Trading con 1000€: Fonte di guadagno o passatempo?

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Puoi fare trading con 1000€?

In linea teorica, sì. Probabilmente, però, dovresti farti una domanda differente.

Quanto è conveniente fare trading con una cifra così piccola?

La verità è che quasi sempre dipende dalle tue aspettative.

Dipende da quali sono gli obiettivi che ti sei posto come trader.

Vorresti fare del trading la tua professione?

In questo caso gli investimenti da fare vanno ponderati in un certo modo.

Oppure il trading è soltanto una passione da coltivare?

Non esiste una risposta più giusta, esiste una risposta contestualizzata alle tue possibilità e al tuo scopo.

In questo video scoprirai:
-Perché alla Unger Academy consigliamo di partire da una determinata cifra per fare trading
-Cosa ci si può aspettare facendo trading con una cifra piccola piccola
-La differenza tra trading e gioco d’azzardo in termini di rischio, rendita e investimento

Buona visione! 😉

Trascrizione

Fare trading con 1000€ è possibile?

Trading con 1.000 €? Sì, bello bello, però alla Unger Academy dicono sempre almeno 15, 20.000 € per partire. E a parte quelli che arrivano chiedendo se possono fare trading con 250€ per partire, che qualcuno gliel'ha messo in testa, secondo me, visto che ci sono le telefonate che arrivano dei truffatori che chiedono 250€ di partenza, però qualcuno vorrebbe fare trading con 1.000€.

E, ovviamente, chiedendoci un parere di solito diciamo di no, perché ragionando sia su quelle che sono le aspettative logiche del trading, sia su quelli che sono i costi e via dicendo, 1000€ lascia più di qualche perplessità. Perché, se è vero che il bravo trader può portare a casa un 30% medio all'anno, fate voi presto i conti.

Il gioco vale la candela?

Ed è chiaro che il punto di vista mio sulla questione è ovviamente anche un po' deviato dalla concezione di trading come professione. Il trading, il mio, io vivo di trading, e quindi devo ragionare su numeri che giustifichino lo sforzo fatto per fare trading e che lascino quel tanto che serva per vivere. E con 1000€, ovviamente, non sarebbe possibile, però sarebbe da allargare le vedute.

Mettiamo in discussione il concetto di trading

Non è che voglio dire: sì sì venite, però voglio dire le cose un po' diversamente, che poi è il concetto di trading stesso che va messo in discussione qui.

È chiaro che io potrei fare trading, inteso in maniera globale, con qualsiasi cifra. Nel senso che ci sarà sempre la possibilità di investire una cifra anche minima. È l'aspettativa di quello che si fa, è l'obiettivo che ci si pone che fa la differenza.

Allora, io lavoro da trader professionista e mi propongo di insegnare trading in maniera professionale agli studenti e quindi parto da certi presupposti.

Costruire un piano di trading di un certo tipo che dia determinate garanzie, garanzie di non andare gambe all'aria. Non garanzie di guadagno, e quelle non le può dare nessuno, perché sarebbe un po' da millantatori, no?

Quando il trading diventa scommessa

Però bisogna dire che c'è anche un modo di impiegare un capitale. Non dico in modalità super enalotto così, però, diciamo, in modalità scommettitore, potremmo quasi dire.

O meglio, io metto 1000€, consapevole che questi 1.000€ li posso perdere, li posso perdere tutti. È come se facessi una scommessa di 1.000 € dove ho un certo ritorno se le cose vanno bene. Questo è un po' per esempio il concetto che veniva promosso tempo fa sulla Martingala del trading, dove praticamente si entrava con capitali piccoli, si parcellizzava il capitale.

Non è che fossero delle grandi banche come dicevano, però diciamo che era un modo di lavorare, dove quello che succedeva era sì, si poteva fare una grandissima performance con quei, ipotizziamo, 1000€ dedicati a una certa attività, ma il rischio era di perdere quei 1000€.

La chiave è la consapevolezza

Se io dico di fare trading con 20.000 euro, perché ipotizzo che quello sia il capitale su cui lavorare per costruire un piano di trading duraturo.

Non avrei mai immaginato che quei 20.000 euro fossero a rischio, cioè, sono a rischio di perdere a parte, ovviamente, che tutti possiamo perdere, ci può essere uno stop loss, ci può essere un drawdown e quindi può diminuire il capitale. Ma non è che da oggi a domani possa sparire, semplicemente perché si è fatto un passo più lungo dalla gamba.

No, quello no. Nel trading professionale non si intende questo. Ma ci sono altri approcci che invece possono intendere questo, dove praticamente il livello di rischio di un'operazione potrebbe portare all'azzerarsi del conto, in cambio magari di ritorni anche elevati, elevati sempre compatibilmente con le logiche terrene, non le idee di 30 per cento al giorno.

Ognuno sceglie la propria via

Da questo punto di vista di vista, si può allargare il concetto di trading e si può passare ad altri approcci che, per quanto discutibili magari, però possono essere benissimo adottati, purché ci sia la consapevolezza di quello che si fa.

Se io metto a rischio l'intero conto per guadagnare magari il 30% in un mese, in quel caso il 30% può essere possibile. Poi dipende da quello che si fa.

Ecco, lì, noi alla Unger Academy sappiamo quello che si dovrebbe fare per poter ambire a certi risultati. Non l'abbiamo mai promosso. Può darsi che lo faremo in futuro, perché qualcuno ce lo chiede, purché ci sia la consapevolezza di quello che ci viene chiesto, di quello che verrà fornito.

Cioè, vuoi provare a fare questa cosa che ti porta a fare il 30%? Va benissimo. Sappi però che la contrapartita è che, se le cose non vanno come tu desideri, tu perdi tutti i soldi che hai messo nell'operazione.

Quindi tu potresti, se fossero tutti i soldi che hai da dedicare al trading, chiudere la tua carriera da trader in quel preciso istante.

L’importanza di conoscere i rischi

E questo è il concetto, un po', la differenza fra il giocare in borsa, come si dice tanto, e il lavorare da trader professionista.

Purtroppo, devo dire, che, come trader professionista, ho sempre, non dico schifato, ma neanche considerato un approccio di questo genere. Che però vedo che è apprezzato sul mercato degli aspiranti trader. Vedo che è considerato comunque una strada percorribile.

Purtroppo, il più delle volte, non c'è però la consapevolezza necessaria di quelli che sono i reali rischi che ci sono in determinati tipi di approcci. E questo, semmai dovessi promuovere una cosa del genere, cercherei di farlo partendo proprio dai rischi. Che deve essere chiaro che, comunque vada, se le cose vanno male, malissimo, quei soldi sono andati.

Il trading con 1000€ non è proprio trading

Approccio completamente diverso, un approccio da quasi scommettitore, non necessariamente scommettitore nel senso che testa o croce. Non c'è solo quel tipo di statistica, ci sono anche nel mondo dei mercati finanziari, fortunatamente delle vision di mercato, delle possibilità di ragionare su quello che potrebbe succedere, di capire cosa è più probabile, cosa meno, e via dicendo.

Però rimane il fatto che le cose possono andare male, come succede purtroppo un sacco di volte, e quando vanno male con un approccio da scommettitore, il danno è il 100% di quello che si è messo sul piatto.

Se questo è quello che uno cerca e se questo è quello che uno accetta, va benissimo. Però non mi sentirei di chiamare trading, nel senso più puro del termine, questa cosa.

Tutto è possibile se l’aspettativa è commisurata

Non voglio far lo schizzinoso ovviamente, però se uno vuole fare trading intendendosi trader professionista, non può diventare uno scommettitore che può perdere il capitale del trading dall'oggi a domani. Mi sembra ovvio, banale, come concetto, no?

Se uno vuole divertirsi, giocando in Borsa e provare l'adrenalina dei mercati, sapendo di mettere a rischio il capitale che ci ha messo, liberissimo, purché sia consapevole della scelta fatta. Questo mi sembra doveroso indicarlo.

Quindi, trading con 1000 euro, forse non è proprio trading inteso come... oddio, si può fare anche trading inteso come quello che dico io, chiaramente.

Ovviamente, le aspettative devono essere limitate a quei mille che si mettono, a quella porzione, e quindi ridimensionate su quello e può essere un interessante hobby, piuttosto che l'abbonamento Netflix, uno fa quello perché si diverte di più, va benissimo eh.

Se invece qualcuno lo approccia con un atteggiamento da scommettitore, benissimo. Sappia che però è più, appunto, un discorso di scommesse piuttosto che un discorso di approccio professionale al trading.

Qualcosa che io non faccio, ovviamente. Non lo faccio con 1000€ perché non vedrei il vantaggio, il divertimento di farlo e non lo faccio con capitali maggiori perché non mi va di perdere quei soldi solo per il gusto di una scommessa.

Però è possibile, è possibile questo punto di vista. Quindi, correggo l'affermazione del capitale per il trading se voi dalla parte vostra correggete il concetto di trading. Questo è quanto, questo è tutto per adesso. Scrivete nei commenti cosa ne pensate che può essere interessante come dibattito.

Ciao, da Andrea Unger.

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Andrea Unger

Andrea Unger

Ciao, sono Andrea Unger, Trader professionista dal 2001 e unico a vincere per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading con denaro reale.

Grazie a questi risultati sono spesso invitato come relatore in convegni in Europa, Stati Uniti e Asia. 

Sono inoltre autore di diversi libri, tra cui il primo in Italiano sulla Gestione del Rischio nel Trading, tradotto anche in Cinese e Inglese.

Metto a disposizione decenni di esperienza, di prove, di vittorie e sconfitte con le quali ho ideato un metodo scientifico, sistematico, replicabile e universale con cui, in soli 4 anni, più di 1.000 trader sono riusciti a rendersi autonomi.

Devi sapere infatti che gli studi dimostrano che solo il 25% dei trader guadagna, ma di questi ben il 90% lo fa con il trading sistematico...

Come mai allora i formatori insegnano quasi sempre solo il trading discrezionale? 

Non ti insegno a diventare ricco in poco tempo, ti insegno una professione che, con il duro lavoro, la passione, e sufficienti capitali potrebbe diventare la tua principale fonte di reddito.