dove noi abbiamo i nostri soldi, che succede? Non voglio far paura, voglio soltanto mettervi in allarme nel senso di: non mettete tutto in un broker convinti di fare il botto.

Il trading è un'attività che deve accompagnare la vostra gestione del patrimonio e come tale una porzione dei soldi che si vogliono investire può essere dedicata al trading e messa su un broker.

Se se ne vuole investire di più è meglio magari lavorare su due broker. Non massimizzerete l'impatto del patrimonio, del capitale a livello di money management, però avrete una sicurezza in più perché se ne salta per aria uno è difficile che, facciamo le corna, salti per aria anche l'altro.

E questo si vede anche sulle criptovalute, un campo ancora più spinoso diciamo così.

Criptovalute, exchange che sono saltati per aria dall'oggi al domani e che hanno intrappolato i soldi di parecchie persone.

Ed erano rischi nascosti perché per esempio il discorso di... adesso magari se non siete addetti ai lavori parlo arabo, però Terra-Luna, quello che è successo è stato quanto di più inaspettato.

Perché c'erano tutte queste pool dove si lavorava bene, c'erano dei guadagni di un certo tipo e ci si sentiva al sicuro perché si era protetti in un'isola felice dove sembrava che non ci fosse un reale rischio, perché si guadagnava soltanto.

E il rischio era che saltasse tutto, che saltasse il sistema. Ed è quello che è successo.

Quindi uno non solo ha perso una perdita forte ma ha perso tutto, se non è riuscito a uscire per tempo. È peggio ancora quindi.

Quindi da qualche parte c'è un rischio devastante che, se non considerato, può far male.

Se invece è considerato uno si mette al riparo, metto poco, faccio così...

Questioni di buon senso che però la gente molto spesso, accecata dall'avidità, non considera e poi ne paga le conseguenze.

Conseguenze che possono essere mitigate se uno è su mercati regolamentati, ma le cripto non lo sono.

O anche sul Forex, c'era da qualche parte un contributo dove parlavo di quello che mi era successo sul Forex al tempo del Franco svizzero.

Poi si è risolto bene per fortuna, però anche lì la situazione, il fatto che ricalcolassero i prezzi d'uscita della mia posizione aveva creato una situazione sicuramente spiacevole che è durata per due anni. Poi si è risolta grazie al ricorso che ho fatto, dove ho avuto ragione.

Consigli chiave per gestire al meglio il rischio

Però per dire, uno deve sempre considerare la peggior situazione possibile per prepararsi, non psicologicamente, ma materialmente.

Materialmente, a dire: ok, se anche succedesse questo io, comunque, dopo sarò ancora in piedi.

Per cui ragazzi, il rischio va considerato. Non vi sto a parlare adesso di altri rischi ancora, blackout di internet, robe di questo genere che comunque sarebbero ovviamente anche quelle un impiccio che vi bloccherebbe completamente l'operatività.

Però facciamo finta che quelli non ci siano, ma pensateci però, pensateci, perché essere sopresposti è comunque sempre un pericolo e se non siete pronti, la situazione non si prefigge molto simpatica.

Quindi ragazzi, trading bello, interessante, potenzialità notevoli, però non fatevi prender la mano perché i rischi vanno considerati sotto ogni aspetto. Quelli chiari e anche quelli nascosti.

Ciao, alla prossima.

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.