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Nel mondo delle materie prime, il future dell’oro quotato al COMEX di New York rimane uno degli strumenti più interessanti per chi opera con logiche sistematiche. Con una sessione che si estende dalle 18:00 alle 17:00 (ora exchange) e un’elevata liquidità, questo contratto è perfetto per sviluppare strategie automatizzate.
Nel 2025 l’oro ha offerto movimenti direzionali particolarmente interessanti, diventando terreno fertile per strategie trend following.
In questo articolo analizziamo due strategie multiday che sfruttano dinamiche diverse ma con lo stesso obiettivo: agganciare i trend più esplosivi del mercato.
Vedremo come sono costruite, quali regole di ingresso e uscita utilizzano e come si sono comportate nel tempo, con l’obiettivo di capire se e come possano trovare spazio all’interno di un portafoglio di strategie diversificato.
Strategia 1: Trend Following sull’oro con l’indicatore CCI
Partiamo dalla prima strategia, molto semplice, che si basa sul Commodity Channel Index (CCI). Il CCI è un oscillatore, cioè un indicatore che si muove attorno a un valore fisso, in questo caso lo zero. Di solito viene impiegato per individuare zone di ipercomprato e ipervenduto, dalle quali ci si aspetta un rimbalzo dei prezzi e quindi un ritorno verso la media.
In questo caso, invece, la logica è esattamente opposta: sfruttiamo il CCI in chiave trend following, cercando di agganciarci ai movimenti esplosivi del mercato.
La regola è molto lineare: si entra long quando il CCI supera il livello di +300 e short quando scende sotto –300. Per l’uscita dalle posizioni utilizziamo il ritorno del CCI verso lo zero.
Nella Figura 1 si vede chiaramente il comportamento della strategia: un primo segnale short quando il CCI rompe il livello –300 (linea rossa), con chiusura della posizione al rientro verso lo zero, e successivamente un segnale long sopra +300 (linea verde), mantenuto fino a quando l’indicatore torna nuovamente in area zero.
In questo modo, la strategia prova a cavalcare le fasi più direzionali del future sull’oro, evitando di restare esposta quando il mercato torna in equilibrio.

Performance della strategia basata sul CCI
Passando alle performance (Figura 2), l’equity line appare piuttosto regolare: dopo una prima fase non eccellente, la curva procede in modo ordinato, con alcune zone di consolidamento ma senza veri e propri crolli. Nell’ultima parte del backtest si vede bene come il 2025 abbia dato una spinta notevole, con una sequenza di trade favorevoli che porta l’equity sui massimi storici.
Dalla Total Trade Analysis (Figura 3) si nota un average trade di poco superiore ai 200 dollari, più che adeguato a coprire i costi di transazione e slippage su questo future.
Il numero di operazioni non è elevatissimo: parliamo di qualche centinaio di trade sull’intero arco storico, sintomo di una logica piuttosto selettiva. Questo è legato alla scelta di utilizzare soglie estreme per il CCI: di default l’indicatore viene spesso lavorato sui livelli ±100, mentre qui abbiamo impostato ±300, cioè valori tre volte più lontani.
Di conseguenza i segnali sono meno frequenti, ma quando arrivano corrispondono a fasi di mercato davvero esplosive, che è esattamente ciò che questa strategia vuole intercettare.


Strategia 2: Rottura di massimi e minimi
Passiamo ora alla seconda strategia, anch’essa di tipo trend following multiday, ma costruita su una logica completamente diversa. In questo caso non utilizziamo indicatori, bensì i massimi e i minimi della sessione precedente come livelli chiave.
Le regole operative possono essere riassunte come segue:
All’interno di una specifica finestra oraria (ad esempio nelle prime ore della sessione) la strategia piazza ordini stop:
- long alla rottura del massimo del giorno precedente;
- short alla rottura del minimo del giorno precedente.
L’idea, anche qui, è quella di agganciarsi a una continuazione del movimento: se il mercato rompe i livelli estremi della sessione precedente, si presume che possa proseguire in quella direzione.
Per quanto riguarda le uscite, non vengono utilizzati indicatori ma valori monetari fissi di stop loss e profit target, uguali per tutti i trade.
Una volta aperta la posizione, questa rimane quindi a mercato anche per più giorni, fino al raggiungimento di uno dei due livelli monetari.
In Figura 4 si possono vedere alcuni esempi di operazioni, con l’ingresso sulla rottura del livello e l’uscita al raggiungimento del profit target.

Performance della strategia basata su massimi e minimi
Passiamo ora alle performance di questa seconda strategia (Figure 5 e 6). Anche qui l’equity line è piuttosto regolare: dopo una prima fase di crescita molto rapida, la curva continua a salire in modo ordinato, alternando fasi di avanzamento a brevi periodi laterali ma senza drawdown particolarmente drammatici. Nell’ultima parte del backtest la progressione dei massimi di equity è ben visibile, segno che la logica ha continuato a funzionare bene anche negli anni più recenti.
Dalla Total Trade Analysis (Figura 6) si vede come la strategia generi un numero di operazioni più elevato rispetto alla precedente, con circa 1.300 trade complessivi. L’average trade è intorno ai 370 dollari, un valore decisamente interessante per un sistema multiday su un future come il Gold.
La percentuale di operazioni vincenti è inferiore al 40%, ma è compensata da un rapporto tra vincite e perdite superiore a 2:1, tipico delle logiche trend following: si sbaglia spesso, ma quando si prende il movimento giusto lo si lascia correre a sufficienza da coprire gli stop e generare un’equity complessivamente in crescita.


Conclusioni: trading sull’oro con logiche essenziali ma efficaci
In conclusione, questi due esempi mostrano come, sul future del Gold, regole tutto sommato semplici possano dare origine a risultati molto interessanti.
Nel primo caso abbiamo usato un indicatore classico come il CCI, ma lavorato con soglie estreme e in ottica trend following; nel secondo ci siamo limitati a sfruttare la rottura dei massimi e dei minimi della sessione precedente con stop loss e take profit monetari.
Pur essendo logiche lineari, senza filtri particolarmente sofisticati, entrambe le strategie hanno prodotto equity line crescenti e average trade adeguati ai costi operativi di questo mercato.
Naturalmente parliamo sempre di sistemi da inserire in un portafoglio diversificato, ma il messaggio di fondo è chiaro: sul future dell’oro, anche approcci essenziali, se ben progettati e disciplinatamente applicati, possono diventare ottimi mattoni per costruire un trading sistematico solido.
Alla prossima,
Andrea Unger
Trascrizione
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