Trading Systems sulle Criptovalute | Problemi iniziali e le nostre Performance

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In passato fare trading sistematico sulle criptovalute non era che un sogno. 

Lo storico dati per il backtest era insufficiente e non vi era modo di scambiare ordini con il mercato in maniera automatizzata. Era possibile fare trading sistematico sui future sulle criptovalute quotati al CME, ma la richiesta di margine e lo spread rendevano questo tipo di operatività estremamente costosa, specialmente prima dell’introduzione dei contratti micro.

Oggi è possibile utilizzare MultiCharts per fare trading sulle cripto, ma anche in questo caso ci sono alcune problematiche da risolvere…  

Ce ne parlano Andrea Unger e Francesco Placci in questo video, in cui oltre a spiegarci perché fare trading sulle criptovalute potrebbe essere più vantaggioso rispetto alle semplici strategie di “buying and holding”, ci raccontano in che modo hanno superato alcuni problemi iniziali legati alla gestione della piattaforma, all’utilizzo degli stop e al position sizing.

Buona visione!

 


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Trascrizione

Andrea Unger

Ciao a tutti. Ciao da Andrea Unger! È qui con me Francesco Placci 

 

Francesco Placci

Ciao a tutti!

 

Andrea Unger

Ciao Francesco. 

 

Francesco Placci

Ciao Andrea.

 

Andrea Unger

Lui è un po’ l'artefice del motivo per cui siamo qua oggi. Perché mi ha spronato ad avventurarmi nel mondo delle cripto. Perché oggi parliamo di cripto. E la domanda è “perché le cripto?” Voi sapete che non sempre ero stato un fautore delle cripto, per tanti motivi legati al mio tipo di operatività e Francesco si è sempre addentrato invece nei meandri del mondo cripto, cercando di trovare degli sbocchi proprio per chi, come noi, fa trading in maniera sistematica.

Ecco, magari Francesco ci vuoi raccontare un po’ dei tuoi inizi e di come sei passato da software a software? 

 

Francesco Placci

Si

 

Andrea Unger

Poi racconterò la mia avventura sistematica e vediamo un po’ dove siamo oggi, ecco, vai Franz!

 

I problemi che abbiamo incontrato

Francesco Placci

Dunque, io sono partito l'anno scorso, a dire il vero con il trading sistematico sulle cripto con un software che non è MultiCharts, perché ancora non era possibile, e ho trovato veramente tante difficoltà. A parte la difficoltà di programmazione, la stabilità del sistema, la possibilità di non effettuare backtest sufficientemente lunghi nel passato. Quindi mi trovavo a sviluppare in MultiCharts e a tradurre dopo su quest'altro software. Diciamo che mi ha creato diversi problemi. Se con MultiCharts è possibile, magari, usare tanti sistemi alla volta, lì è molto più complicato. Quindi finalmente quando MultiCharts ha sbloccato la possibilità di fare trading sistematico interfacciandosi con Binance, ecco che è cambiato tutto.

Quindi su MultiCharts sono attivo direi da dicembre, più meno, dell'anno scorso. Ho avuto diversi problemi iniziali, magari di cui potremo parlare perché saranno sicuramente utili anche per chi ci segue, e da allora ho costruito un portafoglio di trading system su Binance. Ho aggiunto anche un po’ per volta qualche sottostante nuovo e con l'esperienza ho capito anche quali errori erano stati commessi nella fase iniziale di ideazione dei sistemi (e anche di questo argomento vorrei parlare perché sicuramente sarà utile a tutti), ed oggi ho, direi, 14 sistemi attivi sulle cripto, su tre diversi sottostanti: Bitcoin, Ethereum e BNB.

Le cose sono andate abbastanza bene perché, al di là di una fase iniziale… Vedremo poi dal risultato dell'equity line che inizialmente non sono state… diciamo non sono andate alla perfezione ma, dicevo, ho commesso alcuni errori che poi ho corretto. Nonostante il calo che c'è stato delle criptovalute negli ultimi mesi, i sistemi stanno performando tutto sommato in maniera soddisfacente. Fino a poco tempo fa mi davano un po’ del pirla perché bastava comprare Bitcoin a dicembre e tenerselo per 3-4mesi per fare delle performance stratosferiche, poi però è arrivato il drawdown di oltre il 50% (peraltro). Mentre invece coi sistemi questo non si è visto, anzi, hanno continuato a guadagnare, magari meno di prima e con qualche drawdown, però tutto sommato penso che se ragioniamo in termini di rendimento per il rischio, è sicuramente molto più interessante l’approccio sistematico, quello dei trading system. È vero che quando il mercato tira da matti guadagniamo di meno, ma è pur vero che la costanza di rendimento, a mio parere, è superiore. 

 

Andrea Unger

Si, ma questo un po’ fa il paio con investimenti e trading in generale, no? Perché se uno pensa, per dire ha comprato le Tesla quando quotavano basse e ha fatto una fortuna… Sì, se qualcuno l'ha fatto buon per lui, però come si decide di fare una cosa? Come si decide quanto tenerla e via dicendo? Lo stesso si applica ancora di più al mondo delle cripto. Cioè, il non sapere cosa fare è un po’ il problema che in genere affligge il trader o l’aspirante trader, e le cripto non le ho scelte (io per lo meno ma penso che nel tuo caso sia lo stesso) soltanto per le performance mostruose che hanno mostrato, pensando di poterle replicare, ma anche per le opportunità interne di volatilità che danno, perché i movimenti sono ampi e abbastanza puliti, perché diciamo che i trend quando partono procedono abbastanza bene e quindi l'idea era: non è che su questi mercati si possono applicare quei principi, magari base, semplici, senza troppi fronzoli che funzionavano negli anni ’80 sulle commodities? È questo che abbiamo un po’ fatto, è questo che abbiamo verificato funzionare abbastanza bene. Io per entrare a gamba tesa su Francesco… Avevo curiosità ovviamente ma l'ostacolo era tecnico, l’avevo detto in precedenza, non c'era né uno storico sufficiente, né un modo di scambiare gli ordini con il mercato che potesse automatizzare il processo. Lo storico è arrivato nel frattempo, da diverse fonti, perché naturalmente tanti player del mondo del software informatico di trading si sono mossi in questa direzione e quindi ho potuto sviluppare dei sistemi nel frattempo. Che poi questi sistemi li applicavo sui future del Bitcoin, nel mercato regolamentato CME, e lì ero tranquillo, fra virgolette, perché si poteva fare trading così come lo facevo sul mini S&P, sul Nasdaq e via dicendo. Erano sistemi anche semplicissimi: avevo creato quello che era l'opening range breakout, che poi non erano opening ma mi riferivo alla close del giorno prima, che qui corrisponde con l’open perché siamo aperti 24 ore, no? E da lì misuravo un’espansione del range del 70%, mi creavo dei punti d’ingresso, a rottura entrava e stava lì finché non andava a reverse, o a target lontanissimo, o con degli stop.

Il problema è affinare questa strategia, perché di fatto finché c'era il bel movimento bene, però poi c'era il rischio che ci fosse un rintracciamento importante e senza un trailing, che io in genere aborro ma in questo caso ho inserito, non che si andasse lontano Però come strategia funzionava benissimo, l'ho applicata sui future, mi è andata bene ma non ero soddisfatto perché con i future avevo due problemi fondamentalmente, quelli che anche tu Francesco hai riscontrato.1. una richiesta di margine esagerata. Ora stanno andando in direzione dei mini e via dicendo, però… (o dei micro addirittura, non ho più seguito nell'ultimo periodo)…però il problema era che richiedevano, specialmente sulle posizioni short, perché io contrariamente a Francesco vado anche in short nei miei sistemi. Ecco, lì ci sono margini eccessivi che se uno cominciava a lavorare con due o tre contratti si impegnava in buona parte col conto che si ha, ovviamente, della liquidità a disposizione.

Il secondo problema, più importante, era quello dello spread. Lo spread su questi future, in qualsiasi momento della giornata, era eccessivo. C'erano anche una cinquantina di punti che sono tanti, tanti! E questo creava dei problemi proprio tecnici nell'esecuzione degli ordini non tanto nell’eseguito in sé quanto proprio nel definire quando è stata superata o meno la soglia in cui si sarebbe dovuto chiudere la posizione con uno stop loss o entrare con un ordine stop. Allora, i costi diventavano eccessivi, l’ho abbandonata e poi è arrivato Binance che ha aperto a MultiCharts, che usavo appunto sui future, e a quel punto lì si è aperto un nuovo mondo anche grazie al fatto che sulle cripto si può scalare veramente nei minimi termini.

Quindi è tipo il Forex, diciamo.

 

Francesco Placci

È tipo il Forex, sì.

 

Andrea Unger

Posso fare posizioni di qualsiasi dimensione. Ed è stato utile, penso, perché come Francesco vi racconterà, all'inizio problemi tecnici di vario genere hanno fatto far pasticci, quindi operare con capitali ancora limitati era meglio, visto che poi si perde sempre quando si sta nei pasticci, che da subito con conti più grossi, no? Però magari raccontaci di questi problemi che hai avuto.

 

Francesco Placci

Beh, il problema iniziale direi che era soprattutto legato all'infrastruttura. Avevo una buona VPS ma nei momenti di spinta del mercato, quando eravamo in pieno bull market o quando si rompevano i massimi storici, evidentemente Binance veniva affogato da un numero di ordini veramente altissimo, e vedevo che cominciavano a rallentare le comunicazioni tra Binance e MultiCharts. Probabilmente MultiCharts ha dei processi che, finché non hanno una risposta rimangono in un certo senso “appesi”, questo appesantiva la RAM, e alla fine più di una volta il server è andato k.o. Ovviamente con posizioni aperte, quindi chiudi poi tutto, in quei casi lì cosa fai? Vai su Binance, chiudi tutto. Poi magari il mercato ha continuato a salire …

 

Andrea Unger

E di accorgersene in tempo perché per chi non è 24 ore incollato, magari gli scappa! 

 

Francesco Placci

E quindi ho risolto passando ad un server dedicato, utilizzando una MultiCharts solo per le cripto, quindi ce ne ho una che sarà (al momento sono fermo) ma sarà dedicata solo ai sistemi tradizionali, e un'altra unicamente per le criptovalute dove peraltro non gira solo il mio conto, gira anche un conto di un mio amico con cui condividono il server, e diciamo, condividiamo idee di studio, quindi.

 

Andrea Unger

Sì, con lui anche per smezzare i costi! 

 

Francesco Placci

Per smezzare i costi ma allo stesso tempo è molto utile, quando magari tu sei in ferie, sapere che c'è qualcun altro che può dare un'occhiata al tuo posto, quindi è una condivisione, diciamo di idee ma anche operativa, no? Quindi questo sicuramente aiuta. È una cosa da cui ho imparato molto confrontandomi con altri trader, e suggerisco di farla anche ai nostri studenti. E questo è stato il primo problema.

Il secondo problema era legato agli stop loss perché magari inizialmente avevo anche provato a sviluppare con degli stop loss fissi ma voi capite che con dei sottostanti che si muovono così tanto, che raddoppiano, triplicano il prezzo, lo stop loss monetario non ha molto senso, anzi è deleterio. Sono passato poi allo stop loss in percentuale sul capitale e un altro aspetto che secondo me ha regolarizzato l'andamento del portafoglio è stato l'utilizzo di un volatility position sizing. Quindi, fondamentalmente andare a modellare la size oggetto di trading sulla base della volatilità che esprime il mercato in quel momento. 

 

Andrea Unger

Qui un cartellino giallo, perché se avessi letto con attenzione il mio Trattato di Money Management l’avresti fatto già prima questo lavoro qui.

 

Francesco Placci

È vero, diciamo che è un approccio che dalla mia esperienza regolarizza in generale un pochino tutte le equity line, i sistemi. Tuttavia, utilizzarlo sul future tradizionali per motivi anche di capitale, non è così immediato. Come dicevi tu invece il mondo delle cripto consente una granularità tale che le logiche di Money Management e position sizing si possono applicare alla perfezione. Quindi diciamo così, fatti questi aggiustamenti, inserito qualche nuovo sottostante (durante l’anno ho inserito anche il BNB), e la scoperta interessante è che non c'è tutta questa correlazione tra le cripto. È vero che quando salgono generalmente salgono tutte e viceversa, però spesso magari ne può entrare una e altre no. Una può avere un esito positivo, un trade su Ethereum per esempio ha un esito positivo, e su BNB è in perdita. Quindi, anche diversificare per sottostante è stato importante. Peraltro, il Bitcoin è stata la cripto che ha contribuito meno alla crescita del portafoglio. Che magari possiamo anche vedere, eh? 

 

Andrea Unger

Io ho anche notato personalmente che gli stessi modelli applicati ad Ethereum, per esempio, funzionavano in maniera più pulita rispetto al Bitcoin. Poi ce ne sono state altre, appunto.

 

Francesco Placci

Confermo, confermo. Non so se vedi il mio schermo…

 

Andrea Unger

Sì, sì,  sì.

 

Il portafoglio di Francesco

Francesco Placci

Questo è il grafico del portafoglio. È un riepilogo che ha fatto il mio socio, diciamo così in R in cui abbiamo preso proprio i trade reali, e quindi tolto anche commissioni, slippage, e funding fee. Quindi, tolti tutti i costi questi sono i risultati del portafoglio: la linea rossa che vedete è un po' ballerina, soprattutto nella fase iniziale.

 

Andrea Unger

Lì erano i pasticci che facevi! 

 

Francesco Placci

Eh, qui è un po' il server che ci ha penalizzato più di una volta, ci ha lasciato a piedi. Un po' il discorso che facevo prima della volatility, del position sizing e dello stop loss. Da quando abbiamo sistemato le cose il conto ha iniziato a salire abbastanza bene, siamo ad un 60% di rendimento, siamo vicini ad un picco di equity, sono operazioni chiuse alla data di ieri l'altro 60%.

 

Andrea Unger

Quindi il 60% è in sei mesi più o meno, metà anno.

 

Francesco Placci

Metà anno, purtroppo mi sono perso dicembre che sarebbe stato spettacolare, e anche i primissimi giorni di gennaio ci sono stati 2-3 giorni di trade in cui i sistemi avrebbero fatto faville, ma per problemi tecnici non sono riuscito a fare trading. 

Il drawdown comunque c’è, perché soprattutto in questa fase abbiamo un drawdown di circa il 30%. Da quando ho sistemato anche quel volatility position sizing, immagino che dipenda anche da quello, si è un pochino ridotto. Quando la volatilità è eccessiva riduco la size oggetto di trading quindi è normale che i drawdown un pochino si regolarizzino.

Come dicevo, al momento ho attivi diversi sistemi che sono questi, li ho riepilogati in un unico workspace. Tra l’altro oggi sono a mercato con posizioni su Ethereum e BNB, direi Bitcoin nulla. Non li vedete accesi semplicemente perché ho creato un nuovo workspace dove li ho messi tutti. Possiamo dare un'occhiata al limite anche all’ equity line in maniera molto veloce, sono sistemi sviluppati o all'inizio dell’anno….

 

Andrea Unger

Quello che è interessante di questo è che, adesso ho visto la prima qui, questa è una bella equity ovviamente, l'equity reale era più ballerina. Ma questo è importante per chi sviluppa, che se anche vede qualcosa di bello e promettente deve sempre stare attento e fare i conti con tutte le difficoltà poi della messa live di quello che ha tra le mani, perché prima di andare a regime e diciamo di trovare la quadra con tutto quello che riguarda la messa in opera, specialmente su mercati nuovi come questo (nel senso nuovi tecnologicamente) ovviamente ce ne passa un po’. Per cui sviluppate, guardate, e poi dopo togliete qualcosina magari da quello che vedete. 

 

Francesco Placci

Si, sono stati fatti anche dei cambiamenti, avevo alcuni sistemi che poi ho eliminato. Quindi trovare la quadra subito è difficile. Comunque, in genere sono tutte equity abbastanza belle. Per esempio, ecco, questo è un sistema molto semplice che era andato benissimo fino a inizio anno. Adesso è in drawdown. D’altra parte vi faccio presente che il buy and hold, proprio da quando ha iniziato a performare diciamo male, perché sicuramente non è una bellissima equity, in questa fase, abbiamo visto un mercato che ha cambiato comportamento in pieno. Sono tutti sistemi che lavorano solo long, i miei. Questo è Ethereum direi… No! È BNB, scusate. L’equity line sul BNB. Poi abbiamo un altro sistema sempre sul BNB che ha tenuto nonostante il calo di marcato. Poi abbiamo questo invece che è uno dei peggiori sul Bitcoin. Abbiamo questo sistema sempre sul Bitcoin, che però ha recuperato nell'ultima fase, quindi perlomeno è tornato sui picchi di equity. Questa è molto bella. Come vi dicevo trovo molto più semplice trovare dei sistemi diciamo così interessanti su Ethereum piuttosto che su Bitcoin, ma potrebbe essere soltanto una fase momentanea.

Questo è sempre su Ethereum. Questo è un altro sistema sempre su Ethereum. Qui abbiamo un sistema su Bitcoin. Vedete quindi su Bitcoin hanno sofferto tutti di più. Un altro su Ethereum un po' più ballerino se vogliamo, non è uno dei migliori. Uno su Bitcoin che ha fatto un picco di equity. Ne abbiamo un altro su Ethereum che ha tenuto il drawdown del mercato e infine l'ultimo sul Bitcoin che ha un po' recuperato in quest'ultima fase. 

Come vi dicevo il portafoglio complessivo è questo. Quindi un60% di rendimento, anche perché preferisco spingere e tenere il meno possibile su Binance. In realtà io trado con un certo capitale su Binance ma nella mia mente è un capitale maggiore, proprio perché voglio evitare di tenere troppi soldi sull’exchange. Per quanto Binance a detta di tutti sia uno degli exchange più affidabili, non si sa mai. Quindi preferisco usare la leva, non so come la vedi tu! 

 

Andrea Unger

Sì poi noi vecchietti siamo proprio avversi al rischio, no? Di ogni genere.

 

Conclusione

Francesco Placci

Esatto, esatto! E quindi direi che è stata un'esperienza assolutamente positiva da questo punto di vista. Senza contare poi che nel frattempo sono riuscito a infilare quattro operazioni molto interessanti di cash and carry dove mi sono portato a casa più di un 20% a rischio zero in poco più di un mese. Ora magari questo è materiale per un altro…

 

Andrea Unger

20% e rischio zero suona molto male, però esiste questa cosa, sono io primo che rifugge da tutto quello che sembra spettacolare, no? E in effetti l'unico rischio in quel caso lì è proprio che salti per aria Binance, diciamo così. Però a parte questo il cash and carry è un altro capitolo che non riguarda i trading system ma sempre un'analisi algoritmica di quelli che sono i numeri a disposizione. Ma è un capitolo diverso quello. Non c’è tempo ovviamente di parlarne oggi, però è sicuramente un'altra opportunità come ce ne sono parecchie altre interessanti in questo mondo, e quindi sono grato a Francesco che mi ci ha introdotto. Una buona ventata di novità che nel trading è sempre utile, perché alla fine comunque si fanno più o meno sempre le stesse cose. 

È un mondo nuovo in forte crescita proprio adesso, quindi è bello poter studiare qualcosa anche pensando che magari non durerà, anzi sicuramente non durerà per sempre, cercando di sfruttarlo finché duri, sia da un punto di vista dei movimenti e quindi della risposta ai modelli che usiamo nel trading, sia con tutte queste opportunità, tra cui il cash and carry, di cui parlava Francesco. Per esempio, già in una fase di mercato orso come quella che c'è stata adesso, insomma stiamo parlando dell’estate del 2021, in questo momento siamo reduci proprio da un mercato orso in cui ha perso parecchio Bitcoin, e anche gli Altcoin a ruota, e si è sgonfiato un po’. Aspettiamo dunque che ripartano i mercati per sfruttarlo di nuovo appieno. Poi come funziona meccanismo adesso non è il caso di spiegarlo, perché stiamo qua fino a domattina sennò. 

 

Francesco Placci

Materiale per un altro video.

 

Andrea Unger

Ecco, magari sì. 

 

Francesco Placci

Ok, quindi quello che io volevo fare…

 

Andrea Unger

Mah, io faccio un invito agli ascoltatori: cioè raccontateci nei commenti le vostre esperienze sul mercato delle cripto. So che non tutti lavorano con Binance, quindi ovviamente non lavoreranno in maniera sistematica, automatica come facciamo noi, ma sarei curioso di quelle che sono le esperienze. Se anche qualcuno ha fatto il botto che ha comprato Bitcoin a zero uno, così, va bene! Però a parte questo, è sempre una curiosità su quella che è la gestione delle posizioni. Che poi è il punto pesante di tutto quello che si fa, perché fare qualcosa e non sapere come reagire a seconda di quello che succede è la cosa più complicata. Ecco perché, appunto, io ho scelto il trading sistematico, perché almeno metto le regole in chiaro prima e poi non ci penso più, fra virgolette, no? Raccontateci! Raccontateci insomma perché siamo curiosi, e poi da qualsiasi esperienza c’è sempre da imparare, trarre qualcosa di utile.

 

Francesco Placci

Un saluto a tutti allora, alla prossima! Magari con un video dedicato al cash and carry.

 

Andrea Unger

Vediamo!

 

Francesco Placci

Ciao a tutti!

 

Andrea Unger

A presto ragazzi.

 

Francesco Placci

Ciao Andrea.

 

Andrea Unger

Ciao ciao.

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.