Introduzione: Chi è Stefano e il suo background
Chelsi
Ciao a tutti, benvenuti a una nuova intervista con uno dei nostri studenti di Unger Academy. Oggi abbiamo con noi Stefano, che ha intrapreso il suo percorso con noi e che ci racconterà la sua esperienza, la crescita che ha vissuto e come l’approccio sistematico al trading abbia cambiato il suo modo di fare trading. Ciao Stefano.
Stefano
Ciao, ciao. Buongiorno a tutti.
Chelsi
Allora, per cominciare raccontaci un po’ di te, chi sei, cosa fai nella vita e come è nata la tua passione per il trading.
Stefano
Allora, io ho 48 anni, faccio il libero professionista in ambito medicale: mi occupo diciamo di dispositivi medici, progetti per ospedali e ho lavorato tanti anni in azienda. Adesso lo faccio un po’ più da esterno, da libero professionista. E mi sono sempre interessato al mondo del trading e del mondo della finanza gestita un po’ più in modo indipendente, però non sono mai riuscito a trovare un po’ il percorso giusto per questo. E ecco, Unger Academy mi ha aiutato sicuramente in questo.
Ecco poi come vita privata, io gestisco una casa-famiglia dove ho quattro ragazzi, tra gli 8 e i 13 anni. E quindi insomma, ci sono tante cose da dover gestire.
Chelsi
Ok, grazie Stefano. Prima di entrare nel nostro programma, quali difficoltà o problemi stavi affrontando nel tuo percorso da trader?
Stefano
Allora, di fondo ho sempre avuto un po’ l’impressione che la gestione da parte delle banche fosse un po’ pilotata verso dove vogliono le banche, ecco. Cioè, che in questo noi fossimo un po’ in balia di scelte di altri. E questo un po’ anche nell’incontro che c’è stato l’anno scorso a Padova nel summit, il primo summit live, quando Francesco Placci ha raccontato della sua esperienza, un po’ mi ha confermato questa impressione che già avevo.
E quindi cercavo un modo proprio di essere autonomo e indipendente, possibilmente ovviamente profittevole, almeno per una parte dei miei investimenti, ecco. Magari non proprio su tutto il mio capitale, però almeno su una parte di poter essere un po’ più io a guidare la barca. E in questo l’Unger Academy è stata il partner giusto che ho trovato.
Perché scegliere Unger Academy
Chelsi
Ottimo, ottimo. E cosa ti ha spinto a scegliere proprio Unger Academy rispetto ad altri programmi di formazione?
Stefano
Allora, sapevo esserci tante figure che millantano risultati facili in poco tempo e quindi questo era proprio la parte che per me faceva più da deterrente nello scegliere un percorso. Cioè, avere la ricetta che in due e due quattro ti fa diventar ricco sapevo che mi puzzava di fregatura.
E quindi il percorso di Unger Academy l’ho analizzato, ho cercato sia delle recensioni, ma anche facendo un’analisi un po’ più approfondita, ho visto essere un percorso serio che non promette risultati facili e niente a gratis. E quindi questa è stata la parte proprio che mi ha convinto a iniziare, perché ho percepito la serietà dell’organizzazione del percorso.
Cioè che serviva, lo diceva in modo chiaro, essere necessaria una formazione, una parte di strutturazione proprio delle proprie strategie, delle proprie idee su come investire. E quindi questo mi ha fatto dire ok, partiamo.
Chelsi
Sì, Andrea è molto sincero nel parlare della realtà di trading.
Stefano
Esatto.
Cosa lo ha aiutato di più nel percorso
Chelsi
Durante il tuo percorso c’è stato un elemento in particolare del programma che ti ha aiutato di più?
Stefano
Sicuramente i percorsi tipo One Year Target di inizio graduale per me sono stati molto utili perché partivo sostanzialmente da zero. Avevo un po’ di esperienza, mi ero un po’ informato sulle opzioni, così però di fatto partivo proprio da zero.
E quindi mi è piaciuta la concretezza di un percorso fatto appunto per chi deve diventare operativo. Cioè, non grandi teorie ma poi difficili da mettere in pratica o dove sei da solo, di fatto, a doverle mettere in pratica, trovare il modo anche banalmente sugli strumenti, software, di come utilizzarli e così via.
E invece il percorso in Unger Academy ha previsto un po’ tutte queste cose che, soprattutto all’inizio, per chi parte un po’ da zero, c’è grande paura di sbagliare, almeno per me all’inizio, anche perché si investono capitali veri e quindi di sbagliare, di perdere dei soldi, semplicemente perché si è fatto un errore nell’impostare una macchina piuttosto che il software così. Quindi tutti i percorsi fatti passo a passo per me sono stati davvero molto utili e di grande aiuto proprio nell’acquisire una routine e competenza in un mondo che ovviamente per me era sconosciuto.
Risultati concreti: +24% primo anno, + 14% il secondo
Chelsi
Ok, grazie. Dopo aver applicato le strategie e i concetti appresi, quali risultati concreti hai ottenuto?
Stefano
Allora, il primo anno io ho iniziato con un capitale limitato proprio per farmi un po’ le ossa, per stare più sereno, di anche dire “se sbaglio, se faccio degli errori, eccedo, così insomma, quello che non dico perdo, però metto a rischio è relativo”.
Però già il primo anno, e forse anche il fatto di aver investito un capitale inferiore mi ha aiutato, sono arrivato anche fino a un 37% di guadagni, per chiudere poi circa attorno a un 23-24% alla fine dell’anno.
Quest’anno ho aumentato un po’ la capitalizzazione, che comunque per l’anno che è stato, che è stato un anno sicuramente un po’ complesso, visti i subbugli e i dazi di Trump, insomma, il mercato che in certi momenti davvero sembrava impazzito, sono circa ad un 14% sopra. Quindi comunque c’è stato un momento sotto che è durato un tot, poi piano piano si è risalita la china e quindi questo per me è anche un ottimo segnale nel senso di dire che il programma è solido da questo punto di vista, cioè che anche se ci sono dei momenti di down poi pian pianino si ritorna su e che bisogna avere la pazienza di aspettare. Mi ritengo soddisfatto per essere al secondo anno, mi ritengo soddisfatto in questo.
La sua vita è cambiata?
Chelsi
Bene, bene. E in che modo la tua vita è cambiata da quando hai raggiunto questi risultati?
Stefano
Una cosa positiva è che non si è stravolta. Che anche questo è molto importante, credo, appunto, l’idea del trader magari discrezionale che è davanti al monitor tutti i giorni, che magari nei momenti di down vive delle crisi anche emotive, non era proprio il tipo di vita che volevo fare.
E in questo il percorso, il fatto di approcciare i mercati in un modo sistematico, aiuta molto a mantenere anche la propria vita sui binari normali, senza stravolgerla. E questo per me è importante, quindi riesco a fare trading con discreti risultati e allo stesso tempo continuo a fare le mie cose senza stravolgere tutto completamente, ecco.
Chelsi
Questa è una serenità che non dobbiamo dare per scontato.
Stefano
Assolutamente.
Chelsi
E se non avessi scelto di intraprendere questo percorso con noi, dove pensi che saresti oggi nel tuo cammino?
Stefano
Penso che sarei ancora alla ricerca di questo percorso, magari da qualche altra parte, però non so in che modo ci si è incontrati, perché non ricordo neanche se è stata una pubblicità su Facebook o da dove mi è arrivato il gancio di Unger Academy. Però probabilmente sarei ancora alla ricerca di una strada alternativa per gestire i miei investimenti in modo più autonomo e diretto.
Allora in questo personalmente sono stato anche fortunato perché per tanti anni mi ha aiutato nella gestione un amico che lavora in banca, che quindi ha la visione un po’ più da dentro e mi parla in modo più spassionato di cosa è utile fare e cosa meno senza sempre fare l’interesse ovviamente dell’azienda per cui lavora. Però appunto magari sarei ancora alla ricerca di una strada un po’ più mia, un po’ più autonoma.
I suoi consigli a chi vuole diventare trader
Chelsi
Sì, immagino. Allora, ultima domanda. Cosa diresti a chi sta guardando questa intervista e si trova ancora indeciso se partecipare al nostro programma?
Stefano
Allora, prima di tutto che il programma è davvero serio e ben organizzato. E quindi se, come io ero alla ricerca di questo, se altri sono alla ricerca di questo, posso confermare che così è. Posso confermare anche che oltre al programma le persone sono davvero preparate, disponibilissime e competenti, e davvero interessate a farti crescere come professionista in questo ambito. Non so se per diventare proprio professionisti di lavoro o anche semplicemente farlo come attività collaterale della propria attività lavorativa.
E appunto come dicevamo prima, come dicevi Andrea Unger lo dice spesso, non promette nessun risultato assurdo e in poco tempo, ma appunto c’è chiarezza in questo della fatica che serve, della formazione che è necessaria e quindi che i risultati facili a costo zero non ci sono.
E che anche non ci sono segreti occulti, tra virgolette, perché un po’ quello che si trova in giro dà sempre l’impressione che ci sia una qualche formula magica che nessuno ti dice e che devi pagare fior di soldi per ottenere la ricetta automatica del successo che appunto non esiste.
Che è una scuola quindi dove si impara. Io appunto partivo da zero e in questo ho imparato. Se devo pensare un po’ a un paragone, quando ti dicono “preferisci qualcuno che ti dà il pesce o che ti insegna a pescare?” Ovviamente dici qualcuno che ti insegna a pescare, ecco, sicuramente in Unger Academy sono ottimi pescatori che sanno pescare bene già per conto loro, ma sono anche bravi ad insegnare. E devo dire anche che alla fine, cioè dopo questi due anni qualche pesce ho imparato a tirarlo su anch’io, ecco. Quindi in questo senso i risultati anche poi arrivano.
Chelsi
Grazie Stefano, è stato veramente un piacere sentire il tuo percorso.
Stefano
Grazie.
Chelsi
E’ sempre un piacere vedere i nostri studenti crescere, ottenere risultati, portare avanti il proprio percorso con entusiasmo e determinazione. Grazie mille di nuovo per il tuo tempo, grazie a tutti quelli che ci stanno guardando e vi auguro un happy trading, come sempre. Grazie.
Stefano
Grazie, grazie a voi.





